Janne Ahonen contro i controlli sulle tute: "Hanno fallito e vanno cambiati"

Janne Ahonen a 360° : il salto, Lahti, le tute e i denti ...
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Janne Ahonen contro i controlli sulle tute: "Hanno fallito e vanno cambiati"

In una intervista al quotidiano Iltalehti Janne Ahonen racconta le sue sensazioni e i suoi pensieri, lanciando una frecciata alla FIS a due settimane dai mondiali di Lahti 2017.

 

Ormai sul palcoscenico internazionale dal lontano 1992, quando l'allora quindicenne Janne Petteri Ahonen fece il suo esordio in Coppa del mondo a Ruhpolding, mantiene immutato, a quasi quarant'anni, il piacere di praticare la disciplina che iniziò a coltivare con passione a sette anni sulla piccola collinetta del Salpausselkä , ad un isolato di distanza dalla propria abitazione nella natia Lahti.

E proprio nella sua città il più popolare saltatore finlandese andrà a disputare quella che per lui sarà l'undicesima rassegna iridata.

Debuttò subito col botto nella edizione dei mondiali disputata a Thunder Bay 1995 con la conquista dell'oro nella gara a squadre. Oro ripetuto due anni dopo a Trondheim dal trampolino piccolo individuale e poi bissato col Team Suomi. Quello fu il terzo oro iridato dei cinque che compongono la sua bacheca mondiale completata con l'oro a squadre in Val di Fiemme 2003 e l'oro individuale dal trampolino grande di Oberstdorf 2005 .

Ora, arrivato quasi alla soglia dei suoi primi 40 anni, Janne non riesce nemmeno a pensare di fare a meno di saltare, perché lui ancora si diverte più che mai a praticare lo sport che ama fin da bambino. Soprattutto non ha ancora intenzione di terminare ufficialmente la sua carriera. Ahonen ammette che gli ultimi sono stati anni difficili ma nulla vale come il piacere del salto, una emozione essenziale per lui e il principale motivo per il quale a 39 anni è più motivato che mai a fare bene nei Campionati Mondiali di casa pur non ponendosi al momento nè obiettivi di medaglie nè di piazzamenti da top 10.

Dopo le competizioni tedesche, Ahonen è tornato a Lahti ad allenarsi col suo staff “casalingo” formato dal fratello Pasi , Jari Larinto e Kari Pääkkonen . ”E' molto più semplice e piacevole allenarsi con persone familiari che ti conoscono e consigliano“ : queste le sue parole sulla scelta del suo staff dopo la separazione con lo storico coach personale Ari Saukko .

Il suo allenamento iniziato soltanto ad inizio Agosto è stato interamente finalizzato a raggiungere il top della forma per l'unico effettivo obbiettivo della stagione 2017: i mondiali di Lahti.

Ma prima dei mondiali tutto il suo supporto sarà per il primogenito Mico che come il padre farà in settimana il suo debutto internazionale negli EYOF games ad Erzerum a 15 anni .

In riferimento ai vari problemi fisici che lo hanno angustiato nelle ultime due stagioni il Finnish kuningaskotka si sente sollevato dopo che finalmente è stata scoperta dai medici la ragione per cui spesso si sentiva debole e senza forze dopo un allenamento. “ Ho passato molti mesi per comprendere la ragione per la quale avevo spesso virus vari, febbre e scarsa condizione fisica e finalmente lo scorso autunno si è scoperto che il problema derivava da una non corretta masticazione con conseguente infezione ai denti. Spesso la mattina non avevo buone sensazioni fisiche ma andavo comunque in palestra e facevo i miei soliti esercizi ma poi nel pomeriggio sul trampolino mi sentivo svuotato e senza forze senza comprenderne la ragione. Ma ora con le due operazioni a cui mi sono sottoposto per correggere questo difetto ad Ottobre e prima di Natale, tutto si è risolto e posso rispettare normalmente i miei consueti programmi di allenamento . “

In conclusione, Ahonen lancia un sasso sui controlli su tute e materiali in Coppa del mondo sapendo di poter creare grandi discussioni proprio prima dei Mondiali: “ Volevo parlare di questo da parecchio tempo, ma allo stesso tempo non volevo parlarne a due settimane dai Mondiali e so che forse mi danneggerò , ma i controlli Fis sulle dimensioni delle tute hanno fallito“. Il saltatore numero uno finlandese pone sostanzialmente il problema sulla permeabilità delle tute e sulle modalità nel controllo , il cui margine di interpretazione della FIS mette gli atleti in condizioni di disparità.

Le regole create dalla FIS sono severe , il che di per se' non e' un problema. Per contro l'interpretazione che si fanno delle regole e delle modalità dei controlli in gare sono contraddittorie. Vi sono grandi differenze nella pratica di misurazione delle tute“.

Secondo Ahonen vi sono degli addetti alla misurazione che determinano le misure delle tute da terra al cavallo partendo dall'estensione delle spalle mentre altri dalle braccia tese perpendicolari. “Durante la misurazione si vedono dei valori , ma poi la stessa tuta se si rivede in frame by frame in tv durante il salto mostra variazioni rispetto alla misurazione“. Ahonen fornisce un esempio tangibile sulla questione: ”Prendendo in considerazione due atleti dello stesso livello vi è anche una differenza di 2/3 cm nel cavallo della tuta; per questa differenza si può arrivare a saltare anche dieci metri in più su un large hill. In molti casi la giuria squalifica gli atleti provenienti dai paesi meno importanti sulla scena del Salto in modo da dimostrare che il sistema funziona e i truffatori vengono squalificati “ .

Janne prosegue sul futuro con uno sguardo al passato : “Io non sono molto ottimista su questa questione della misurazione. Queste discussioni e speculazioni si susseguono ormai da 5 anni e le regole non stanno andando nella giusta direzione. Quando in passato vi era meno severità sull'imposizione delle misure nelle tute vi erano meno differenze fra i team piccoli e le grandi potenze del salto speciale

In vista delle future Olimpiadi di Corea 2018 il cinque volte vincitore della Vierenschanzetournee esprime un desiderio, un consiglio alla FIS: “Sarebbe una buona idea sbarazzarsi di queste misurazioni fittizie che partono dalle spalle per determinare il cavallo di una tuta!“.

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