Lo sci azzurro perde una figura di grande riferimento, l'allenatore che guidò Deborah Compagnoni e compagne a tanti trionfi, sino alla tripletta di Narvik 1996. Il ricordo di Lara Magoni: "Una persona meravigliosa, se ne va un pezzo di storia della montagna".
Domenica 7 Luglio 2024
Poco più di tre anni e mezzo fa, era il novembre 2020, salutava l'amico ed ex collega Valerio Ghirardi, che si era spento a soli 58 anni, vinto dalla malattia dopo aver fatto cose straordinarie con le ragazze della nuova Valanga Rosa.
Nelle scorse ore, se n'è andato Piermario Calcamuggi, morto nella giornata di sabato a Torino dov'era ricoverato: 74 anni, lo sci azzurro piange un allenatore e un uomo di grande spessore, guida della nazionale femminile, nel ruolo di direttore tecnico, per la prima metà degli anni '90, lui che con le sue ragazze festeggiò 55 podi in Coppa del Mondo, i due strepitosi ori olimpici di Deborah Compagnoni ad Albertville 1992 e Lillehammer 1994, oltre alle prime due medaglie ai Giochi di una giovanissima Isolde Kostner, 30 anni fa nella rassegna norvegese, sino ad arrivare alla storica tripletta nel gigante di Narvik, il 2 marzo '96, con Compagnoni-Panzanini-Kostner a regalare uno spettacolo che solo 21 anni più tardi, nel gigante delle finali di Aspen, l'attuale “Valanga Rosa” replicò.
Calcamuggi viene ricordato dagli appassionati anche per i suoi trascorsi da voce tecnica in Rai: la figlia Elisa è volto conosciuto e apprezzato da tanti anni per Sky Sport, Matteo guida alpina e maestro di sci per una famiglia con la montagna nel sangue. “Come un fulmine a ciel sereno mi è giunta la notizia della repentina scomparsa del nostro Direttore Tecnico della squadra nazionale, Piermario Calcamuggi – le parole di Lara Magoni a mezzo social per ricordarlo - Ho provato un tonfo al cuore, i brividi mi hanno attraversato il corpo.
Con lui se ne va un pezzo di storia della montagna, una persona meravigliosa. Calca era il suo nome per tutte noi, ha rappresentato il momento storico della tripletta nel gigante di Coppa del Mondo a Narvik 1996 rimasto nella storia. Con lui abbiamo condiviso momenti straordinari e indimenticabili, raggiungendo importanti risultati. La sua passione e professionalità erano riconosciute a livello internazionale. Severo e pragmatico, sensibile e generoso.
Grazie Calca per tutto quello che hai fatto per me, per noi. Fai buon viaggio, lassù troverai mia mamma e mio papà che ti adoravano”.
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