Trent'anni fa, la tragedia di Rudi Nierlich: il ricordo dell'uomo che sfidava Tomba e faceva sognare l'Austria

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1988 David Madison

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Trent'anni fa, la tragedia di Rudi Nierlich: il ricordo dell'uomo che sfidava Tomba e faceva sognare l'Austria

Il 18 maggio 1991, a soli 25 anni e dopo aver conquistato tre titoli mondiali tra slalom e gigante, l'incidente che portò via al mondo dello sci un talento fenomenale.

Trent'anni fa, oggi. Impossibile dimenticare Rudolf Nierlich, per tutti “Rudi”. Aveva 25 anni, era nel pieno di una carriera già straordinaria e pronto a dare vita ad altre decine di battaglie, tra slalom e gigante, con Alberto Tomba e gli altri campioni dell'epoca.

Un maledetto incidente stradale, quel 18 maggio 1991, ci ha portato via un fenomeno della neve, capace in giovanissima età di conquistare tre titoli iridati, praticamente l'uno dietro l'altro. Doppio oro mondiale a Vail 1989, in gigante e in slalom, poi di nuovo tra le porte larghe nell'evento di casa, Saalbach 1991, che lo rese di fatto già “immortale” agli occhi dei milioni di appassionati austriaci che già lo adoravano.

Otto vittorie in Coppa del Mondo, per quel talento puro che fu iridato di gigante già a livello junior, nel 1984, pochi mesi prima di andare già a punti in Coppa del Mondo (15° nella combinata di Campiglio) a soli 18 anni. Un paio di stagioni di apprendistato (nel frattempo vincerà la Coppa Europa) ed ecco che nei primi mesi del 1987 arrivano le grandi soddisfazioni già ai massimi livelli: 7° nel super-g del Mondiale di Crans-Montana, poi a marzo il primo podio in CdM con il 3° posto nel gigante di Sarajevo.

Il 30 gennaio 1988, a pochi giorni dalle Olimpiadi di Calgary (dove chiuderà 5° nel gigante d'oro di Tomba), la prima vittoria nel massimo circuito in occasione del gigante di Schladming, con i trionfi nei templi dello slalom, a Wengen e Kitzbuehel, intervallati ai titoli mondiali e ai vari piazzamenti da podio a livello di classifiche assolute. Proprio al termine di quella stagione 1990/91 che, per Rudi, sarà l'ultima della carriera, l'asso austriaco concluse sul podio nella Coppa del Mondo assoluta (terzo dietro a Girardelli e Tomba), sempre terzo anche in quella di slalom e secondo in gigante alle spalle del grande rivale bolognese, che lo piangerà poco più di due mesi più tardi (Nierlich aveva vinto l'ultima gara il 10 marzo 1991 nello slalom di Aspen).

Era una mattinata piovosa a St. Wolfgang (Alta Austria), quando sulle strade di casa il tre volte campione del mondo ebbe un incidente stradale che gli fu fatale: spirò poche ore più tardi all'ospedale di Bad Ischl, dov'era nato il 20 febbraio 1966.

Indimenticabile Rudi.

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