Vlhova e Suter, ecco il ritorno in pista all'ombra del Cervino: si rivedono due stelle a 7 mesi dai rispettivi infortuni

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Fabrizio Malisan

Sci Alpinocoppa del mondo 2024/25

Vlhova e Suter, ecco il ritorno in pista all'ombra del Cervino: si rivedono due stelle a 7 mesi dai rispettivi infortuni

La slovacca e l'elvetica in pista sul ghiacciaio, per i primi lavori in campo libero (ricordando il divieto per allenamenti ufficiali) che Fabrizio Malisan ha seguito per noi. Mauro Pini, tecnico della campionessa olimpica di slalom, ci spiega: "Petra deve gestire il suo primo serio infortunio, l'obiettivo è riuscire ad andare a Ushuaia per metà settembre.

Rieccole in pista, a 7 mesi dai rispettivi infortuni nel cuore dello scorso, travagliatissimo inverno.

Petra Vlhova e Corinne Suter, due campionesse straordinarie del circo bianco, sono di nuovo sugli sci e se la fuoriclasse slovacca proverà tra 65 giorni ad esserci per l'opening di Soelden, la discesista elvetica mirerà direttamente alle prime gare veloci della nuova Coppa del Mondo, a metà dicembre in quel di Beaver Creek.

Il teatro del primo approccio con la neve è il ghiacciaio di Zermatt-Cervinia, dove Corinne ha già cominciato qualche giorno fa, mentre solo mercoledì si è rivista in pista Petra, che si ruppe crociato e collaterale del ginocchio destro in quel maledetto gigante di casa, nella sua Jasna, lo scorso 20 gennaio (per Suter l'infortunio al ginocchio sinistro arrivò sei giorni più tardi nella prima discesa di Cortina).

Fabrizio Malisan ha intercettato la campionessa olimpica di slalom (vi proporremo l'intervista integrale nelle prossime ore) e il suo tecnico Mauro Pini dopo la seconda giornata di lavoro all'ombra del Cervino, dove si può sciare solo in campo libero visto il divieto di allenamento per tutte le squadre di CdM e Coppa Europa. Un peccato viste le condizioni super del ghiacciaio, ma per quello di cui ha bisogno per ora Vlhova, in fondo va bene così.

Ce lo ha spiegato lo stesso allenatore ticinese, verso il quarto anno alla guida della slovacca per la quale si puntava, poco dopo l'infortunio, al ritorno in pista a settembre. Si è riusciti ad anticipare di qualche giorno, con l'obiettivo poi di andare a Ushuaia per cominciare a fare sul serio. “Sono trascorsi 7 mesi dall'infortunio e ci voleva poter tornare sulla neve, in queste condizioni poi è perfetto – ha detto Pini al nostro inviato – Per noi è stato uno shock, è successo tutto proprio a casa sua, in quel giorno con 20mila persone tutte per lei.

Non poter tracciare qui a Zermatt? Non è un ghiacciaio dove comunque con Petra di solito lavoriamo, per essere il primo camp di rientro da un infortunio va benissimo così. Inoltre, l'aspetto emozionale è importante, in un'arena meravigliosa tra questi 4000, abbiamo fatto la scelta di tornare qui anche per questo. Non è un vero allenamento, oggi è il secondo giorno e Petra è già più rilassata dopo le emozioni di ieri.

Bisogna imparare a gestire qualche dolorino, per lei è il primo serio infortunio e deve fare esperienza anche su questo. Il programma prevede di andare a Saas-Fee per inizio settembre, poi sarà il ginocchio a darci la direzione del lavoro, ma c'è l'intenzione di partire a metà di quel mese per Ushuaia. Sono al quarto anno con Petra, è stato facile e naturale anche perchè ci intendiamo molto bene caratterialmente: è una ragazza molto sensibile e l'intesa è totale anche con la famiglia, persone coi piedi per terra e con le quali vale ancora la parola”.

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