Yuki Ito vince la prima gara di Frenstat, ma a far parlare è sempre Sara Takanashi

Yuki Ito vince la prima gara di Frenstat, ma a far parlare è sempre Sara Takanashi
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Michele Dardanelli

Sci NordicoSalto femminile - SGP 2017

Yuki Ito vince la prima gara di Frenstat, ma a far parlare è sempre Sara Takanashi

Archiviata la tappa di apertura del Summer Grand Prix a Courchevel, il circuito rosa del salto speciale si è spostato in Repubblica Ceca per una doppia competizione in quel di Frenstat pod Radhostem. Oggi pomeriggio si è disputata la prima gara in cui è stata Yuki Ito ad imporsi, però è stata più Sara Takanashi a far parlare di sé.

In mattinata la cinque volte vincitrice della classifica generale del massimo circuito estivo è stata squalificata dopo il salto di qualificazione a causa della lunghezza degli sci, prestazione che le aveva permesso di portarsi momentaneamente al comando della competizione. Dunque è stato il primo caso in cui un’atleta di vertice è stata tagliata fuori dalla gara vera e propria da quando sono stati eliminati i prequalificati nel meeting di primavera.

In tal modo Takanashi ha visto svanire parecchie possibilità di conquistare per la 6^ volta consecutiva il Summer GP, poiché ora si trova a rincorrere la  neo leader Ito ad 80 punti di distacco. Inoltre la mancata partecipazione al concorso pomeridiano ha interrotto a 21 la striscia di piazzamenti nelle migliori 8 in gare del massimo circuito su plastica.

La qualificazione è stata quindi vinta da Ito che è diventata la favorita numero uno per il pomeriggio. La ventitreenne di Shimokawa non ha disatteso le aspettative: fin dalla prima serie si è trovata al comando delle operazioni grazie all’unica prestazione di giornata oltre il punto K da 95.5 metri. Nel momento decisivo ha respinto l’assalto delle avversarie firmando comunque il secondo miglior punteggio di manche.

Ito è diventata la sesta saltatrice di sempre in grado di imporsi in almeno una competizione del Summer GP, fatto che deve far riflettere, soprattutto perché appena sette giorni or sono Katharina Althaus (quest’oggi assente poiché impegnata ad un matrimonio con le compagne di team Wuerth, Rupprecht e Vogt) era diventata la quinta. Qualcosa sta cambiando in un circuito bloccato da anni sotto il solito nome di Takanashi? Già da domani potremmo avere una risposta più chiara in merito.

Date tutte queste assenze annunciate o meno, c’è stato spazio per coloro che spesso hanno gravitato distanti dai grandi riflettori: alla piazza d’onore si è classificata la giovanissima Lucile Morat, al primo podio di una carriera che promette più che bene. La ragazzina di Courchevel si è spinta oltre le più rosee aspettative: già nella prima parte della competizione si è trovata in un’ottima quarta piazza, ma il vero capolavoro l’ha compiuto nel salto decisivo in cui è risultata la migliore in assoluto.

Al terzo gradino del podio troviamo Maren Lundby: la leader del movimento scandinavo ha ottenuto un risultato in linea con le aspettative anche se ha trovato una seconda prestazione leggermente sotto tono. Rispetto alla miglior versione vista l’anno scorso manca ancora un po’ di stabilità tecnica.

Irina Avvakumova si è abbonata al quarto posto: dopo quello in terra transalpina ne è arrivato uno leggermente più deludente, poiché in mattinata l’atleta russa aveva lasciato l’impressione di potersela giocare ad armi pari con Ito, mentre in gara non è stata un fattore decisivo per il successo.

Al quinto posto si è piazzata una rivitalizzata Ema Klinec che ha preceduto un’ottima Yuka Seto. Spela Rogelj ha confermato ciò che di buono aveva fatto nell’opening della scorsa settimana classificandosi settima.

Un po’ di rammarico invece per la veterana tedesca Juliane Seyfarth: terza a metà gara è scivolata fino all’ottavo posto, leitmotiv già visto a Courchevel. Trend inverso per Sarah Hendrickson: la statunitense è passata dalla tredicesima alla nona posizione finale.

Primo piazzamento della carriera nella top 10 per la giovane canadese Natasha Bodnarchuk (10^) che ha dimostrato di poter essere una bella realtà del massimo circuito. Abigail Strate, l’altra ragazza del paese della foglia d’acero che ben si era comportata in Francia, invece ha seccato in terra ceca e non è nemmeno riuscita a superare il taglio della qualificazione.

La miglior italiana è stata nuovamente Manuela Malsiner 15^: il risultato ottenuto poteva anche essere migliore, poiché nella prima serie la diciannovenne gardenese ha ottenuto una prestazione sotto i propri standard del momento. Anche Evelyn Insam è riuscita a fare breccia in zona punti, piazzandosi 25^. Le altre due azzurre presenti, invece, non sono riuscite a rimanere nella top 30: Lara Malsiner ha chiuso 31^, mentre Elena Runggaldier ha 33^.

Nella classifica generale del Summer Grand Prix Ito salta al comando con le sue 160 lunghezze, seguita da Morat (125) e dalla coppia Althaus-Avvakumova (100). Al momento Takanashi (80) è addirittura sesta, preceduta anche da Lundby (96).

Domani si replicherà la prova odierna: all’ora di pranzo è prevista la qualificazione ed a seguire la competizione che rappresenta il giro di boa del Summer GP 2017.

FRENSTAT POD RADHOSTEM I HS 106

1. ITO Yuki (JPN) 222.7
2. MORAT Lucile (FRA) 217.9
3. LUNDBY Maren (NOR) 213.9
4. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 211.9
5. KLINEC Ema (SLO) 209.2
6. SETO Yuka (JPN) 204.4
7. ROGELJ Spela (SLO) 204.0
8. SEYFARTH Juliane (GER) 203.2
9. HENDRICKSON Sarah (USA) 197.4
10. BODNARCHUK Natasha (CAN) 193.8

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