Le parole di Goggia sugli atleti omosessuali e si scatena di tutto. Le scuse di Sofia: "Non volevo discriminare nessuno"

Le parole di Goggia sugli atleti omosessuali e si scatena di tutto. Le scuse di Sofia: 'Non volevo discriminare nessuno'
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Le parole di Goggia sugli atleti omosessuali e si scatena di tutto. Le scuse di Sofia: "Non volevo discriminare nessuno"

Ha fatto discutere a più livelli l'intervista al Corriere della Sera, con il passaggio sugli atleti omosessuali. "Non credo ce ne siano tra gli uomini, devono gettarsi giù dalla Streif di Kitzbuehel". La precisazione della fuoriclasse azzurra.

Una polemica sgradevole, che ha fatto rumore anche a livello politico e istituzionale, scatenata da una frase pronunciata da Sofia Goggia nel corso dell'intervista che la vice campionessa olimpica di discesa ha rilasciato nelle scorse ore al “Corriere della Sera”, a doppia firma di Aldo Cazzullo e Flavio Vanetti.

In sostanza, alla domanda se vi fossero omosessuali tra gli atleti del circo bianco, la stella della nazionale ha risposto in questo modo: “Tra le donne qualcuna sì, tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitzbuehel”. Sofia aveva parlato anche della situazione legata alla possibilità di gareggiare per i transgender: “Se parliamo di sport, un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo allora che sia giusto”.

Nella serata di ieri, sono arrivate da parte della fuoriclasse bergamasca le scuse a mezzo social: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell'intervista del Corriere che, sicuramente, quando l'ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria”.

Nel frattempo, si erano scatenate reazioni a più livelli, sino all'intervento di Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno, che ha scritto su Facebook: “Leggo sgomento che secondo Sofia Goggia un atleta gay non sarebbe in grado di fare una discesa libera. Prima di dire cose del genere, gentile Sofia, converrebbe fermarsi a pensarci due volte: la velocità è un vantaggio in gara ma con le parole può diventare un grosso problema”.

Il presidente dell'Arcigay Bergamo Cives, Marco Arlati, aveva invitato Goggia a “scusarsi per le sue parole infarcite di stereotipi”, ma sulle dichiarazioni di Sofia erano intervenuti anche “I Sentinelli di Milano” (“non abbiamo dubbi da tempo su quanto sia forte l'azzurra di sci Sofia Goggia, da oggi invece sappiamo che ha un'idea stereotipata sull'omosessualità da età delle caverne. Quindi non esisterebbero gay fra gli sciatori italiani, perché nessuno sarebbe abbastanza coraggioso e maschio da sfidare una discesa libera così pericolosa. Se è una battuta, non fa ridere. Se è veramente il suo pensiero, è desolante”), e Vladimir Luxuria intervenendo a Radio Capital.

Un pensiero davvero umiliante, questa idea di misurare l'eterosessualità attraverso la virilità è assurda. Se uno è capace di sfidare certe altezze lo fa indipendentemente dall'orientamento sessuale. Quella della Goggia è un'idea un po' vecchia, secondo cui i gay di fronte ad una discesa ripida tornano indietro urlando e sculettando. Da sempre per qualcuno lo sport è dimostrazione di machismo. Già detto dagli uomini è terribile, ma detto da una donna è davvero umiliante”.

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