Lukasz Kruczek: "Bilancio positivo, siamo sulla strada giusta"

Lukasz Kruczek, prime parole da 'italiano': 'La situazione non è buona, ma io amo le sfide e nulla è impossibile'
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Sci NordicoSalto maschile - Italia

Lukasz Kruczek: "Bilancio positivo, siamo sulla strada giusta"

Conclusa la stagione su plastica, è tempo di primi bilanci per il salto italiano. L’head coach Lukasz Kruczek ha fatto il punto della situazione tramite una serie di dichiarazioni riportate dal sito della Fisi e dal sito ufficiale della Fis, di cui facciamo un sunto.

Negli ultimi mesi il movimento azzurro ha raccolto parecchi risultati di prestigio, soprattutto nei circuiti minori.

In Continental Cup (ovvero il livello cadetto) si contano una vittoria e quattro podi, ottenuti con tre atleti diversi. Davide Bresadola ha primeggiato a Wisla, Sebastian Colloredo si è classificato secondo a Frenstat, mentre Alex Insam ha concluso secondo a Kuopio e terzo a Wisla. Il terzetto è stato capace di raccogliere un totale di 12 piazzamenti nella top-ten, peraltro equamente spartiti. Gli azzurri hanno inoltre lottato sino all’ultimo per ottenere uno dei tre pettorali extra nel primo periodo di Coppa del Mondo, poi andati a Germania, Norvegia e Polonia.

Nelle prove di terzo livello (leggasi Fis Cup) Bresadola e Colloredo hanno sommato tre vittorie e cinque podi. Per di più Daniele Varesco è riuscito a far breccia un paio di volte nelle prime dieci posizioni.

Più scarno il bottino nel massimo circuito, tuttavia le presenze nel Summer Grand Prix sono state centellinate e gli italiani si sono sempre attestati attorno alla trentesima piazza.

Complessivamente Kruczek ostenta soddisfazione, dichiarando che “da un certo punto di vista me l'aspettavo. Sinora le cose sono andate bene, perché avere tre italiani nella top-10 della classifica finale di Continental Cup rappresenta un bilancio positivo e ha regalato visibilità ai ragazzi.

Nella squadra non importa chi sia il migliore, ogni podio è fondamentale perché regala a tutti belle sensazioni e perché ci fornisce un feedback positivo sul nostro operato, confermando che siamo sulla strada giusta. In particolare sono rimasto favorevolmente colpito dalla gara di Wisla, dove siamo stati la nazione migliore in termini di piazzamenti.

Essere competitivi in Continental Cup è sempre difficile, poiché il livello è piuttosto alto. Un giorno puoi vincere e quello dopo essere solo ventesimo. Significa avere le qualità per arrivare in posizioni migliori anche in Coppa del mondo. Possiamo lottare con i migliori del circuito, ma sappiamo che sono i piccoli particolari a fare la differenza e su quelli dobbiamo lavorare”.

A proposito di Coppa del Mondo, il quarantunenne polacco ha spiegato i programmi per la stagione invernale: “Rimarremo ligi ai nostri piani e continueremo a concentrarci sulla Continental Cup, dove sinora abbiamo fatto un buon lavoro. Dopodiché possiamo iniziare a pensare alla Coppa del Mondo, dove mi aspetto di fare molti punti. Inoltre ai Mondiali potremo essere competitivi nella gara mista a squadre".

Infine, due parole sulla sua situazione personale. Dopo otto anni alla guida di una superpotenza come la Polonia, il passaggio a una nazione di terza fascia come l’Italia non può lasciare indifferenti: "Sto vivendo un'esperienza diversa da quelle del passato, quando guidavo squadre che disponevano di budget superiori. Il materiale umano però è molto simile. La mia prima impressione è che le cose semplici spesso diventano le più complicate e le più importanti, per cui siamo ripartiti da zero sia a livello di atleti che di allenatori. Personalmente vivo una situazione simile a venti anni fa, quando venni chiamato ad allenare la squadra del mio Paese. Non avevamo una base, adesso sono diventati una delle nazioni più forti del circuito, l'Italia vuole intraprendere una strada simile, ma siamo solamente all'inizio di un processo che durerà a lungo".

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