La squalifica di Mowinckel continua a fare discutere. Shiffrin: "Test inaffidabili, ci saranno ingiustizie"

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La squalifica di Mowinckel continua a fare discutere. Shiffrin: "Test inaffidabili, ci saranno ingiustizie"

Il primo caso legato ai prodotti fluorurati, banditi dalla FIS, apre ad una stagione ricca di incertezze per gli atleti. Le parole di Brignone e Hector, i dubbi che aumenteranno per le gare di velocità.

La squalifica comminata a Ragnhild Mowinckel, esclusa dal gigante di Soelden dopo la prima manche per eccesso di fluoro trovato sui suoi sci, continua a fare discutere.

La preoccupazione all'interno del circo bianco è evidente per la nuova normativa introdotta dalla FIS a partire da questa stagione 2023/24, l'allarme l'aveva già lanciato giovedì scorso Lara Gut-Behrami in conferenza stampa e puntualmente, alla prima gara, c'è stato subito un caso a riguardare un'atleta di primo livello. Dando per assodata la buona fede della norvegese e del suo skiman, è evidente che tra lettura del macchinario utilizzato per i controlli e la possibilità che il fluoro sia presente sul materiale per diversi motivi, i dubbi sono tantissimi sul futuro per il pericolo che arrivino squalifiche in serie senza che via sia alcun dolo.

La decisione di non utilizzare il fluoro è sensata, ma la struttura dei test per controllarlo è a zero. Hanno testato i nostri materiali per tutta l'estate e posso dirvi che una coppia di sci può risultare pulita e venti minuti più tardi positiva invece al fluoro. Credo che ci saranno ingiustizie per gli atleti ad ogni gara”, le dure parole di Mikaela Shiffrin rilasciate all'ORF nel post gara sul Rettenbach.

Il portale “Ski Actu” ha riportato anche i pensieri di Federica Brignone: “Questa regola non sta in piedi, io non so cosa abbiano fatto con gli sci di Ragnhild, ma so che servono strumenti di misurazione che funzionino bene e sempre allo stesso modo. Al momento non è così”. E Sara Hector: “È fantastico vietare l'uso del fluoro, ma per fare questo è necessario un sistema di controllo che funzioni. Lavoriamo così duramente e sarebbe terribile essere squalificati anche se non hai fatto nulla di male. La FIS avrebbe potuto imporre un periodo di prova senza che ciò comportasse squalifiche”.

Tanti dubbi e incertezze, come detto, visto che basta una traccia di fluoro lasciata in skiroom o semplicemente anche quella trovata in pista per ritrovarsi fuori dai giochi, per non parlare, appunto, degli strumenti di misurazione; alcune nazionali hanno acquistato dispositivi per i test interni, la federsci austriaca ne avrebbe acquistati sei (costo per ognuno attorno ai 35mila euro...) e il direttore delle nazionali Herbert Mandl la vede con maggior fiducia rispetto alle atlete stesse, pur ammettendo che servono miglioramenti per affinare il sistema. “Gli strumenti di misurazione sono stati sviluppati solo l'anno scorso, non sono ancora affidabili al 100%. Certamente questo è un problema da risolvere rapidamente”.

La soluzione? Sospendere i controlli, o almeno le squalifiche, per una parte della stagione come si è fatto per la tolleranza introdotta dalla FIS, portata a 1,8 dall'1,0 iniziale (sino al 31 dicembre, ndr), sino a quando le misurazioni non risulteranno corrette in maniera pressoché infallibile.

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