Lindsey Vonn e il Mondiale 20 anni dopo, ma "sarà la stagione olimpica quella in cui arrivare al massimo"

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Lindsey Vonn e il Mondiale 20 anni dopo, ma "sarà la stagione olimpica quella in cui arrivare al massimo"

Intervistata a Garmisch da SRF Sport, la fuoriclasse statunitense ha parlato del suo rientro, condito da un 4° e un 6° posto a St. Anton prima delle cadute di Cortina, dove nel 2026 andrà all'assalto delle medaglie olimpiche. A Saalbach, però, sarà impossibile sottovalutarla: "Ho sofferto talmente tanto che ora provo sensazioni completamente diverse, ma sto ancora testando molte cose e scopro sempre qualcosa di nuovo".

Lindsey Vonn ha sorpreso tutti, difficile negarlo perché già il 14° posto al ritorno in CdM, dopo quasi 6 anni, nel super-g di Sankt Moritz e con un pettorale sfavorevole, è stato qualcosa di strepitoso.

Poi un week-end pazzesco a St. Anton, 6^ in discesa e 4^ in super-g sfiorando il podio sino a poche porte dall’arrivo, prima che il suo percorso rallentasse in particolare per la caduta in prova a Cortina, che ne ha condizionato la discesa sull’Olympia delle Tofane, una delle sue preferite, prima di un buon super-g sino all’uscita allo Scarpadon. Anche a Garmisch non si è vista la miglior Vonn, ma nella seconda gara sulla “Kandahar” è arrivato il terzo miglior risultato sulle sette gare sinora disputate, 13esima.

Piazzamenti che varranno il pass per i campionati del mondo di Saalbach, vent’anni dopo la rassegna di Bormio 2005 nella quale, con le sfide delle donne sulla “Deborah Compagnoni” di Santa Caterina Valfurva, fu quarta in discesa (e in combinata). LV84 ha poi disputato tutti i Mondiali sino al suo ritiro ad Are 2019, salendo ancora sul podio con quel bronzo nella “sua” discesa: la località svedese la vide cogliere due argenti nell’evento iridato del 2007, in discesa e in super-g dove poi fece doppietta d’oro a Val d’Isère 2009.

A Garmisch 2011, Lindsey concluse seconda nella disciplina regina, mentre Schladming 2013 l’ha vista protagonista solo per pochi istanti, con il tremendo incidente in quel discusso super-g rinviato sino al pomeriggio, prima di tornare a livello mondiale a Vail/Beaver Creek 2015, dove fu di bronzo in super-g, e chiudere con i terzi posti in discesa a Sankt Moritz 2017 e, appunto, Are 2019 a 12 anni dalle sue prime medaglie.

In occasione del week-end di Garmisch-Partenkirchen, l’emittente svizzera SRF Sport ha intervistato Vonn parlando a 360 gradi del suo clamoroso ritorno agonistico, facendo emergere aspetti interessanti pensando all’annata olimpica che rappresenta il vero obiettivo della campionissima del Minnesota, tornando proprio a Cortina per i Giochi del 2026, alla ricerca a 41 anni di un altro podio. “Il 99% delle persone mi ha detto di essere felice per me, orgogliosi che avessi dato al mio corpo un’altra possibilità alla mia età – ha raccontato Lindsey – L’1% diceva che fossi pazza, ma non mi interessa perché l’ho fatto esclusivamente per me stessa.

Tecnicamente, posso dire che sto forse sciando anche meglio che negli ultimi anni della mia carriera, la velocità non è mai venuta meno, ma soprattutto posso dire che dopo aver sofferto per così tanto tempo, non potendo sempre fare pressione sul ginocchio destro (che ha una protesi, dalla scorsa primavera, che ha risolto tantissimi problemi).

Ora posso farlo, è una sensazione completamente nuova ed è tutto molto divertente. Ho aspettato a lungo per avere di nuovo questa performance, ogni giorno è qualcosa di nuovo e mi sento libera nella mente e nel corpo. Non sento alcun dolore e questa stagione è una sorta di test: sarà la prossima quella dove potrò spingere al massimo delle mie possibilità”.

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