Ottavo appuntamento per analizzare, disciplina per disciplina, la prossima stagione del circo bianco con il nostro "5+5".
E la lotta per la sfera di cristallo nello slalom maschile si preannuncia davvero interessante, vuoi anche per l'assenza di colui che aveva vinto 6 delle ultime 7 Coppe del Mondo di specialità, ovvero Marcel Hirscher.
Da Henrik Kristoffersen a Clément Noel, passando per la super coppia svizzera formata da Zenhaeusern e Yule, il ritrovato Pinturault e la pattuglia di austriaci, ci sarà davvero da divertirsi. Con gli azzurri che vogliono tornare sul podio dopo due anni di digiuno...
GIOVANI ALL'ARREMBAGGIO
1.Henrik Kristoffersen: è vero, ha concluso in quinta piazza nella graduatoria di Coppa dello scorso anno, il suo peggior piazzamento in slalom dalla stagione della sua esplosione, quella che lo vide concludere già sul podio di specialità (3°) nel 2013/14 (conquistando anche il bronzo olimpico a soli 19 anni). Il classe '94 norvegese è l'unico ad aver battuto Hirscher in questi anni, conquistando la coppa nel 2015/16, per poi concludere al 2° posto nelle due annate successive; soprattutto, però, Henrik ha già vinto la bellezza di 15 volte in slalom di Coppa del Mondo (con altri 20 podi tra secondi e terzi posti), pur avendo sempre fallito (ad eccezione appunto dell'esordio a cinque cerchi a Sochi 2014) l'appuntamento con le medaglie nei grandi eventi.
Il suo rendimento nella specialità è calato nel corso della passata stagione, tanto che non vince tra i rapid gates dal 21 gennaio 2018, quando dominò a Kitzbuehel; resta da capire se l'addio del grande rivale gli darà ulteriore spinta oppure gli farà perdere un riferimento. Con Noel, dovrebbe avere un nuovo avversario di livello elevatissimo...
2.Clément Noel: è il nuovo che avanza, se pensiamo che ha ottenuto tre vittorie nel massimo circuito (due delle quali resistendo alla rimonta di Hirscher in due classicissime quali Wengen e Kitz) nel suo primo vero anno completo in Coppa del Mondo.
A 20 anni aveva già sfiorato il podio olimpico, ma da Levi 2018 (quando uscì nella 2^ manche con tempi vicini a Hirscher e Kristoffersen, che si giocarono la vittoria) tutti hanno capito di avere a che fare con un autentico fenomeno. Ha dimostrato crescita mentale e maturità, fallendo praticamente solo la 1^ manche di Schladming (inforcata dopo poche porte) e quella del Mondiale di Are, per poi chiudere alla grande con il successo di Soldeu che gli ha consegnato il secondo posto finale nella coppa di specialità dietro a re Hirscher.
3.Ramon Zenhaeusern: a 27 anni, ormai sembra pronto a giocarsela sempre e comunque, non solo su pendii facili o tracciati filanti. Il lungagnone elvetico ha ottenuto, lo scorso 10 marzo a Kranjska Gora, la sua prima vittoria in slalom dopo i due centri nel city event di Stoccolma, dominando letteralmente con una 2^ manche ai limiti della fantascienza.
Si è piazzato quarto, ad una manciata di punti da Yule e Noel, in una classifica di specialità che avrebbe potuto anche essere migliore (dopo il 6° posto dell'anno precedente, quando si è preso l'argento olimpico...), non fosse stato per una frattura ad una mano che l'ha condizionato sino ad inizio 2019.
4.Daniel Yule: ha ottenuto gli stessi punti di Noel (551) nella coppa di slalom 2018/19, concludendo al terzo posto in quella che è stata la stagione della consacrazione. Il 26enne di Martigny ha infatti conquistato il primo successo della carriera, nell'incredibile slalom di Campiglio dello scorso 22 dicembre, ma è salito sul podio (terzo) sia in una classica come Schladming che nella gara conclusiva di Soldeu, dimostrandosi pronto per giocarsela con tutti e per l'intero arco della stagione. Difficile possa lottare per la sfera di cristallo, ma la sua specializzazione potrebbe aiutarlo visto che, parallelo a parte, si dedica anima e corpo allo slalom.
5.Alexis Pinturault: ha disputato il suo miglior anno in slalom, e fa strano dirlo per uno che aveva già vinto due volte in specialità, ma in tempi ormai remoti. Il transalpino non s'impone infatti dal 18 gennaio 2014 (Wengen), ma nella scorsa stagione ha fatto davvero benissimo per costanza e qualità, grazie anche ad un nuovo scarpone che l'ha riportato a giocarsela alle spalle di Hirscher. Ha conquistato tre podi (secondo a Zagabria e Schladming, terzo a Kitzbuehel), ha gettato la medaglia (argento sicuro) ad Are per una scivolata nella 2^ manche, concludendo infine sesto nella graduatoria di specialità. Per vincere la sua prima Coppa del Mondo generale, sarà proprio lo slalom la chiave.
GLI ALTRI UOMINI DA PODIO
Manuel Feller ha ottenuto i suoi primi tre podi in slalom di Coppa del Mondo, proprio nella stagione conclusa a marzo col 2° posto di Soldeu, che ha fatto seguito al terzo di Zagabria e al secondo (di nuovo ad un passo da Noel) di Wengen.
Ha alternato come di consueto errori a manche straordinarie, ma più che in gigante sembra aver trovato una quadratura tecnica che può portarlo ad ottenere, finalmente, il suo primo successo nel massimo circuito.
Non fosse stato per l'infortunio di Bansko, chiaramente avremmo inserito Marco Schwarz nel primo lotto dei cinque favoriti, considerato che il carinziano è letteralmente esploso nell'annata 2018/19: prime vittorie in Coppa, seppur tra city event e combinata, ma soprattutto un rendimento di altissima qualità non sempre corrisposto dai risultati, se pensiamo alle inforcate di Zagabria e Adelboden dopo aver concluso in testa la 1^ manche. Si è comunque piazzato 7° in specialità, saltando le ultime gare di Kranjska Gora e Soldeu, con un 2° posto a Campiglio, due quinti a Kitzbuehel e Schladming, oltre al podio mondiale di Are. Su di lui, regna l'incertezza legata al recupero entro il mese di gennaio, quello decisivo per lo slalom.
Il terzo austriaco di questo secondo sotto gruppo risponde al nome di Michael Matt: il fratello d'arte non ha vissuto la sua miglior stagione (11° nella coppa di specialità, dopo il 4° e il 5° dei due anni precedenti), ma ha di nuovo centrato la medaglia in un grande evento (2° al mondiale, dopo il bronzo olimpico), pur strappando, peraltro in maniera rocambolesca, un solo podio col 3° posto di Campiglio.
Loic Meillard si è piazzato solo al 16° posto nella graduatoria di specialità 2018/19, con il 2° posto di Saalbach (primo podio in carriera in slalom, dopo la piazza d'onore del giorno precedente in gigante) quale unico lampo di una stagione che l'ha poi visto calare nel corso dei mesi invernali, ma se saprà gestire bene le due discipline, è uomo in grado di lottare costantemente per la top five. Di un'altra generazione, ma con la stessa voglia di sempre alla 14esima stagione in Coppa del Mondo, un Giuliano Razzoli che, tra il 5° posto di Campiglio (col pettorale 69!) e il 6° delle finali di Soldeu, ha ritrovato finalmente il vertice con discreta costanza, e soprattutto ripartirà da Levi con un numero di partenza che gli permetterà di giocarsela. Con i ritiri di Hirscher e Neureuther, lo slalomista reggiano è 16° nella WCSL di specialità proprio alle spalle di Stefano Gross: una sorta di derby per raggiungere nuovamente il podio dopo tanto tempo.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Racines Giovo | 6/9 | 5-46 cm |
Klausberg | 5/11 | 47-191 cm |
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