Il ritorno sulla neve di Cochran-Siegle, con un approccio differente ma... "sarò quello pre infortunio"

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Il ritorno sulla neve di Cochran-Siegle, con un approccio differente ma... "sarò quello pre infortunio"

Il vincitore del super-g di Bormio ha rimesso gli sci nei giorni scorsi a Mammoth Mountain, oltre tre mesi dopo il crac di Kitzbuehel. Il suo racconto a Ski Racing Media, con l'obiettivo olimpico e un "controllo" maggiore.

Ryan Cochran-Siegle era stato, sino a quel giorno da brividi sulla Streif (quando si infortunò anche Urs Kryenbuehl), la rivelazione di una stagione che aveva visto il talento statunitense conquistare, nel giro di dieci giorni, il primo podio in Coppa del Mondo con il secondo posto nella discesa sulla Saslong, seguito il 29 dicembre dal primo trionfo, dominando letteralmente il super-g sulla Stelvio.

Val Gardena e Bormio, per una campagna da sogno e l'obiettivo di giocarsi, sempre in Italia, le medaglie mondiali di Cortina. Poi, il 22 gennaio, il volo nelle reti dell'Hausbergkante, nella prima delle due discese di Kitz (dopo aver piazzato il miglior crono in prova); la diagnosi è da brividi, con una delicatissima frattura al rachide cervicale, precisamente della vertebra C7. In un primo tempo, il figlio e nipote d'arte aveva sperato in un miracolo iridato, ma si è presto capito che sarebbe stata necessaria un'operazione chirurgica, unendo le vertebre C7 e C6 per un recupero ovviamente più lungo, ma anche più affidabile.

E così, oltre tre mesi dopo l'infortunio, nei giorni scorsi Cochran-Siegle è tornato sugli sci, nel corso del raduno della nazionale statunitense a Mammoth Mountain; il 29enne del Vermont ne ha parlato a “Ski Racing Media”, spiegando nel dettaglio le sue sensazioni e le prospettive ragionando già in ottica stagione olimpica. “Sento di poter tornare al livello pre infortunio – chiarisce subito Ryan – Questo intervento, fortunatamente, non sarà limitante in alcun modo per il mio recupero completo”.

Per ora allenamenti tranquilli in campo libero, per i pali bisognerà attendere i primi raduni dopo lo stop primaverile, indicativamente per il mese di agosto. “Quando ti manca lo sci per così tanto tempo, apprezzi molto di più essere qui a fare ciò che ami. L'incidente? Non avevo il pieno controllo dello sci e dovrò lavorare in generale per avere maggiore stabilità. E' ovvio, nel nostro sport ci sono mille variabili e ci sarà sempre il rischio di infortunarsi, ma avrò un approccio più analitico d'ora in avanti, valutando meglio quando ha senso rischiare e quando invece serve essere più prudenti”.

Sul talento di Cochran-Siegle nessuno ha mai avuto dubbi, sulla maturità ecco che qualcosa potrebbe cambiare proprio dopo questo nuovo stop, anche se la natura di “cavallo pazzo” dovrà rimanere tale per essere sempre così veloce come abbiamo visto nella passata stagione in particolare. Le parole del discesista USA sono importanti in tal senso, così come la consapevolezza di dover ripartire con tranquillità: “Ora non so a che punto sarò rispetto agli altri quando comincerò i veri allenamenti, ma ho un'idea ben chiara di cosa devo fare per tornare al livello che avevo raggiunto.

Al tempo stesso, non voglio pensare alla pressione che potrà esserci per tornare là davanti in Coppa del Mondo, ottenere la qualificazione olimpica e tutto il resto”.

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