Steven Nyman e tutto il suo amore per lo sci e l'Italia: "Pronto anche per Cortina 2022, a 40 anni"

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Steven Nyman e tutto il suo amore per lo sci e l'Italia: "Pronto anche per Cortina 2022, a 40 anni"

Il veterano della velocità statunitense, intervistato da skiweltcup.tv, ha raccontato il rapporto speciale con la Val Gardena e attenderà in ogni caso il Mondiale cortinese prima di mollare.

Parole d'amore per lo sci e per l'Italia, lui che a 38 anni suonati e con tanti infortuni alle spalle, compresi i due gravissimi (entrambi al crociato) patiti a Garmisch nel giro di un anno, tra il gennaio 2017 e quello 2018 sempre sulla pista bavarese, non ha per nulla voglia di smettere.

Steven Nyman si è confessato al collega Andreas Raffeiner, non risparmiando critiche a Donald Trump per la gestione della pandemia, e ricordando la Saslong come la pista dei sogni, lui che ha ottenuto le uniche tre vittorie in Coppa del Mondo sempre sulla leggendaria discesa gardenese, nel 2006, 2012 e 2014. “Amo la Val Gardena e mi sono sentito a casa sin dalla prima volta che ho visto quella pista – le parole dello statunitense – Sapevo cosa dover fare per vincere, ma si tratta di una gara difficile, rischiosa e dove sono pure caduto. Un po' come la Streif, dove non ho ottenuto certo gli stessi risultati, ma che amo allo stesso modo: negli ultimi anni mi sono concentrato maggiormente sulla discesa di Kitz e so di poter ancora lottare per il vertice in quella gara”.

Uno dei segreti della tripletta italiana di Steven? Viene proprio dall'Italia: “Si tratta di Leo Mussi (skiman di San Candido con esperienza decennale nel circo bianco), che ha vinto più di tutti in Val Gardena preparando gli sci in maniera eccezionale”.

Nyman ammette le difficoltà vissute nell'ultima stagione: “Ho commesso tanti errori, pur ottenendo punti in ogni gara di velocità, super-g compreso dove non mi era mai successo. Dal 10° al 30° posto, però, non mi basta perchè so di poter fare meglio”. E sul futuro, partendo dai guai che stanno vivendo gli States in tema di Covid-19, il buon Steven non ha paura ad affermare che “i problemi sono molti e la situazione è sfuggita di mano (riferendosi anche al caso George Floyd, ndr), penso a causa dell'insufficiente leadership nel paese. Il nostro presidente non è un leader, sta solo cercando attenzione e spero che le prossime elezioni autunnali possano cambiare le cose”.

Nyman applaude invece “la gestione della nostra federazione sul tema Coronavirus, credo sia stato fatto un buon lavoro e ora ci si sta organizzando per pianificare il lavoro estivo. Non importa se troveremo possibilità negli Stati Uniti, in Europa o forse in Sudamerica, anche se in quest'ultimo caso sembra molto difficile. Ci adatteremo, come nel caso della preparazione fisica che per me sinora è stata più che buona”.

L'ipotesi, estrema, che la Coppa del Mondo 2020/21 veda partecipare solo atleti del vecchio continente viene chiaramente considerata dal classe '82 “una soluzione sbagliata, più che altro perchè da anni io e i miei compagni di squadra, come tanti atleti da tutto il mondo, ci trasferiamo in Europa per tutto l'inverno e lì rimaniamo”.

Italia che tornerà nel destino di Nyman anche con i campionati del mondo previsti a Cortina, su una pista (la nuova “Vertigine”) che potrebbe tra l'altro ben adattarsi alle sue doti di scorrevolezza innate. “Non vedo l'ora di gareggiare in quel luogo, io in generale adoro la neve italiana ed è stato già un peccato non aver potuto disputare le finali di Coppa del Mondo. Cortina è una località che trasmette la passione per lo sci, spero di potermi godere come tutti i Mondiali nel 2021, ma se dovessero essere spostati di un anno, io ci sarò anche nel 2022”. Quando Steven Nyman avrà già compiuto 40 anni...

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