Åre (Svezia) - Seconda gara a punti in slalom, prima in gigante. E' davvero un peccato che la stagione di Coppa del Mondo sia... terminata, per lei, perché adesso sembrava aver raggiunto il top della forma. E' probabile che molti si aspettassero qualcosa di più in questa annata da Michela Azzola, bergamasca di Albino, Val Seriana, in termini di continuità, ma non bisogna dimenticare che "Michi" è stata operata ad agosto per una lesione ai legamenti del pollice della mano destra, dopo una caduta allo Stelvio, facendo fatica fino a dicembre per recuperare la forma ottimale. Senza quell'inconveniente, molto probabilmente oggi sarebbe in viagggio per Lenzerheide. Comunque al momento attuale Michela, classe 1991, è senza dubbio la nostra (unica, per ora?) grande speranza per lo slalom, in chiave futura.
Della Azzola ricordiamo grandi manche a Lienz, Flachau e Kranjska Gora, sempre con pettorali ancora superiori al trenta, purtroppo vanificate da errori (forse di stanchezza?) quasi sempre nei tratti finali. Un peccato, davvero. Perché Michela ha mostrato grande velocità d'azione in curva, cambi rapidissimi e un'ottima grinta, tutte qualità che le potranno servire sicuramente per emergere in Coppa del Mondo. Peccato solo che anche nella prossima stagione dovrà partire oltre la 30esima posizione della start list.
"Sono abbastanza contenta della trasferta di Åre - ci dice - perché finalmente sono riuscita a centrare la prima qualifica della mia carriera in gigante, purtroppo nella seconda manche ho commesso qualche errore di troppo, ma rimango soddisfatta. Due stagioni fa facevo molta fatica tra le porte larghe, ma non ho mai smesso di crederci e qualche piccola soddisfazione in questa annata me la sono tolta. Certo bisogna continuare a insistere e lavorare, perché la strada è ancora lunga. Però, per quanto poi i risultati migliori li abbia fatti in slalom, vorrei continuare a disputare anche questa disciplina, serve tantissimo pure per "liberare" un po' la testa.
Per lo slalom, contenta della qualifica alla seconda manche, certo, ma purtroppo anche qui non sono riuscita a esprimermi al massimo: ho commesso un errore nella parte iniziale e poi ho fatto davvero fatica a vedere, a causa della fitta nevicata. Certo, non è una scusa perché si poteva andare comunque più forte. Rimango quindi soddisfatta solo a metà del mio 22o posto. So che anche solo con un'altra buona gara a Lienz o Flachau, per esempio, mi sarei qualificata alle Finali in slalom, c'è mancato veramente poco. Ma ormai è andata. Cercherò di rifarmi il prossimo anno".
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