"Sogno i Mondiali di Cortina più delle Olimpiadi. Li vorrei nel 2021, per tanti motivi..."

'Sogno i Mondiali di Cortina più delle Olimpiadi. Li vorrei nel 2021, per tanti motivi...'
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2020 Getty Images

Sci Alpinol'intervista

"Sogno i Mondiali di Cortina più delle Olimpiadi. Li vorrei nel 2021, per tanti motivi..."

Johan Clarey, a 39 anni, verso l'ultima stagione della carriera? "Dipenderà anche dalla scelta del prossimo 1 luglio. La FIS aiuti gli organizzatori, se si tratta di una questione finanziaria".

Pochi ne parlano, forse perchè non ha mai vinto in Coppa del Mondo, collezionando sette podi e dimostrando ancora una competitività e una continuità eccezionale, per un uomo che il prossimo 8 gennaio compirà 40 anni.

Johan Clarey è un vero esempio di longevità, lui che nel Mondiale di Are 2019 sfiorò il capolavoro di una vita nel super-g iridato vinto da Dominik Paris, capace di bruciare il francese per soli 9 centesimi. L'eterno ragazzo di Tignes ha ripreso la scorsa settimana la preparazione sugli sci, assieme ai colleghi di nazionale sul ghiacciaio di Les Deux Alpes. Intervistato dai colleghi di Ski Chrono, ha confessato che il suo grande sogno di fine carriera non è l'Olimpiade di Pechino 2022, ma proprio i prossimi campionati del mondo di Cortina.

Preparerò questa stagione come se fosse normale, anche perchè in Europa la situazione sta migliorando e spero si possano rispettare tutti i programmi. Per quanto riguarda Cortina, penso che prendere una decisione sul possibile slittamento già il 1° luglio, sia prematuro e potrebbe farcene pentire. Un Mondiale dopo le Olimpiadi perderebbe enormemente di valore e, visto che credo si tratti di una questione finanziaria, spetta alla FIS mettere mano al portafogli e aiutare gli organizzatori”.

L'eventuale ritiro di Clarey potrebbe dipendere anche da questa situazione: “Sì, perchè i Mondiali di Cortina mi motivano tantissimo, sarei molto deluso se non si dovessero svolgere il prossimo febbraio. Le Olimpiadi in Cina mi fanno sognare molto di meno rispetto all'appuntamento iridato in una località splendida”.

Il veterano transalpino ha definito “strana la ripresa sulla neve, anche se mi era già capitato di sciare nei primi giorni di giugno. Più che altro, abbiamo dovuto adattarci a sciare dopo non aver svolto il consueto lavoro fisico degli anni precedenti, ma lo faremo a luglio e penso che la priorità fosse quella di tornare in pista. A Les Deux Alpes abbiamo avuto un'ottima opportunità con tutto il ghiacciaio a disposizione e condizioni ideali anche sul piano logistico. Di meglio non avremmo potuto chiedere”.

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