Doping: il Tribunale Svizzero rigetta il ricorso del CIO nel caso Legkov

Doping: il Tribunale Svizzero rigetta il ricorso del CIO nel caso Legkov
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Doping: il Tribunale Svizzero rigetta il ricorso del CIO nel caso Legkov

Il Tribunale Federale elvetico scrive la parola FINE sulle vicende legate alle rivelazioni di Grigory Rodchenkov in merito alle Olimpiadi di Sochi 2014. 

Il fondista russo Alexander Legkov ha ricevuto ieri dalla Svizzera la conferma che potrà continuare a fregiarsi della medaglia d'Oro conquistata nella 50 km olimpica di cinque anni fa. Ora ritirato, Legkov è uno dei 28 atleti russi squalificati dalla Commissione Oswald del CIO che aveva esaminato e raccolto ulteriori prove sulla base del lungo memoriale di Rodchenkov che il Tribunale di Appello Sportivo di Losanna aveva riabilitato nella primavera scorsa. 

Le squalifiche originariamente comminate consistevano nell'esclusione da tutte le prossime edizioni dei Giochi Olimpici e la cancellazione dei risultati ottenuti alle Olimpiadi di Sochi. Nell'esame del ricorso il TAS di Losanna cancellò questi provvedimenti poichè giustificati da indizi, quali i segni sulle provette e la presenza nella Duchess list,  non sufficienti a fornire prove evidenti del coinvolgimento dell'atleta.. Non fu ritenuto, infatti, sufficiente aver dimostrato l'esistenza di un programma sistematico di scambio delle provette delle urine destinate ai controlli antidoping per determinare una azione delittuosa da parte degli atleti sulla base di un procedimento prettamente indiziario. Rimase unicamente la decisione del CIO di non permettere agli atleti coinvolti la partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang. 

Il 1 febbraio 2018, il TAS di Losanna restituì a 28 atleti i risultati ottenuti a Sochi e cancellò il divieto di partecipare a ogni futura edizione dei Giochi: tra di loro oltre Alexander Legkov, Oro nella 50 km e Argento nella Staffetta nello Sci di Fondo, Aleksandr Tretiakov Oro nello Skeleton. 

Contro le decisioni del TAS è possibile solo ricorrere, per vizi procedurali, presso il Tribunale Federale svizzero ed è quanto fatto dal CIO per un caso campione, il primo per il quale il TAS rese pubbliche le motivazioni di dettaglio: quello di Legkov. Nella giornata di ieri la Corte elvetica ha rigettato il ricorso non riscontrando alcun vizio di forma. 

I portavoce del CIO, pur esprimendo il loro disappunto, hanno comunicato che alla luce di queste conclusioni non saranno presentati i ricorsi negli altri casi.

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