Odermatt per tornare re, l’Italia si affida a Vinatzer e De Aliprandini: alle 18:00 si parte con il gigante di Beaver Creek

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Odermatt per tornare re, l’Italia si affida a Vinatzer e De Aliprandini: alle 18:00 si parte con il gigante di Beaver Creek

Prima manche sulla Birds of Prey che si preannuncia imperdibile. Odi dopo il successo in Super-G vuole tornare re anche tra le porte larghe in una pista che manca alla sua collezione. La squadra azzurra punta forte su Vinatzer e De Aliprandini, entrambi nel secondo sottogruppo. Meillard ad aprire, poi con il 4 il pettorale rosso di Steen Olsen, mentre Odermatt ha pescato il 7.

Cinque anni dopo l’ultima volta gli uomini tornano ad affrontare la Birds of Prey in versione gigante. Nel 2019 il trionfo fu tutto di Tommy Ford su Kristoffersen e Nestvold-Haugen. Allora un Odermatt ancora acerbo per la CdM non fu protagonista, ma oggi Odi, dopo il successo in super-G, vuole tornare re anche nel suo gigante e “sbloccare” una nuova pista, che ancora manca alla sua collezione.

La gara verrà aperta da Loic Meillard, in cerca di riscatto dopo lo “zero” di Soelden. Dopo l’elvetico ecco Zubcic, Tumler, qui a podio nel 2018, e il leader della classifica di specialità Steen Olsen, a precedere il connazionale Kristoffersen e Kranjec. Odermatt con il 7 chiuderà il primo sottogruppo, ma le emozioni non saranno finite.

Con l’8 McGrath potrà inserirsi nelle posizioni di vertice, ma nel secondo sottogruppo vedremo anche De Aliprandini (11) e Vinatzer (15), fari dell’Italia, e il rientrante Verdu (12). Tra gli italiani Giovanni Borsotti avrà il 21, Filippo Della Vite il 27, poi dopo i 30 ecco Hannes Zingerle (33) e Giovanni Franzoni con il 54, a cercare il pass per la 2^ manche forte della fiducia e della sciata ritrovate, con il 4° posto in super-g a confermarlo.

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Attorno al trenta ci saranno nomi molto interessanti, visto che Lucas Pinheiro Braathen, 4° a Soelden alla prima uscita stagionale indosserà il pettorale n° 29, appena prima di Lukas Feurstein, al primo podio ieri e Cyprien Sarrazin con il 31.

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La prima prova verso la discesa di Beaver Creek scatena subito i cavalli delle sciatrici più tecniche, le differenze sul muro sono enormi (ma si potranno limare in parte, essendo una sfida inedita per tutte). Stuhec e Ledecka ci sono, Goggia chiude ad un secondo e mezzo dietro a Pirovano, Curtoni a quasi tre. Rientro cauto per Suter e Ortlieb.