Maren Lundby sbotta: "La Fis non fa evolvere il salto femminile, così rimarremo sempre nell'ombra"

Maren Lundby sbotta: 'La Fis non fa evolvere il salto femminile, così rimarremo sempre nell'ombra'
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Maren Lundby sbotta: "La Fis non fa evolvere il salto femminile, così rimarremo sempre nell'ombra"

Passano gli anni, ma il film resta sempre lo stesso. Ciclicamente le saltatrici entrano in bagarre con gli organi di governo internazionale, in quanto ritengono che il salto femminile non stia venendo sviluppato adeguatamente.

In principio il bersaglio era il Cio, reo di non inserire la disciplina nel programma olimpico. Da qualche tempo, invece, il mirino si è spostato verso la Fis. Tuttavia mai prima di oggi un'atleta aveva attaccato frontalmente la federazione internazionale come ha fatto Maren Lundby nei giorni scorsi.

Il nodo del contendere è la bozza di calendario della Coppa del Mondo 2017-'18 presentata al meeting di primavera che, secondo la ventiduenne norvegese, "può certamente essere migliorata".

"In Fis parlano sempre di 'evoluzione' del salto femminile, da portare avanti un passo per volta. Però non specificano la direzione in cui muovere questi passi, perché io ho l'impressione che stiano venendo fatti all'indietro. Nella prossima stagione ci saranno 15 gare di Coppa del Mondo contro le 19 di quella appena conclusa, inoltre le competizioni su Large Hill scenderanno da tre a una.

Da quando è nata la Coppa del Mondo non è cambiato nulla. Già nel 2013 abbiamo dimostrato di poter competere con profitto sui trampolini grandi. Invece ci sono persone convinte che non siamo degne degli impianti più imponenti, come per esempio Paul Ganzenhuber, membro del comitato FIS per la creazione dei calendari. Per questo non aumentano il numero di gare su Large Hill.

Inoltre mi sembra strano che vi siano sempre meno tappe condivise con la Coppa del Mondo maschile. Non capisco. Nel biathlon, nel fondo, nel freestyle e in molti altri sport uomini e donne hanno tutti gli eventi in comune. Noi invece no. Alla fine, così facendo, il salto femminile rimarrà sempre uno sport minore rispetto a quello maschile.

Comunque, dopo questa dichiarazione, prometto che tornerò nell'ombra e non dirò più nulla durante l'inverno. Ci sono i Giochi olimpici, capitano una volta ogni quattro anni, e mi concentrerò esclusivamente su di essi".

In realtà Lundby non sta dicendo nulla di nuovo. Da tempo si prospetta un'evoluzione che porti le donne a gareggiare più spesso su Large Hill o ad avere più tappe condivise con il circuito maschile, ma nulla si muove in tal senso.

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