Pagelle mondiali: l'Italia femminile, dal 4 di Brignone al 7 di Bassino, il resto è da sufficienza

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Pagelle mondiali: l'Italia femminile, dal 4 di Brignone al 7 di Bassino, il resto è da sufficienza

Diamo i voti, analizzando una per una le prestazioni, alle dieci atlete azzurre protagoniste della rassegna iridata di Cortina. Buono l'esordio di Pirovano, da non sottovalutare i risultati di Elena Curtoni.

Un Mondiale da sufficienza striminzita di squadra, per quanto riguarda il settore femminile azzurro.

Salva il bilancio l'oro di Marta Bassino e, ovviamente, l'infortunio di Sofia Goggia a pochi giorni dallo start di Cortina 2021, ha condizionato il bottino raccolto dallo squadrone rosa che tanto bene ha fatto in Coppa del Mondo nelle ultime stagioni (a maggior ragione quest'anno con 8 vittorie). Vediamo quindi il pagellone delle nove atlete protagoniste della rassegna iridata di casa.

 

Marta Bassino (voto 7): paradossalmente, la cuneese ha sofferto nelle tre gare alle quali puntava maggiormente (e nelle quali è salita sul podio in Coppa del Mondo), per poi trovare il capolavoro d'oro nella prova più incerta di tutte, ovvero il parallelo. Fuori dalla top ten in super-g, ma certo non è stato da bocciare quell'esordio mondiale visto che si correva su un pendio, l'Olympia delle Tofane, tutt'altro che ideale per le sue caratteristiche, considerando che nel tratto più tecnico ha sciato “da medaglia”.

Migliore come risultato (sesta), ma inferiore come prestazione globale, la sua combinata alpina in cui ha sbagliato qualcosa in super-g e sofferto tantissimo sul ghiaccio dello slalom, concludendo ad oltre 2 secondi e mezzo dalla zona podio.

Il giorno successivo è arrivato il colpaccio in un parallelo discusso, ma che ha visto Marta lottare con una qualificazione difficilissima (anche perchè partiva per prima assieme a Vlhova, quindi senza riferimenti) e poi riuscire sempre a rimontare, al di là del vantaggio di pista, in tutti i turni della fase finale. Certo, la delusione del gigante concluso solo al 13° posto, lei che ha dominato con 4 vittorie in 6 gare di CdM, resta perchè era quello il giorno più atteso della sua stagione, ma per l'unica medaglia d'oro di questo Mondiale azzurro il voto non può che essere ben superiore alla sufficienza.

Federica Brignone (voto 4): cinque gare, zero medaglie e una sola prestazione ai suoi livelli, quella del super-g valido per la combinata alpina, con il miglior crono poi vanificato dall'uscita in combinata, alla terza porta di uno slalom affrontato per prima e con troppa aggressività su quel muro iniziale. Per la detentrice della Coppa del Mondo è stata una stagione molto difficile, ma proprio da Cortina 2021 ci si attendeva il riscatto: una rassegna iridata cominciata in salita, solo decima in super-g, poi la rinuncia alla discesa per giocarsi la combinata, finita come sappiamo.

E' poi arrivato il giorno del parallelo e delle polemiche: proprio in quell'occasione, la valdostana sembrava poter avere le carte in regola per giocarsi le medaglie, ma le è stato fatale il derby nei quarti con Marta Bassino. La mazzata è arrivata con l'uscita nel gigante di giovedì scorso: una buona prima parte di gara, è vero, ma la solita inclinazione sul dosso del Festis è stata fatale. A quel punto c'erano poche attese per lo slalom, dove è deragliata nella 1^ manche. Un Mondiale da dimenticare, ma anche sul quale riflettere.

Elena Curtoni (voto 6.5): non poteva essere il suo Mondiale, nel senso che si sapeva quanto l'Olympia delle Tofane l'avrebbe fatta soffrire. Male in super-g (18^), Elena ha fatto invece il massimo in discesa, ottava a meno di mezzo secondo dal podio. Ed è stata molto brava anche in combinata, con il quarto posto alle spalle delle tre grandi favorite, semplicemente inavvicinabili: 2^ in super-g ad un centesimo da Brignone, più che onorevole nella sua “difesa” in slalom per concludere con margine su altre specialiste, seppur ben lontana da Shiffrin, Vlhova e Gisin. Infine la partecipazione al gigante, un piccolo rimpianto considerando che in coppa aveva fatto molto bene e nella prima manche iridata è stato invece tutto terribilmente difficile, con oltre 4 secondi di distacco e la mancata partenza nella seconda.

Laura Pirovano (voto 6): era il suo esordio a questi livelli, sulla pista dove si infortunò gravemente tre anni fa. La sua risposta in discesa è stata ottima, con un 12° posto che ha un valore, anche se in coppa la trentina ci ha già fatto vedere di poter fare ancora meglio. Il resto del suo Mondiale è vissuto sulle discipline tecniche, anche se nel parallelo, sia a livello individuale (lontana dalla qualificazione nelle 16), che nel team event del giorno successivo (con la squadra azzurra fuori ai quarti di finale), ha mostrato limiti importanti in questa disciplina.

Il gigante poteva essere una buona occasione, considerate le condizioni eccezionali di pista, ma Laura ha faticato concludendo 26esima, lontana dalla top 15 che poteva essere l'unico obiettivo per i punti in ottica WCSL che le servono per partire più avanti in Coppa del Mondo. Il talento non è in discussione, arriverà anche tra le porte larghe.

Irene Curtoni (voto 5.5): è più un voto per quanto fatto in questi anni, in quanto unica atleta azzurra con ottima costanza nella top 15 mondiale di una disciplina di pura sofferenza per il movimento. Verosimilmente quello di Cortina è stato l'ultimo grande evento disputato dalla valtellinese, che sulla “Druscié A” non si è trovata da subito: prima manche 18esima, seconda manche ancora inferiore alle attese, con la stessa posizione mantenuta appena davanti a Peterlini, uniche due italiane che hanno concluso nelle venti. Aveva deciso di puntare tutto su questa gara, sacrificando anche il team event che l'aveva vista conquistare il bronzo con i compagni di squadra ad Are 2019: ecco, se vogliamo nella prova a squadre ci sarebbe stata tutta la sua presenza.

Francesca Marsaglia (voto 5.5): un 23° posto in super-g, mai davvero in gara nella gara d'apertura del suo quinto campionato del mondo, poi l'amaro 17° in discesa quando, partendo col pettorale n° 1, Francesca si è subito sentita “frenata” dal vento nella parte alta, per poi sciare a buoni livelli nel cuore dell'Olympia delle Tofane. Si è meritata la convocazione con due top ten in super-g e soprattutto il 4° posto di Crans-Montana, mentre in discesa ha sempre sofferto: sinora non è stata la sua stagione e Cortina l'ha confermato.

Martina Peterlini (voto 6): primo Mondiale e un 19° posto, con sei posizioni recuperate nella 2^ manche dello slalom. La giovane trentina è stata condizionata sin dall'autunno da un serio problema fisico (edema osseo) e, seppur recuperata a discreti livelli nelle settimane precedenti alla rassegna iridata, non è certo la miglior Peterlini neanche quella vista a Cortina. Ad ogni modo, in una stagione difficile per i talenti azzurri dello slalom, la gara iridata è tutt'altro che da buttare e un'esperienza fondamentale per il futuro.

Nadia Delago (voto 6): anche per la gardenese esordio a questi livelli e ben tre gare disputate. La più bella è stata certamente la discesa, la sua gara dove quest'anno è cresciuta parecchio; il 15° posto è da sottolineare, tra due atlete come Stuhec e Lie, mentre in combinata alpina è uscita subito in super-g. Infine il team event, sostituendo in corsa Lara Della Mea: Nadia ha vinto la sua prova, per un centesimo sulla tedesca Aicher, pur nella sconfitta della squadra azzurra ai quarti di finale contro la Germania.

Anita Gulli (voto 6): chiamata in fretta a furia a tre giorni dallo slalom iridato, la torinese classe '98, che proprio nell'ultima gara di CdM a Flachau aveva ottenuto i primi punti in CdM concludendo 28^, ha dimostrato velocità e coraggio anche nella prima manche. Si è spenta nel finale ed è un peccato perchè avrebbe potuto chiudere tranquillamente nelle trenta e poi giocarsi un bel piazzamento in rimonta, mentre è stata costretta ad accontentarsi del 26° posto finale. Un esordio comunque da ricordare e siamo davvero curiosi di rivederla nelle prossime gare di Coppa del Mondo perchè la ragazza è decisamente interessante.

Lara Della Mea (n.g.): la più sfortunata del Mondiale. Esordio in parallelo, dove la tarvisiana sa farci eccome, e mancata qualificazione agli ottavi di finale per un solo centesimo a favore di Marta Bassino (con un grave errore a metà prova, altrimenti la storia sarebbe potuta cambiare). Il giorno successivo, proprio nell'esordio contro la Finlandia, l'infortunio con quel volo e il ginocchio sinistro ko: rottura del crociato e stagione finita, lei che si stava giocando anche la Coppa Europa. Un vero peccato.

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