Dopo due giorni di rinvii a causa delle forti nevicate si sono finalmente disputate le ultime gare dell’Australian/New Zealand Cup, due superG maschili e due femminili nella località neozelandese di Mount Hutt, che nell’agosto 1990 ospitò anche uno slalom e un gigante di Coppa del Mondo.
Gare a ranghi molto ridotti, in particolare quelle femminili hanno visto partecipare meno di dieci atlete ciascuna, e né tra gli uomini né tra le donne è sceso in pista un atleta italiano. I due superG maschili sono andati all’olandese Maarten Meiners, che nel primo ha battuto di 46 centesimi l’austriaco Christian Borgnäes e di 51 il neozelandese Willis Feasey, poi nel secondo ha battuto ancora Borgnäes quasi con lo stesso distacco, 45 centesimi, e di 1"46 lo svizzero Daniele Sette. Podi identici e interamente neozelandesi in campo femminile: Alice Robinson ha vinto il primo con 12 centesimi su Alexandra Hull e 49 su Georgia Bushell e il secondo con 1”02 su Bull e 1”09 su Bushell.
La 16enne Robinson ha anche vinto il titolo nazionale di specialità (quello maschile è andato a Feasey) ma soprattutto si è aggiudicata la classifica generale del circuito cadetto dell’Oceania, prima volta per lei, sopravanzando di 10 e di 31 punti la svizzera Charlotte Chable e la connazionale Piera Hudson, entrambe assenti a Mount Hutt. Tra gli uomini era già sicuro del trionfo Adam Žampa, lo slovacco, 28 anni tra una settimana, grazie a cinque vittorie e due secondi posti in sette gare da lui disputate, tutte tecniche, vince per la quarta volta la manifestazione dopo quelle del 2012, 2014 e 2015, con 271 punti su Meiners e 290 sul belga Sam Maes.
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