Kriechmayr e un Lauberhorn che fa discutere: "Capisco i dubbi, ma gli stessi colleghi sono stati solidali"

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Kriechmayr e un Lauberhorn che fa discutere: "Capisco i dubbi, ma gli stessi colleghi sono stati solidali"

L'austriaco, in trionfo nella seconda discesa di Wengen dopo aver ottenuto la deroga per gareggiare senza prove, spiega il suo punto di vista. Feuz, secondo e ora di nuovo vicino a Paris per cercare la cinquina nella coppa di specialità: "Cinque giorni di fila qui sono durissimi, normale commettere degli errori".

Ieri battuti da un norvegese, con doppio podio alle spalle di Kilde nella discesa accorciata del Lauberhorn, ma oggi a Wengen tutti i tifosi svizzeri volevano fortissimamente solo il gradino più alto.

Beffa delle beffe, ad impedire il poker leggendario a Beat Feuz, che avrebbe raggiunto in quanto a successi nella località dell'oberland bernese un certo Franz Klammer, è stato proprio un austriaco e il più discusso, dopo quanto successo nei giorni scorsi. Vincent Kriechmayr ha firmato il bis del 2019, prendendosi al tempo stesso la decima perla in Coppa del Mondo, ma questa gara, così come quella di ieri, il bi campione del mondo di Cortina non avrebbe neppure dovuto disputarla, visto che era stato fermato dalle autorità austriache, per un periodo di quarantena necessario dopo una positività al Covid (seppur tutti gli altri tamponi fossero risultati negativi), perdendo così le due prove ufficiali di martedì e mercoledì.

La deroga concessa dalla FIS e da Markus Waldner crea un precedente e le polemiche non sono mancate anche nel post gara: “Devi sempre andare al limite per poter vincere, ormai è chiaro – ha analizzato Kriechmayr a oesv.at – Oggi credo di aver fatto del mio meglio, ho avuto la mentalità del tutto o niente. E' un onore salire sul podio con Mr. Lauberhorn, Beat Feuz, e posso dire che le opinioni dei colleghi sono importanti per me. Odermatt, lo stesso Feuz e i miei compagni di squadra hanno detto che capiscono la mia situazione e pensano che sia stato positivo che fossi al via. Capisco le discussioni, ma non avevo certo una preparazione ottimale per questa gara; inoltre, sono convinto che la giuria farà la stessa cosa se dovessero esserci altri atleti in una situazione particolare legata al Covid come accaduto a me”.

Lo stesso Beat Feuz, ora tornato al secondo posto nella classifica di specialità, a 11 punti da Dominik Paris prima della doppia battaglia di Kitzbuehel (dove l'elvetico ha vinto per la prima volta in carriera nel 2021, prendendosi addirittura entrambe le discese sulla Streif, ndr), ha così parlato al Blick della sua gara. “Non è stata perfetta, ma se analizzi le discese di ognuno, oggi nessuno è riuscito a fare tutto bene. Scendere qui per cinque giorni di seguito fa male a chiunque, ma ho portato a casa comunque due podi a Wengen (e sono sette in totale, con tre vittorie), importanti considerato che le ultime settimane non sono state facili per me. Ho commesso degli errori e penso quindi che questo sia un risultato più che buono”.

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