Un "Razzo" per... 15: l'olimpionico di slalom prepara una nuova stagione con tanti stimoli

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Un "Razzo" per... 15: l'olimpionico di slalom prepara una nuova stagione con tanti stimoli

Per Giuliano Razzoli si avvicina l'annata numero 15 in Coppa del Mondo: allo Stelvio i primi lavori in pista, bisognerà subito partire fortissimo...

Un “Razzo” per... 15, tante quante le stagioni vissute nel circo bianco, da quell'esordio nello slalom sulla Gran Risa (sì, quando in Alta Badia c'era anche la gara tra i rapid gates) del dicembre 2006, all'annata 2020/21 che vedrà Giuliano Razzoli giocarsi, a 35 anni, ancora qualcosa di importante.

Il campione olimpico di Vancouver 2010 ha tanti stimoli, non ha nascosto di puntare deciso sino a Pechino 2022, quando la sua eventuale terza partecipazione ai Giochi (non venne convocato infatti per PyeongChang 2018, in uno dei momenti più duri della carriera) chiuderebbe alla perfezione il cerchio di un cammino sì complicato, anche dagli infortuni, ma di grande tenacia e longevità.

Lo slalomista reggiano ha ricominciato dallo Stelvio, così come l'intera nazionale degli slalomgigantisti: cinque giorni di meteo a dir poco complicato, poi finalmente quest'oggi la possibilità di svolgere una buona sessione di allenamento.

Con quali obiettivi si proietta verso la prossima Coppa del Mondo, sperando che la stagione culmini con l'evento iridato di Cortina (lo storico di Giuliano ai Mondiali è tutt'altro che buono, nelle sei precedenti partecipazioni)? Innanzitutto salvaguardare la top 30 nella WCSL di specialità, visto che dopo il gran 7° posto di Kitzbuehel, il miglior risultato ottenuto nella scorsa stagione in un gennaio che aveva visto Razzoli crescere e avvicinarsi al vertice su una delle sue piste preferite, le uscite di Schladming e Chamonix hanno complicato i piani.

Il “Razzo” è sceso nuovamente sino alla trentesima piazza (togliendo Myhrer, ritirato, sarebbe 29° al mondo), ergo dovrà partire subito bene da Levi, pendio mai troppo amico per il villaminozzese, per non rischiare troppo e poi puntare, come sempre, sulle grandi classiche a partire da Campiglio, tornata in data 22 dicembre.

L'ultimo podio dell'olimpionico risale al 17 gennaio 2016, quando concluse in seconda piazza lo slalom di Wengen, alle spalle di Kristoffersen e davanti a Stefano Gross, appena una settimana prima del grave infortunio di Kitzbuehel. Il 2020/21 sarà anche la prima annata di nuovo completa con materiali Fischer a disposizione, dopo la scelta di tornare con la casa austriaca in corso d'opera lasciando Voelkl nel finale della scorsa stagione (proprio tra Wengen e Kitz), come accadde nel 2012 quando Razzoli si separò da Nordica (con cui aveva ottenuto il titolo olimpico e le sue due vittorie in coppa) a dicembre, per approdare proprio in Fischer e vivere un percorso durato parecchi anni.

Certezze tecniche fondamentali per provare a lottare con i migliori, anche se nel frattempo sono cambiate tante cose, “Luzzo” (Patrick Merlo, lo storico skiman) se n'è andato verso altri lidi e la concorrenza è aumentata, pure all'interno della stessa squadra azzurra con Vinatzer e Maurberger che spingono forte. Stimoli, come detto, determinanti per provarci ancora a 35 anni suonati: Razzoli non molla, se saprà tornare su un podio lo scopriremo nei prossimi mesi.

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