Le polemiche di Wengen e l'annuncio di Waldner dopo lo shock per Kilde: "Non ci saranno più recuperi"

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Le polemiche di Wengen e l'annuncio di Waldner dopo lo shock per Kilde: "Non ci saranno più recuperi"

Al meeting dei capitani di questa sera, il chief race director della coppa maschile ha confermato che per questa stagione ci saranno quattro gare in meno, sacrificando quindi due discese e un super-g, oltre allo slalom saltato in Val d'Isère, per non intasare ulteriormente il calendario. Sarrazin furibondo: "Si sta giocando con le nostre vite". Il pensiero di Svindal per Kilde e un applauso al pubblico svizzero.

Polemiche che non si placano, infortuni a ripetizione e una Coppa del Mondo maschile in buona parte rovinata, con tanti campioni fuori e certo, lo spettacolo offerto da Marco Odermatt ma anche tanti, troppi interrogativi da porsi sul calendario, in primis, e su quanto questi atleti siano spinti oltre ogni limite.

Al meeting dei capitani andato in scena dopo la discesa, ultimo incontro prima dello slalom di domenica che chiuderà la tappa nella leggendaria località elvetica, Markus Waldner ha annunciato che non ci saranno ulteriori recuperi nel corso di questa stagione. Era già nell'aria da giorni, così come ormai si era rinunciato in maniera definitiva alle due discese femminili cancellate a Zermatt-Cervinia, ora è ufficiale che salteranno quattro gare rispetto alle quarantacinque iniziale nel (folle) calendario voluto da Johan Eliasch, numero 1 della FIS, pieno oltremodo.

Non si disputeranno quindi due discese (da 13 si scende a 11), tra quelle saltate a Zermatt-Cervinia e Beaver Creek, e un super-g (si passa da 8 a 7), ovvero quello mai andato in scena in Colorado, oltre allo slalom di Val d'Isère per il quale si era già optato per il mancato recupero in modo da garantire un minimo di equilibrio tra prove tecniehe e veloci.

E' una vittoria più bella anche del Mondiale in discesa, per l'atmosfera qui nella nostra gara con più storia, ma dispiace tanto per le cadute e gli infortuni. Lo sappiamo, il nostro sport è così, sa essere molto pericoloso, ma siamo davvero al limite. Spero che questa sia l'ultima volta con tre gare di seguito”, ha detto tra le altre cose Odermatt nel post gara.

Chi c'è andato giù in maniera decisamente più pesante è colui che ha lottato anche in queste tre giornate con il fenomeno rossocrociato, ovvero Cyprien Sarrazin che ai microfoni di SRF Sport ha tuonato. “Non è bello scendere con queste sensazioni (riferendosi alla fatica di cinque giorni consecutivi in pista su un tracciato del genere, ndr), nella parte bassa ho pensato solo ad arrivare in fondo, non più a vincere.

Aleksander è il più resistente di tutti noi e cade sulla linea d'arrivo, non è normale. Anzi, è troppo e si sta giocando con le nostre vite”.

Si è espresso a mezzo social, oltre ad un ex compagno di Kilde come Kjetil Jansrud, anche Aksel Lund Svindal che nel 2007 rischiò la vita sul Golden Eagle di Beaver Creek, tagliandosi con la lamina del suo sci, come accaduto oggi al connazionale ispirato proprio dal due volte vincitore della Coppa del Mondo e campione olimpico. Svindal era a Wengen e ha raccontato che “mi sentivo quasi come fossi tornato in gioco, vedendo Aleksander dopo che l'avevo salutato in partenza.

Incrociamo le dita sulle sue condizioni e voglio dire che ho tanto rispetto per i tifosi svizzeri, perchè avevano il loro idolo Marco Odermatt in testa e hanno fermato la festa, sperando solo per il meglio. Mi ha davvero colpito e aggiungo che Adrian è stato bravissimo, dopo aver visto quanto successo ad un compagno. Anche questa è forza mentale”, ha concluso Aksel riferendosi a Sejersted, gran quarto nella discesa del Lauberhorn dopo tante interruzioni e partendo col n° 24.

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