L'analisi di De Chiesa: "Pinturault magistrale. I nostri giovani? Imparino da Moelgg..."

L'analisi di De Chiesa: 'Pinturault magistrale. I nostri giovani? Imparino da Moelgg...'
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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

L'analisi di De Chiesa: "Pinturault magistrale. I nostri giovani? Imparino da Moelgg..."

Le parole del noto commentatore tv sul post Soelden, nella consueta rubrica targata Colmar Sport.

Paolo De Chiesa, la voce dello sci in Italia per quanto riguarda il settore maschile, ha raccolto i suoi pensieri sul gigante del Rettenbach che ha aperto la stagione di Coppa del Mondo, analizzando una gara che ha visto dominare la compagine francese, con la doppietta firmata da Pinturault e Faivre, mentre gli azzurri si sono dovuti accontentare dell'8° posto di Luca De Aliprandini.

L'ex della Valanga Azzurra, che il nostro Dario Puppo ha intervistato prima dell'opening di Coppa in un video che abbiamo proposto su NEVEITALIA (clicca qui per vederlo), da quest'anno commenta dagli studi di Rai Sport e non più in telecronaca al fianco di Davide Labate, tanto che gli appassionati hanno creato un gruppo pubblico su facebook, che conta già di oltre 1000 membri, per protestare in merito ad una decisione che ha fatto molto discutere negli ultimi giorni; De Chiesa, nel suo blog in casa Colmar, non ha nascosto preoccupazione per lo stato di salute del gigante italiano.

Solo Pinturault ha rispettato i pronostici, iniziando la stagione come aveva terminato la precedente, ovvero vincendo - spiega Paolo riferendosi a coloro che dovranno ereditare il trono di Hirscher e quindi al mancato duello del francese con Kristoffersen - Alexis è stato magistrale, sciando senza incertezze e imprecisioni, costantemente a fil di palo, semmai cautelandosi in termini di traiettoria laddove indispensabile per tracciatura e morfologia del terreno. Che incanto vederlo sciare volando da una porta all’altra in un flusso inesauribile di energia, fulmineo in fase di svincolo alla volta di archi di curva incisi sulla neve a caratteri cubitali. Inutile chiederci cosa sarebbe successo con Hirscher in pista: onore ai francesi che ne hanno approfittato subito”.

Su Kristoffersen, l'analisi di De Chiesa è chiara: “Ha iniziato col piede sbagliato, staccato di 8 decimi al giro di boa, forse solo per non aver sbrigliato i cavalli sotto i piedi su una neve che concedeva più del previsto in ricognizione, tentando una manche delle sue, incompiuta per eccesso di foga e voglia di strafare sino a commettere un madornale errore in cima al muro della 2^ manche, con un’inclinazione di busto causa dell'immediato contatto dello scarpone con la neve”.

Ted Ligety, ottimo quinto, è piaciuto un sacco al commentatore Rai: “Era imbattibile fino a qualche anno fa, prima di eclissarsi nell’anonimato tra infortuni e obsolescenza tecnica, ma è risorto dalle sue ceneri ammodernandosi nella sciata, meno carvata e più vicina ai pali”, mentre la pagella azzurra non può che essere negativa. “Gli italiani si sono aggrappati anima e corpo a De Aliprandini, 8° da 17° con una manche convincente e benaugurante: se in apertura l’azzurro aveva sciato un po’ a strappi e mettendo troppo spesso lo sci di traverso prima del palo, suo endemico punto debole per i canoni della sciata odierna, nella seconda prova l’abbiamo visto più solido e continuo nell’azione, capace di collegare le curve con maggiore armonia. Purtroppo sono mancati totalmente all’appello i rincalzi, persi in una serie di errori gravi che ne hanno impedito la qualificazione, mancata per 3 decimi da un ottimo Paris prestato al gigante.

Apro una parentesi per l’intramontabile Moelgg, alla trecentesima apertura di un cancelletto di coppa, onorata con un buon 20° posto. I nostri giovani guardino e imparino a sciare da lui... ahimè”.

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