Il "Razzo" vuole ancora volare: "Punto a Cortina 2021 e Pechino 2022 per chiudere alla grande"

Il 'Razzo' vuole ancora volare: 'Punto a Cortina 2021 e Pechino 2022 per chiudere alla grande'
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Il "Razzo" vuole ancora volare: "Punto a Cortina 2021 e Pechino 2022 per chiudere alla grande"

Giuliano Razzoli ha festeggiato oggi 35 anni: in una bella intervista a Sky Sport, ha confessato di aver sognato di vincere nuovamente e di voler arrivare alla sua terza Olimpiade.

Ha sognato ancora di vincere in Coppa del Mondo, proprio pochi giorni fa, prima di festeggiare quei 35 anni che oggi ha “scollinato” gareggiando a Obereggen.

Non era andata neppure bene, nello slalom di Coppa Europa che poi è stato cancellato ancor prima che finisse la manche d'apertura, che non aveva concluso per un'inforcata poco dopo metà tracciato. Giuliano Razzoli però è un uomo sereno e all'inizio della sua 14esima stagione nel circo bianco, cominciata con la mancata qualifica di Levi e il 26° posto di domenica scorsa in Val d'Isère, è convinto di poter tornare ancora una volta là davanti, come la scorsa annata quando ha pescato dal cilindro un 5° posto nella notte di Campiglio e il 6° nello slalom delle finali di Soldeu.

L'ha intercettato la collega Dody Nicolussi di Sky Sport, per una bella intervista trasmessa oggi, nel giorno del suo 35° compleanno che coincide con il 69° di papà Antonio (e precede di poche ore quello del suo mito Alberto Tomba), nella quale il “Razzo” di Villa Minozzo, sulle montagne dell'appennino reggiano, ha confessato di credere eccome ad un'altra partecipazione a cinque cerchi per arrivare sino ai Giochi Olimpici di Pechino 2022, dodici anni dopo l'oro di Vancouver.

Giuliano si è raccontato dagli inizi sugli sci “quando avevo 4 anni, pensando solo a divertirmi”, sino ai vari step fatti con le prime gare a 9 anni e cominciare così a sognare di entrare in comitato, poi in nazionale giovanile e infine in squadra A. “Il sogno olimpico? Ci ho pensato sul serio solo dopo i primi anni in Coppa del Mondo, era davvero troppo grande per me. Sino a quel giorno a Vancouver...”.

Ci sono stati tanti momenti difficili nel corso della carriera, legati ai vari infortuni patiti: “Tra i 16 e i 17 anni ho smesso completamente di sciare per due anni a causa dei problemi alla schiena – ricorda Razzoli – e ho dovuto inseguire varie volte la condizione ideale, soprattutto dopo Kitzbuehel 2016 (quando saltò il crociato del ginocchio, proprio una settimana dopo il suo ultimo podio a Wengen). Tutto ciò mi ha forgiato e ora ho le spalle larghe, non a caso sono ancora qua a lottare. Per la mia tecnica, però, dieci podi in Coppa del Mondo mi stanno stretti, ma se devo fare un bilancio e considerando tutti gli intoppi, era difficile fare più di questo. Eppure, non è ancora finita qui...”.

Il “Razzo” ci crede e sogna, ad occhi aperti e non solo: “I sogni mi tengono vivo e il primo è quello di chiudere bene la carriera, come credo di meritare, con qualche risultato di livello. Qualche notte fa mi è capitato di vedermi ancora vincere in Coppa del Mondo, ma l'appuntamento più importante a ridosso è quello dei Mondiali di Cortina 2021. Penso anche a Pechino 2022, perchè dopo aver saltato PyeongChang vorrei chiudere in bellezza con la mia terza Olimpiade. I Giochi in casa del 2026 sono troppo in là per me, ma spero di parteciparvi in altre vesti”.

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