La Gazzetta dello Sport rilancia una questione che dà parecchio fastidio alla fuoriclasse statunitense. La sfida tra le due è appena cominciata...
Martedì 7 Gennaio 2020
E' una situazione tutt'altro che nuova nel mondo dello sci, ma quando di mezzo ci sono le due sciatrici che si stanno contendendo tutte le gare di slalom da ormai due anni a questa parte e le sfere di cristallo in palio, è normale che la vicenda finisca sotto le luci dei riflettori.
Oggi “La Gazzetta dello Sport”, a firma di Marisa Poli, ha rilanciato il caso che vede Mikaela Shiffrin spiata dallo staff di Petra Vlhova, guidato dal bergamasco Livio Magoni capace di portare, con un gruppo di lavoro quasi interamente italiano, la campionessa slovacca al top mondiale. Il sito Skiracing ha parlato di vero e proprio “spionaggio industriale”, visto che vengono filmati gli allenamenti della fuoriclasse statunitense in maniera abbastanza regolare. E Magoni cos'ha risposto in merito? “Vogliamo solo imparare dal meglio, non sarà del tutto corretto, ma è il nostro lavoro – le parole del tecnico che ha vinto tutto con Tina Maze – E' importante osservare Mikaela perchè è la miglior sciatrice del mondo e puoi capire come si muove la squadra intorno. Come capo allenatore, è importante vedere come gli altri gestiscono il team”.
Nulla di vietato, infatti, ma la stessa Shiffrin, pur non nominando il Team Vlhova, si è detta frustrata per la situazione: “Quello che faccio con i miei sci, lo vedo come una mia proprietà – ha detto a NBC Sports – Con i miei allenatori e le persone con cui lavoro abbiamo creato intellettualmente e fisicamente un qualcosa che nessuno mi ha insegnato”.
291