Italia maschile a secco, ne parliamo con De Chiesa: "Della Vite bravissimo, Paris ha nascosto i problemi della squadra"

Foto di Redazione
Info foto

Getty Images

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Italia maschile a secco, ne parliamo con De Chiesa: "Della Vite bravissimo, Paris ha nascosto i problemi della squadra"

Lo "zero" nella casella dei successi stagionali in CdM, come non accadeva dal 1983/84, espone la nazionale maschile ad un confronto impietoso con quella femminile. La crisi di "Domme", ma anche gli zero podi nelle discipline tecniche dove, però, le speranze Della Vite e Vinatzer sono concrete: l'analisi con Paolo De Chiesa a "Ghiaccio Verde".

E' stata una bellissima stagione, l'ennesima in serie, per la squadra azzurra femminile capace di firmare il record di podi in Coppa del Mondo (26 nel corso dell'inverno), con 8 successi e i due ori mondiali di Brignone e Bassino che brillano.

Dall'altra parte, anche il 2022/23 è stato deficitario per il team maschile di casa Italia, ma se nell'annata precedente Dominik Paris aveva portato in dote un paio di successi, conquistando le discese di Bormio e Kvitfjell, le zero vittorie di questi mesi ci riportano al 1983/84, l'ultima volta senza timbri stagionali in CdM per gli uomini azzurri.

Non solo, sono arrivati appena 5 podi (3 di Casse, 1 a testa per Schieder e Paris), nessuno nelle discipline tecniche, dove al massimo si è arrivati ad un 4° e un 5° di Vinatzer in slalom e al 6° e al 7° degli ultimi due giganti con Della Vite. E' altrettanto vero che proprio il gardenese e il bergamasco, considerato che parliamo di un 23enne e un 21enne, danno speranza per un futuro importante, l'attualità è quasi desolante specialmente per i ricambi nel settore velocità, con la speranza di Schieder (classe '95, ma agonisticamente decisamente... giovane) e Franzoni per colmare il vuoto che lascerà Paris nel momento in cui Domme deciderà di mollare.

Non sarà quest'anno, visto che il fuoriclasse della Val d'Ultimo andrà avanti fiducioso di essersi ritrovato con una buona seconda parte di stagione, ma proprio la sua crisi vissuta sino a gennaio ha reso ancor più evidenti i problemi, nonostante un Mattia Casse formato super, un talento finalmente sbocciato ai livelli che tanti gli pronosticavano da tempo.

La nazionale maschile non vince in gigante dal febbraio 2012, quando Max Blardone si impose a Crans-Montana, in slalom invece dalla notte di Zagabria del 5 gennaio 2017 con l'ultima perla della splendida carriera di Manfred Moelgg. Inutile sottolineare che si tratta di un'anomalia per la storia dell'Italsci nelle discipline tecniche, ne sa qualcosa Paolo De Chiesa con il quale, nella puntata di lunedì sera di “Ghiaccio Verde” su NEVEITALIA, abbiamo parlato anche di questa criticità.

Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perchè ci sono eccezioni: pensiamo a Casse, che ha fatto la miglior stagione della sua vita, Della Vite è stato molto bravo, partiva fuori dai trenta e ce lo ritroviamo in primo gruppo, mentre Vinatzer si è salvato col bronzo mondiale, ma visto il suo potenziale la stagione è deludente – analizza l'ex slalomista della Valanga Azzurra - E poi c'è Schieder, ricordandoci che si è fatto male due anni fa a Cortina, ha avuto un calvario e quel ginocchio sinistro gli fa ancora male: è sempre lì, al di là del secondo posto sulla Streif. Detto questo, se prendiamo i freddi numeri l'ultima vittoria in gigante è del 2012, l'ultima in slalom del 2017: inoltre, è chiaro che il confronto con le donne (26 podi a 5, 8 vittorie a 0, ndr) è impietoso, anzi neanche esiste. C'è qualcosa che non quadra, lo sci azzurro a livello maschile ha sempre avuto una tradizione eccezionale. Poi c'è il tema Paris: lui ha coperto molto fino all'infortunio del gennaio 2020, non ha mai più sciato in super-g ai livelli visti sino al 2019 con titolo mondiale e coppa di specialità, poi all'inizio di questa stagione era davvero in crisi.

Pee fortuna, da grande campione qual è, ha trovato una strada per ripartire e ha fatto belle gare, al di là del podio in super-g a Cortina che è stata una gara particolare. La gente si attende di rivederlo vincere, ora vediamo cosa potrà darci ancora, ma è naturale che lascia scoperte delle magagne che sono grandi come una casa.

Giovani all'orizzonte? Franzoni si è fatto male, vediamo come e quando recupererà, ma non è ancora arrivato e c'è un punto interrogativo. Barbera mi è piaciuto molto alle finali di slalom, ma parliamo di un progetto di una squadra che deve arrivare in condizioni accettabili alle Olimpiadi di Milano Cortina”.

QUI puoi rivedere l'intera puntata finale di “Ghiaccio Verde”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
286
Consensi sui social

Ultimi in scialpino

Le classifiche di CdM dopo Levi: Kristoffersen guida la generale prima di Gurgl, Noel finalmente pettorale rosso

Le classifiche di CdM dopo Levi: Kristoffersen guida la generale prima di Gurgl, Noel finalmente pettorale rosso

Il primo slalom maschile, vinto dal campione olimpico in carica, vede anche Meillard portare a casa punti pesanti come Braathen, che tra sette giorni potrà partire nei trenta con le assenze di Schwarz e Pinturault. A proposito di WCSL, Yule perde il primo sotto gruppo, quotazioni in ribasso (ma di poco) per Sala e Vinatzer.