Mattia Casse: "Mi sento sicuro, non mi pongo limiti. Vorrei fare un bel risultato a Kitzbühel"

Mattia Casse: 'Mi sento sicuro, non mi pongo limiti. Vorrei fare un bel risultato a Kitzbühel'
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Sci AlpinoINTERVISTA

Mattia Casse: "Mi sento sicuro, non mi pongo limiti. Vorrei fare un bel risultato a Kitzbühel"

Mattia Casse, velocista della squadra azzurra, racconta a NEVEITALIA il trionfo sulla mitica Saslong, cosa si nasconde dietro al suo successo, le sfide con Marco Odermatt e il desiderio di essere sempre più veloce in pista.

Ha emozionato tutti con la prima vittoria in Coppa del Mondo nel superG della Val Gardena. Una carriera alle spalle segnata da diversi infortuni da cui Mattia Casse si è sempre rialzato. A febbraio compirà 35 anni, ma l’età per lui non conta: sta vivendo il momento più bello, vuole ancora crescere, salire sul podio, conquistare altri traguardi e allenarsi con costanza per essere tra i più veloci al mondo.

In Val Gardena hai conquistato la tua prima vittoria in Coppa del Mondo, che significato ha per te questo traguardo raggiunto all’età di 34 anni?
Non mi sono goduto subito la vittoria perché il giorno dopo avevamo la discesa libera e poi la tappa di Bormio. L’ho realizzata di più nel periodo di riposo che abbiamo avuto dopo la gara sulla Stelvio. È una vittoria che ha un grande significato a livello personale, è stata una bella soddisfazione. Ultimamente ho sempre lavorato per sciare il più veloce possibile. Nonostante la mia età, con i giusti accorgimenti sto facendo numeri pazzeschi a livello atletico, di prestazioni, di rendimento. Ci tengo ad andar forte, durante tutto l’anno sono abbastanza severo ed esigente con me stesso, sto sul pezzo e finchè riesco continuo. Non mi pesa allenarmi, mi piace così come mi piace stare in giro e viaggiare.

Hai dimostrato che Marco Odermatt si può battere, non è così irraggiungibile…
Mi sono chiesto se è lui che in questo momento è meno forte o se siamo diventati noi più forti visto che anche altri atleti lo stanno battendo. Battute a parte, mi piace pensare che siamo cresciuti noi e abbiamo raggiunto il suo livello. Quando si sta davanti a Marco Odermatt vuol dire che si è andati veloci e che non si va tanto lontani dal podio. È un talento, è il nostro "Lionel Messi", è bello stargli davanti. Ma anche se gli si sta un pochino dietro, non è male, significa che sei stato veloce.

Ci sono stati cambiamenti nella tua preparazione?
Il grosso cambiamento c’è stato tre anni fa, era tutto nuovo: materiali, preparatore, mental coach, lo staff e avevo modificato la mia routine. La scorsa stagione è stata una bella palestra sotto vari punti di vista: tecnico, mentale e fisico. Quest’anno ho cambiato un pochino la preparazione e ho fatto qualche aggiustamento con i materiali.

Nella tua carriera hai avuto diversi infortuni, qual è stato il più difficile da superare?
L’infortunio che mi ha un pochino pesato è stato quello della caviglia a novembre 2020, quando mi sono fatto male a Cervinia con una caduta in gigante, perché avevo fatto una buona stagione 2019/2020, con una bella continuità. Stavo sciando bene, mi è dispiaciuto non potermi esprimere nelle gare. Poi sono riuscito lo stesso ad andare ai Mondiali di Cortina 2021, ma ho fatto fatica.

Le prossime tappe del calendario sono Wengen e Kitzbühel. Che obiettivi hai?
Sicuramente quello di mettere in campo il meglio, dovrò fare la mia run più veloce possibile e speriamo che sia più veloce degli altri. Sto sciando bene, sono contento, sono sicuro. Non mi pongo limiti. Sono piste che mi piacciono. Riuscire a sciare, divertirsi, esprimersi bene a Kitzbühel sarebbe bello. Qui a gennaio del 2023 sono arrivato quarto in discesa libera. Quest’anno torna il superG che mi mancava, mi piaceva.

Si avvicinano anche i Mondiali di Saalbach, per la velocità gli occhi saranno puntati su di te. Com’è la pista?
L’anno scorso in discesa abbiamo corso sulla pista delle donne e un pezzo sulla nostra, mentre in passato abbiamo fatto delle gare di Coppa del Mondo sia in discesa che in superG. In discesa hanno detto che forse cambia un po’ la parte alta. Comunque la pista la conosco, è bella. Non è esageratamente difficile come Bormio o Kitzbühel, ma c’è un bel pendio, sarà soprattutto un bel superG. Poi vedremo come saranno le condizioni in quel periodo.

Negli ultimi mesi si parla molto di sicurezza in Coppa del Mondo, ci sono stati infortuni come quello di Cyprien Sarrazin e del tuo compagno Pietro Zazzi. Cosa ne pensi?
L’attenzione è sempre alta, per me la sicurezza c’è e hanno sempre fatto in modo che ci fosse. Purtroppo gli infortuni ci sono e possono far riflettere per migliorare, ma non percepisco i problemi che alcuni stanno dipingendo su questo tema.

Nella tua carriera non hai mai preso parte ai Giochi Olimpici, l’anno prossimo ci saranno le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Potrebbe essere la prima volta…
Il caso vuole che magari le mie prime Olimpiadi le faccia in casa. Prima di tutto bisogna qualificarsi. Sarebbe bellissimo partecipare alle Olimpiadi in Italia, cosa si può chiedere di meglio?

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