Feuz e un altro anno per rinnovare la super sfida a Paris, Kilde e gli austriaci: "Vivo lo sci con serenità"

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Feuz e un altro anno per rinnovare la super sfida a Paris, Kilde e gli austriaci: "Vivo lo sci con serenità"

Dopo aver conquistato pure l'oro olimpico in discesa (e sfiorato la cinquina di coppa), il fuoriclasse elvetico tenterà il bis iridato a Courchevel, poi deciderà sul futuro. Le sue parole a skiweltcup.tv.

Ha deciso di proseguire almeno un altro anno, rinnovando la supersfida della velocità che coinvolge campioni assoluti di un'epoca davvero fantastica, con Paris, Kilde, Odermatt, una coppia come Kriechmayr e Mayer, oltre all'eterno Clarey che ha “rischiato” di soffiare proprio a Beat Feuz quel titolo olimpico di discesa che era l'unico alloro mancante nella collezione di un fuoriclasse assoluto.

Il 35enne rossocrociato sarà al cancelletto di partenza anche della stagione 2022/23, avendo sciolto le riserve già nel finale della scorsa annata (dopo che in pieno inverno si erano rincorse più voci sul possibile ritiro, specialmente dopo il trionfo ai Giochi di Pechino), quando Beat è arrivato ad un passo pure dalla quinta Coppa del Mondo consecutiva nella disciplina regina, persa nel duello finale con Aleksander Aamodt Kilde.

Dove? A Courchevel, sull'Eclypse che ospiterà le gare veloci maschili dei prossimi campionati del mondo. Nella rassegna francese del febbraio 2023, Feuz andrà alla ricerca pure di un altro titolo iridato dopo quello in casa di Sankt Moritz 2017 che segnò, di fatto, l'avvio della “seconda carriera” del grigionese, martoriato dai problemi alle ginocchia dopo aver sfiorato la conquista della sfera di cristallo assoluta nel 2012, piegato solo nel duello finale da Marcel Hirscher (che portò a casa, nelle finali di Schladming, la prima delle sue otto coppe generali consecutive).

Ai colleghi di “skiweltcup.tv”, il fresco campione olimpico ha parlato del suo avvicinamento ad una nuova stagione, preparata principalmente sulle nevi di Zermatt nonostante la grave problematica legata alla situazione del ghiacciaio (e in generale dell'arco alpino). “Purtroppo è una tematica della quale ci dobbiamo preoccupare da molto tempo, perchè è evidente da diversi anni – ha spiegato Feuz in merito – Per quanto riguarda l'allenamento in ghiacciaio, sta diventando sempre più difficile”.

L'oro di Pechino è stato “sufficiente” nell'anno in cui non è arrivata la sfera di cristallo di specialità? “Direi proprio di sì”, ha sorriso l'asso rossocrociato aggiungendo di avvertire ora “una serenità che deriva anche dal supporto della famiglia che abbiamo costruito (con l'arrivo della nuova piccola di famiglia, Luisa, nata tra le gare di Wengen e Kitz lo scorso gennaio, ndr), è estremamente importante per me e l'equilibrio ideale che mi porto poi anche in pista.

Il principio che mi guida spesso e che mi aiuta in varie situazioni è semplice: “Non complicare la vita più di quanto non lo sia già”.

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