Comincia venerdì da Lillehammer la 4^ edizione della Coppa del Mondo di salto femminile. Il circuito, reduce da un'annata in cui Sara Takanashi non ha avuto rivali, cerca disperatamente un'alternativa alla giapponese per tornare ad avere appeal. Al riguardo si spera che Sarah Hendrickson possa essere quella del pre-infortunio.
I numeri sono chiari. Nel biennio 2011-'12 e 2012-'13, cioé sino quando la statunitense e la nipponica sono rimaste in salute, le due hanno dato vita a un duopolio in cui si sono spartite le Sfere di cristallo (una a testa) raccogliendo rispettivamente 14 e 9 vittorie sulle 30 competizioni di primo livello disputate.
Poi nell'agosto 2013 l'atleta di Park City si è distrutta i legamenti di un ginocchio e nell'inverno passato l'asiatica ha avuto campo libero primeggiando in 15 gare su 19 senza avere avversarie nella classifica generale, conquistata con largo anticipo.
Nelle gare di Continental Cup disputate a settembre la ventenne dello Utah ha dimostrato di aver già recuperato un livello di competitività tale da poterla considerare la seconda forza del circuito e principale (se non unica) alternativa alla diciottenne dell'Hokkaido.
Takanashi resta però l'indiscussa favorita per la conquista della Sfera di cristallo in quanto Hendrickson ha palesato comprensibili difficoltà ad appoggiare il telemark, particolare grazie a cui in passato ha sovente battuto la grande rivale.
Se la teenager di Kamikawa dovesse, come appare probabile, primeggiare nella classifica generale per il terzo inverno consecutivo eguaglierebbe un mito degli sport invernali giapponesi, quel Kenji Ogiwara capace di vincere tre Coppe del Mondo di fila nella combinata nordica nella prima metà degli anni '90.
Difficile trovare un'atleta in grado di fare da "terza incomoda". Quel ruolo potrebbe spettare alla francese Coline Mattel se ritrovasse quella continuità di rendimento persa dodici mesi orsono e soprattutto riuscisse a porre rimedio alle ormai croniche lacune in fase di galleggiamento.
Anche le austriache Daniela Iraschko-Stolz e Jacqueline Seifriedsberger avrebbero i crismi per rappresentare quantomeno un pungolo per Takanashi e Hendrickson, ma entrambe sono reduci da infortuni al ginocchio di una certa gravità. Il medesimo discorso vale per la slovena Ema Klinec.
Persino la tedesca Carina Vogt, la campionessa olimpica in carica e seconda classificata dell'ultima Coppa del Mondo, ha dovuto fare i conti con un infortunio al ginocchio, seppur non serio come quello delle tre donne appena citate.
Verosimilmente alle spalle della giapponese e dell'americana ci sarà un gruppo di atlete, a cui appartengono anche la russa Irina Avvakumova, svariate slovene (capeggiate da Maja Vtic), la nipponica Yuki Ito, ed eventualmente l'italiana Evelyn Insam, in grado di piazzarsi con costanza tra le prime dieci e approfittare di qualche passaggio a vuoto dei due fenomeni della disciplina che partono però con un vantaggio notevole in termini di talento (e stanghe di partenza) sul resto del mondo.
ITALIA
Per quanto riguarda la squadra azzurra va rimarcato come l'estate non sia stata delle più serene. Lisa Demetz si è improvvisamente ritirata in polemica con lo staff tecnico. Inoltre Roberta D'Agostina è in pausa-maternità. Il team ha pertanto perso due delle sei atlete eleggibili per il massimo circuito.
Le speranze di ottenere risultati di peso sono concentrate soprattutto sulla ventenne Evelyn Insam, atleta che al top della forma ha dimostrato di essere in grado di piazzarsi a più riprese nella top-10 e, nelle giornate di grazia, effettuare una puntata sul podio. Non sarà però semplice entrare nella top-three se Takanashi e Hendrickson saranno al top della forma, anche considerando come la concorrenza del resto del mondo sarà molto forte.
La seconda punta del team italiano resta Elena Runggaldier, diventata in tutto e per tutto la veterana del team. La ventiquattrenne gardenese è famosa per le sue doti di volatrice quindi darà il meglio di sè su impianti dal profilo imponente o in condizioni di aria frontale. Difficile immaginarla sul podio, a meno di una prova perfetta, ma certamente potrà raggiungere alcuni piazzamenti nella top-6 e presentarsi con costanza nella top-15.
La terza forza del movimento è Manuela Malsiner, la quale ha passato l'estate a recuperare dal grave infortunio patito a Planica in marzo. L'ormai diciassettenne ha dimostrato di essere atleta ancora acerba, ma al contempo di avere potenzialità notevoli, soprattutto in fase di stacco. Per l'inverno 2014-'15 sarà pertanto importante far proseguire quel processo di recupero dopo la terrificante caduta di Planica per poi ricominciare quella crescita interrottasi l'anno passato.
La sorella minore Lara Malsiner, pur avendo fatto vedere interessanti risultati in estate, non è ancora eleggibile per il massimo circuito a causa dei limiti di età posti dalla Fis. Quindi, oltre alle tre già citate in precedenza, la sola italiana schierabile in Coppa del Mondo è Veronica Gianmoena. Nel suo caso l'obiettivo massimo è quello di superare le qualificazioni.
VALZER DEI TECNICI
Durante la off-season si sono verificati parecchi cambiamenti all'interno degli staff tecnici con svariate nazioni di grido a modificare i propri organigrammi.
Harald Rodlauer ha lasciato dopo 3 anni la guida dell'Austria per diventare l'assistente di Heinz Kuttin nel team maschile. Il suo posto è stato preso da una leggenda della disciplina: Andreas Felder.
Joze Bercic viene sostituito dopo una sola stagione al comando della Slovenia. Il suo successore è Stane Baloh.
Erik Renmælmo ha abbandonato dopo un unico inverno gli Stati Uniti, venendo rimpiazzato dal mitico Vasja Bajc, famoso soprattutto per aver guidato il Giappone dal 1994 al 2002.
Jacques Gaillard non è più il capo allenatore della Francia dove si è optato per la soluzione interna promuovendo quello che era il suo vice, ovvero Frederic Zoz.
Il rinomato Matjaz Triplat, silurato dalla Slovenia nel 2013 per via di divergenze con il collega Primoz Peterka e reduce da un'annata in cui ha seguito la Repubblica Ceca, ha assunto la guida tecnica della Russia, ricca di danari e talento.
Infine Fabian Ebenhoch ha lasciato la Svizzera, di fatto azzerata dal ritiro di Bigna Windmüller. La federazione elvetica non ha contattato nessuno in sua sostituzione.
RITIRI
Proprio in tema di addii fanno scalpore proprio quello della ventitreenne elvetica e quello della canadese Alexandra Pretorius. Si è già detto dell'azzurra Lisa Demetz, mentre non avranno impatto sul circuito la fine della carriera della tedesca Melanie Faißt e dell'olandese Wendy Vuik.
CAMBIAMENTI REGOLAMENTARI
Dal punto di vista regolamentare ci sono stati un paio di cambiamenti di rilievo.
Sul piano sportivo è stata approvata la proposta di ridurre la starting list delle gare di Coppa del Mondo a 40 donne (anziché 50). La decisione è stata presa per aumentare il livello medio e soprattutto introdurre in pianta stabile anche nel settore femminile la qualificazione che acquisterà maggiormente significato.
Inoltre vi è stato un cambiamento sul lato dei materiali riguardo le tute, di cui è stato aumentato lo spessore (potrà essere compreso tra 4 a 6 millimetri) e che potranno tornare a essere più larghe. Nell'inverno 2013-'14 la tolleranza alla voce "distanza tra tuta e corpo" doveva essere compresa tra 0 e 2 cm. Dal nuovo inverno invece vi sarà un minimo di 2 cm e un massimo di 4 cm.
Si tratta di una marcia indietro da parte della Fis dopo i ripetuti infortuni alle ginocchia che hanno caratterizzato il salto femminile nell'ultimo biennio. La misura è stata infatti pensata per ridurre la violenza degli atterraggi (al riguardo c'è chi vorrebbe ritornare alle tute larghe fino a 6 cm usate fino al 2012).
LOCATION
Venendo alla location, da quando è nata la Coppa del Mondo femminile nel 2011, Lillehammer ha sempre ospitato la gara inaugurale della stagione.
Il dato interessante è che sinora chi ha primeggiato sul Lysgårdsbakken ha poi stretto fra le mani la Sfera di cristallo a fine stagione:
Il 3 dicembre 2011 Sarah Hendrickson si impose davanti a Coline Mattel e Melanie Faißt;
Il 24 novembre 2012 Sara Takanashi primeggiò con Hendrickson seconda e Anette Sagen terza;
Il 7 dicembre 2013 Sara Takanashi vinse superando Daniela Iraschko-Stolz e Gianina Ernst, seconde ex aequo.
Per quanto riguarda l'Italia i risultati migliori sono stati ottenuti da Evelyn Insam, piazzatasi sesta tre anni fa e quinta due stagioni orsono.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Val Senales | 9/11 | 20-130 cm |
Racines Giovo | 6/9 | 5-46 cm |
San Domenico di Varzo | 6/7 | 40-150 cm |
Klausberg | 5/11 | 47-191 cm |
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88
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