Pinturault non vuole avere rimpianti: "Ho perso la coppa nel mio miglior inverno, ma ci riproverò"

Foto di Redazione
Info foto

2020 Getty Images

Sci Alpinol'intervista

Pinturault non vuole avere rimpianti: "Ho perso la coppa nel mio miglior inverno, ma ci riproverò"

Due chiacchiere tra il campione di Courchevel e Paolo De Chiesa nella diretta social di Colmar, dopo una stagione che ha visto il francese sfiorare il suo grande obiettivo. E su Hirscher ha detto che...

Alexis Pinturault non vuole avere rimpianti, anche se il finale della Coppa del Mondo 2019/2020 non può che aver lasciato un po' di amarezza al principale candidato (assieme a Henrik Kristoffersen) per ereditare il trono lasciato vacante da Marcel Hirscher dopo otto anni di dominio.

Non sono bastate 6 vittorie, il suo record personale per un totale che già conta 29 successi senza la gioia di una sfera di cristallo assolute, per piegare Aleksander Aamodt Kilde che l'ha preceduto di soli 54 punti, con la cancellazione del week-end di gare tecniche a Kranjska Gora chiaramente pesantissimo nella corsa finale. Nel terzo appuntamento di Colmar con le interviste di Paolo De Chiesa, l'asso transalpino ha parlato innanzitutto della situazione legata alla pandemia, lui che nelle scorse settimane aveva dichiarato che, probabilmente, i sintomi del Covid-19 si erano fatti sentire sul suo corpo a stagione già conclusa. “Non è una situazione facile da accettare per chiunque, ma un atleta come me deve rimanere attivo e conservare il focus verso il futuro. L'estate sugli sci la immagino complicata, serve un piano differente dalle abitudini ma, al tempo stesso, penso che pur rinunciando alla trasferta in Argentina si possa svolgere un buon allenamento sui ghiacciai alpini, chiaramente stando attenti ad osservare tutte le misure che ci troveremo ad affrontare”.

De Chiesa, come aveva già avuto modo di ribadire nel corso di una trasmissione ospitata da NEVEITALIA, ha sottolineato come a suo avviso Alexis avrebbe vinto la coppa se si fossero disputate le gare di Kranjska Gora, ma il diretto interessato ha ammesso che “pur essendo deluso per non aver avuto la possibilità di giocarmela ancora, ho capito e accettato la situazione perchè non si poteva fare nulla di diverso”. Alexis che ha avuto alti e bassi tra slalom e gigante, passando già in avvio di stagione dalla vittoria di Soelden alla debacle di Beaver Creek tra le porte larghe, oppure dallo “0” di Levi alla vittoria in Val d'Isère. “E' vero, ma credo faccia parte del gioco e a questi livelli è difficilissimo adattarsi sempre alle condizioni differenti e rendere al massimo. Ad esempio, lo slalom di Levi è forse il più semplice, ma proprio per questo è molto complicato andare forte”.

D'obbligo la domanda sull'eterno rivale Marcel Hirscher, che Pinturault ha definito nel corso dell'intervista (si era già espresso in altre occasioni sul tema) “il più grande sciatore di sempre in senso assoluto”, e quanto la sua assenza abbia cambiato qualcosa negli equilibri del circo bianco: “Qualcosa può variare in certi ambienti a livello di attesa, come nelle gare austriache, e magari può condizionare qualche atleta, ma credo che nel corso dell'inverno siano emersi tanti protagonisti. E' chiaro, parliamo di un'era che è terminata come ai tempi di Stenmark, Tomba e Maier, personalmente credo di essermi comportato bene e come vittorie ho firmato il mio miglior inverno. Non è bastato per la coppa, ma ci riproverò”.

Avversari per la prossima stagione? “Se all'inizio della scorsa annata magari poteva essere Henrik il più pericoloso, ed è stato sempre costante a podio pur vincendo poche gare (3, ndr), Kilde ha fatto un salto di qualità enorme tornando in Atomic e, con quel rendimento in più discipline, sarà chiaramente ancora tra i favoriti. Attenzione però, perchè velocisti come Mayer e Paris potranno giocarsela”. E se le sue gare preferite sono quelle della sua seconda casa, ovvero l'Austria dove vive durante l'inverno (“Kitz e Schladming senza dubbio, anche se non sono mai riuscito a vincere lì in slalom, ma solo in combinata e super-g), per il campione francese la delusione della carriera è rappresentata dai campionati del Mondo di Sankt Moritz 2017. “Se potessi, rifarei solo quelle gare”.

Infine, il consueto gioco legato alla scelta degli atleti di ogni epoca da abbinare a certe caratteristiche: per l'eleganza nella sciata, Alexis ha scelto Matthias Mayer, per la tecnica Albertone Tomba, per la sensibilità Marcel Hirscher e la mentalità Lindsey Vonn. Il fair play del suo grande rivale di quest'anno, Aleksander Aamodt Kilde, l'aggressività di Hermann Maier, mentre per l'istinto Pinturault ha scelto... se stesso. Potenza? “Troppo difficile sceglierne uno”, mentre sull'antipatia il transalpino chiarisce. “Magari molti possono pensare a Henrik Kristoffersen, in realtà vi dico che può apparire così in televisione o in certi contesti, ma è il primo a complimentarsi e rispettare gli avversari”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
241
Consensi sui social