Lucas Braathen e l'intervista speciale coi giovani: "Prima di una gara penso solo alla mia... danza"

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Lucas Braathen e l'intervista speciale coi giovani: "Prima di una gara penso solo alla mia... danza"

Alex Silbernagl e David Castlunger hanno "torchiato" il vincitore dell'ultima Coppa del Mondo di slalom. "Hirscher il più grande di sempre e il mio idolo".

Lucas Braathen ha vissuto una settimana tutta italiana, dal ritiro con i compagni della nazionale norvegese, nel cuore del Garda Trentino, alla presenza da special guest del tradizionale evento con gli “Energiapura Children & Kids Series Award Days”, sabato scorso a San Vigilio di Marebbe.

E' stata l'occasione, per tantissimi giovani, di ritrovarsi a contatto con il fenomenale classe 2000 di origini brasiliane, unico anche per il suo stile sugli sci e fuori dalla pista: “Pinheiro” è stato intervistato in maniera speciale, ovvero da due giovani del comitato FISI Alto Adige come Alex Silbernagl (Seiser Alm Ski Team) e David Castlunger (Ski Team Alta Badia). E il detentore della sfera di cristallo in slalom, è stato ancora una volta tutt'altro che banale nelle risposte...

Raccontaci dell'importanza di disputare gare fin da bambini.

Farlo è un importante processo di apprendimento, perchè nelle gare sei sotto pressione e hai soltanto due possibilità di fare una buona discesa. In allenamento, invece, puoi scendere molte volte, per questo è importante disputare competizioni anche da molto giovani, per acquisire questa mentalità da agonisti. Ma sciare velocemente e quindi ottenere buoni risultati non conta da bambini.

Come funziona la tua preparazione psicologica prima di una gara?

Prima del via penso soltanto ai movimenti, li ripasso in testa. Questo ha la priorità assoluta per me. L'atleta più veloce in Coppa del Mondo è sempre l'atleta con la tecnica migliore e non quello con l'intensità maggiore, che si carica al massimo prima della gara. Se ti metti troppa pressione, arrivano gli errori. Tecnica, tecnica, tecnica: questo è ciò che conta”.

Come gestisci gli allenamenti estivi sugli sci?

Ogni atleta è diverso e deve valutare autonomamente se in estate vuole sciare oppure no. Per alcuni agonisti è importante fare una pausa in estate. Altri atleti, invece, hanno bisogno di allenarsi tutti i mesi sugli sci per poter ottenere buoni risultati in inverno. Perciò è una questione molto individuale, non c'è un modo giusto, ciascuno deve ascoltare le proprie sensazioni.

Dopo la stagione di Coppa del Mondo, io scio ancora molto in aprile. In maggio, giugno e luglio non metto proprio gli sci ai piedi e in agosto comincio di nuovo pian piano. Da settembre in poi apro il gas, però conosco anche colleghi che si allenano sulla neve tra maggio e luglio”.

La tua reazioni quando ti ritrovi fuori gara?

Quando esci di pista, sul momento è naturalmente una crisi, una catastrofe. Sei sfinito e ti arrabbi, ma che cos'è una singola gara in una lunga carriera? Nulla. Ecco perché è importante tirare subito il freno, non entrare in modalità crisi e pensare a cosa si è sbagliato. E poi trarne gli insegnamenti del caso. Perché un fallimento è un'occasione perfetta per imparare a fare meglio la prossima volta”.

Quali sono le emozioni vissute conquistando una Coppa del Mondo?

Non è che ci passo davanti ogni giorno, la osservo per ore e mi sento alla grande. È impolverata, in una scatola a casa mia...

Tra l'altro viaggio molto, quindi non riuscirei comunque a fissarla così tanto (ride, ndr). Certo, è fantastico essere il vincitore di una Coppa del Mondo, per me però conta di più la sensazione che ho avuto quando ho avuto la certezza di averla vinta. È stata una grande soddisfazione per tutto il lavoro, per tutti i sacrifici”.

L'amicizia con Atle Lie McGrath (li dividono appena due giorni, Lucas è nato il 19 aprile 2000 e il compagno di squadra il 21, ndr) è davvero così speciale?

Siamo amici da quando avevamo 11 anni e gareggiamo per lo stesso club. È un atleta fantastico, ha una forte mentalità. Non siamo rivali, ma colleghi. Impariamo l'uno dall'altro e ci sproniamo a vicenda. Così siamo diventati entrambi sempre più veloci. Facciamo questo percorso insieme e, per questo, siamo entrambi molto più forti”.

Chi è il tuo riferimento nello sci?

Considero Marcel Hirscher lo sciatore più grande di tutti i tempi. Ed è anche il mio idolo in questo mondo”.

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