Magoni e il piano anti azzurre? Rulfi smonta il caso: "Tracciatura bellissima, avercene così"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Magoni e il piano anti azzurre? Rulfi smonta il caso: "Tracciatura bellissima, avercene così"

"La Gazzetta dello Sport" riaccende la miccia in merito alla 2^ manche del gigante di ieri, con Brignone e Bassino sdraiate in pista sul disegno di Baldissarutti, tecnico del Team Vlhova diretto dal bergamasco. Fede non cerca scuse: "Livio può averci provato, ma non è la tracciatura a farti uscire".

Non si è parlato d'altro, tra la prima e la seconda manche del gigante numero 2 di Courchevel.

Come traccerà il Team Vlhova, senza Petra in gara? Disegno della manche decisiva affidato a Matteo Baldissarutti, bravissimo tecnico friulano che ormai da tempo lavora nello staff guidato da Livio Magoni. Ed ecco un tracciato aritmico, sfruttando le contropendenze, con tratti veloci alternati a tornantoni. Alzi la mano però chi non si è divertito, al di là dei due errori fatali per le azzurre, costati la possibile vittoria prima a Federica Brignone e poi a Marta Bassino. Ed ecco che si è tornati a parlare di trappola anti azzurre, o meglio in generale per le tre atlete al comando della 1^ manche, compresa Shiffrin, trattandosi delle rivali dirette di Vlhova in ottica Coppa del Mondo assoluta.

Anche perchè lo stesso Livio Magoni, con la consueta franchezza, ha comunicato senza mezzi termini di aver “provato a tracciare per buttare fuori qualcuno. Purtroppo fa parte del nostro lavoro, quando l'atleta non fa il suo”, riferendosi all'uscita di scena di Vlhova.

La Gazzetta dello Sport, in un pezzo a firma di Simone Battaggia, ha rilanciato la questione interpellando lo stesso Gianluca Rulfi, direttore tecnico della nazionale italiana che ha smontato il caso. “Magoni dice così per sensazionalismo, ma la tracciatura era bellissima, piena di pezzi aritmici nei quali bisognava adattarsi. Averne di tracciati così in Coppa del Mondo: aiutano ad esaltare le sciatrici più forti”.

Le stesse protagoniste dirette in pista non hanno trovato scuse, anzi. “Diciamo che Livio ci ha provato, anche se lui di solito traccia sempre così – le parole di Federica Brignone - Non è la tracciatura a farti uscire, ma come la interpreti”.

E la stessa Marta Bassino ha aggiunto, in merito alla sua caduta: “C'era un segno, forse ero troppo inclinata. All'improvviso mi sono trovata a terra, non me ne sono neppure accorta”.

La guerra per la coppa è appena cominciata, prossime battaglie sul terreno della velocità, da venerdì a domenica in Val d'Isère.

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