Svelato il programma della Tournée norvegese. Pensato dall'Ispettore Clouseau?

Il nome della manifestazione non è ancora stato deciso, così come il format, ma tralasciando queste inezie gli organizzatori hanno annunciato categoricamente di voler dare grande importanza alle qualificazioni, in maniera tale da aumentare l'audience delle stesse.

Inoltre si sono beati di aver partorito la manifestazione di salto con gli sci più dura del mondo, pubblicando un programma che  prevede 10 appuntamenti agonistici in 10 giorni:

10 marzo: Holmenkollen (Qualificazione)
11 marzo: Holmenkollen (Team Event)
12 marzo: Holmenkollen
13 marzo: Lillehammer (Qualificazione)
14 marzo: Lillehammer
15 marzo: Trondheim (Qualificazione)
16 marzo: Trondheim
17 marzo: Vikersund (Qualificazione)
18 marzo: Vikersund
19 marzo: Vikersund

Senza esitazione alcuna, l'organizzazione sta studiando tutto nei minimi dettagli per poterlo mettere in pratica, sia sul piano della logistica (velocizzare al massimo gli spostamenti), sia razionalizzando il più possibile tutta la parte burocratica.

Eccellente programma, davvero. Se non fosse per un minuscolo particolare. Lungi da noi l'idea di rompere le uova nel paniere a dei fini strateghi che per acume farebbero impallidire Napoleone Bonaparte o Erwin Rommel, ma l'impressione è che si stia dimenticando la trascurabile incognita del meteo.

Di grazia, come si può coniugare questo monolitico schedule con eventuali cancellazioni o rinvii dovute alle condizioni atmosferiche?

Un dubbio legittimo considerando come nella stagione appena terminata la prova di Oslo sia stata cancellata per nebbia e quelle di Trondheim siano andate in scena su Normal Hill a causa del troppo vento.

Al di là dell'inverno 2015-'16, le bizze di Eolo sono comuni in Norvegia. Quindi, come si pensa di ovviare a tale situazione?

Con un calendario del genere "la competizione più dura di sempre nel salto con gli sci" (cit.) rischierebbe di trasformarsi in una raffica di cancellazioni senza possibilità di recupero.

Mentre gli Ispettori Clouseau norvegesi si arrovellano sul trovare una spiegazione, ci permettiamo umilmente di suggerire loro alcune possibili soluzioni.

1) IPOTESI CHERNOBYL
Costruire attorno ai trampolini in questione dei sarcofagi di cemento armato simili a quelli usati per coprire la centrale nucleare di Chernboyl dopo il disastro del 1986. Le competizioni quindi si disputerebbero indoor, senza essere afflitte dal vento.

2) IPOTESI RAPPRESAGLIA
Puntare contro il cielo tutti i pezzi d'artiglieria presenti in Norvegia, minacciando terribili rappresaglie armate nel caso di condizioni pessime. Un meteo ragionevole non oserebbe mai mettersi contro un esercito pronto a far fuoco.

3) IPOTESI BUSTARELLA
Inviare un proprio emissario da Eolo con tanto di sostanziosa tangente, allo scopo di garantirsi condizioni perfette. D'altronde, ognuno ha il suo prezzo.

Per il programma definitivo, così come per l'ok della Fis (che viene dato per scontato) si dovrà aspettare il congresso di giugno. Nel frattempo, non osiamo pensare quali altre alzate d'ingegno salteranno fuori in merito a questa scintillante manifestazione dove si programma già di abolire le valutazioni dei giudici e assegnare punti bonus nel team event.