Le limitazioni legate al Covid-19 complicano i piani di casa Germania, ma da Josef Ferstl al gran capo Wolfgang Maier, non si vogliono cercare scuse.
Venerdì 24 Luglio 2020
Programmi da rifare, adattare continuamente, stravolgere. Anche la Germania, certamente più che altre nazioni con la possibilità di allenarsi sui ghiacciai di casa, deve risolvere le continue problematiche legate al Covid-19 e alle conseguenti limitazioni in atto.
Gli atleti tedeschi, in realtà, già a giugno hanno avuto la possibilità di trasferirsi allo Stelvio, “inserendosi” nel programma di lavoro che vedeva gli azzurri (ma anche la stessa Petra Vlhova, ad esempio) al lavoro per tutto il mese sul ghiacciaio tra Alto Adige e Valtellina. Josef Ferstl ne ha parlato alla “DPA”, senza cercare scuse per alcuni svantaggi derivanti da un allenamento che, logicamente, non può essere quello solito. “Siamo abituati ad altro, è vero, ma dobbiamo ottenere il meglio da ciò che abbiamo a disposizione – le parole del discesista all'agenzia tedesca – Potrebbe andare ben peggio, non avendo l'autorizzazione a sciare, quindi non possiamo lamentarci”.
Lo stesso direttore sportivo e gran capo del settore sci alpino, Wolfgang Maier, chiarisce che “una situazione del genere può sfinirti, ma noi trarremo il massimo adattandoci alle situazioni”. Già cancellata la trasferta in Cile per i velocisti, “è altrettanto vero che italiani e austriaci, ad esempio, hanno potuto cominciare prima di noi. Lo svantaggio c'è, ma sono le regole del gioco e le conosciamo”.
Per Ferstl, vincitore in super-g a Kitzbuehel nel 2019, “ora diventa anche una sfida per noi atleti. Ognuno di noi deve motivarsi e lavorare”.
122