Tra pochi giorni prenderà il via la Coppa del Mondo maschile del salto con gli sci: andiamo a vedere quali saranno i temi principali del prossimo inverno agonistico.
Nel week-end tra il 22 ed il 24 novembre prossimi a Wisla sarà inaugurata la quarantunesima edizione della Coppa del Mondo maschile del salto speciale. Nell’annata 2019-’20 due uomini sono chiamati rispettivamente ad un appuntamento con la storia e uno con la leggenda, questi sono il nipponico Kobayashi Ryōyū ed il polacco Kamil Stoch.
Vincitore della sfera di cristallo e dominatore incontrastato della passata stagione – macchiata soltanto dallo scempio andato in scena durante la competizione individuale dal Normal Hill dei Mondiali di Seefeld –, Kobayashi è atteso ad una conferma del titolo nel massimo circuito che la disciplina aspetta dai tempi d’oro di Janne Ahonen: a fine marzo 2020 saranno 15 anni dall’ultima volta in cui il finlandese riuscì in quest’impresa.
Dal canto suo Stoch non avrà bisogno di vivere l’intera stagione ad alto livello, quanto di presentarsi al via dei Mondiali di volo con gli sci a Planica con un compromesso forma psico-fisica/materiali da primo della classe, per provare a mettere in bacheca l’unico trofeo che gli manca alla collezione. Se dovesse riuscirci il trentaduenne di Zakopane diventerebbe il secondo uomo della storia dopo Matti Nykkänen capace vincere la sfera di cristallo, la Tournée dei quattro trampolini, l’oro iridato individuale ai Mondiali di sci nordico, il titolo olimpico individuale e l’alloro individuale ai Mondiali di volo. Tradotto il polacco diventerebbe il più grande di tutti i tempi assieme alla leggenda nativa di Jyväskylä, ma con molta probabilità il ruolo di G.O.A.T del salto verrebbe attribuito all’unanimità proprio al mitteleuropeo.
In attesa di vedere se Kobayashi e Stoch renderanno l’imminente stagione unica nella storia della disciplina, andiamo a vedere qual è il contesto in cui i due fuoriclasse si cimenteranno nel cercare di raggiungere i rispettivi obiettivi: cominceremo da un inquadramento spazio-temporale analizzando il calendario stagionale, per giungere a cosa ci si può aspettare dalla squadra italiana, passando per i favoriti, outsider, suggestioni e possibili sorprese di un inverno lunghissimo.
CALENDARIO 2019-‘20
Durante il congresso d’autunno della FIS tenuto ad inizio ottobre a Zurigo è stata confermata la versione definitiva del calendario stagionale del massimo circuito maschile del salto speciale. Il canovaccio che seguiranno gli specialisti sarà quasi unico in quanto la Coppa del Mondo non sarà interrotta da grandi eventi e dopo il termine di questa andranno in scena delle competizioni con in palio medaglie, ovvero i Mondiali di volo: soltanto altre due volte nella storia della disciplina si delineò questa struttura anomala, negli inverni 1980-’81 e 1994-’95.
Nel primo periodo stagionale che precede la 67^ edizione della Vierschanzentournee – dopo l’opening di Wisla, ritardato di circa una settimana rispetto agli anni scorsi – si terrà la classicissima tappa di Ruka, dunque ci si sposterà sui monti Urali a Nizhny Tagil , per tornare in Europa centrale a Klingenthal ed Engelberg. Peculiarità di questa stagione sarà il breve lasso di tempo che intercorrerà tra le gare elvetiche e l’inizio della Tournée, ovvero appena 5 giorni.
Il 28 dicembre, con la qualificazione sullo Schattenbergschanze, scatterà la leggendaria rassegna che incoronerà l’atleta capace di raccogliere il maggior numero di punti negli 8 salti più famosi della disciplina. Dopo la gara di Oberstdorf del 29 dicembre ci sarà un giorno di pausa e sarà la volta del Neujahrsskispringen di Garmisch-Partenkirchen (31 dicembre-1 gennaio). Altra giornata di stop e sarà il turno di Innsbruck (3-4 gennaio), infine senza sosta il gran finale di Bischofshofen (5-6 gennaio).
Come 12 mesi or sono la località disegnata per ospitare il primo week-end post Tournée sarà Predazzo, a cui faranno seguito nel mese di gennaio le gare del Titisee-Neustadt 5 e quelle “calde” di Zakopane. Febbraio sarà tenuto a battesimo sull’iconico Ōkurayama di Sapporo, ma ben presto si tornerà nel Vecchio continente per l’antipasto e la prima portata dei voli rispettivamente tra il Willingen 5 e Bad Mitterndorf. Dopo lo spettacolo che presumibilmente si ammirerà in Austria ci sarà un brusco cambio di tendenza andando ad affrontare il trampolino piccolo di Rasnov, all’esordio in Coppa del Mondo, ed il vetusto impianto di Lahti.
Infine toccherà alla Norvegia occupare gran parte del mese di marzo grazie al Raw Air Tournament che giungerà alla sua quarta edizione: il 6, 7 ed 8 marzo in occasione dell’Holmenkollen Ski Festival di Oslo si terranno i primi 5 salti ufficiali della manifestazione scandinava, quindi il 9 e 10 marzo si gareggerà a Lillehammer per giungere a Trondheim l’11 e 12; il gran finale del massimo circuito si terrà a Vikersund tra il 13 ed il 15 marzo in occasione della seconda portata dei voli e proprio ai piedi del Vikersundbakken verrà consegnata la tanto ambita sfera di cristallo.
Per concludere in bellezza la lunghissima stagione del salto, dal 19 al 22 marzo a Planica si terrà il ventiseiesimo Mondiale di volo con gli sci e – se Willingen si può considerare l’antipasto, Bad Mitterndorf il primo e Vikersund il secondo – in terra slovena si assaporerà il dessert dei voli grazie al leggendario Letalnica bratov Gorišek. Chissà che in quei giorni non possa essere stabilito il nuovo primato mondiale, record abbastanza datato firmato da Stefan Kraft sul trampolino della contea di Buskerud nell’ormai lontano 18 marzo 2017.
Riassumendo, l’annata del salto speciale maschile comincerà venerdì 22 novembre e terminerà domenica 22 marzo, nel mezzo si competerà ogni week-end senza soluzione di continuità e sporadicamente ci saranno anche delle gare infrasettimanali. Insomma un vero e proprio tour de force che però permetterà di affrontare in maniera molto diluita gli appuntamenti cruciali della stagione, basti dire che tra la Vierschanzentournee e l’epilogo di Planica passeranno 2 mesi e mezzo circa.
GLI UOMINI DA BATTERE
Kobayashi Ryōyū – Non può che essere l’uomo più atteso. Vederlo ripetere quanto compiuto lo scorso inverno è difficile da immaginare, parliamo di una sfera di cristallo vinta grazie a 13 affermazioni di giornata a cui si aggiungono altri 8 podi su un totale di 28 apparizioni, una tournée dei quattro trampolini dominata in lungo ed in largo con tanto di grande slam, una coppa di specialità conquistata in rimonta su trampolini sui quali vigeva perplessità in merito alla sua competitività ad alto livello, una medaglia di bronzo nel team event iridato ad Innsbruck ottenuta da trascinatore e probabilmente nella prova in cui aveva meno aspettative. Inoltre non vanno dimenticati i primati nipponici che gli hanno permesso in pochi mesi di entrare nell’olimpo di una delle superpotenze più iconiche della disciplina: ha vinto la prima Goldener Adler per il Sol Levante, la seconda sfera di cristallo ed ha violato la soglia dei 250 metri diventando il primo non europeo a riuscirci.
Come detto in sede di apertura, il grande obiettivo sarà quello di ripetersi in Coppa del Mondo, provando a replicare la conquista della classifica generale. Comunque ogni occasione sarà propizia per scrivere nuovi record, basti dire che in tutte le apparizioni non lo si potrà escludere dai principali favoriti per la vittoria. Infine non mancherà di regalare al pubblico dei momenti di pura poesia, come ad esempio fece l’anno scorso in Val di Fiemme nella prima serie di gara uno, quanto gli avversari facevano fatica a superare il punto K e lui li umiliò andando a baciare l’HS in assoluta scioltezza.
Kamil Stoch – Definirlo la prima alternativa a Kobayashi è improprio, o meglio è verosimile che possa affrontare l’inverno proiettato a dare il meglio di sé nel mese di marzo. È inutile nascondersi che l’appuntamento cruciale per la sua carriera sarà proprio a Planica, l’impianto di volo in assoluto a lui più congegnale, e se tutto dovesse andare per il meglio potrebbe optare verosimilmente a dedicare la propria vita ad altro che non sia il salto speciale nell’accezione agonistica della disciplina. Per la prima parte della Coppa del Mondo sarà interessante capire l’entità dell’impatto del cambio di guida tecnica in seno al team polacco, con Michal Doležal che ha preso il posto di Stefan Horngacher, quest’ultimo approdato in Germania.
Stefan Kraft – Il soggetto è ben conosciuto e con lui le sue potenzialità. Dopo un 2017 da sogno e un 2018 tribolato a causa di qualche problema di troppo nel compromesso tecnica–materiali, la scorsa annata agonistica l’ha visto tornare prepotentemente in auge salvo l’essersi dovuto arrendere sul più bello ad un Kobayashi inarrivabile. Dovesse riuscire a riproporre quanto di buono mostrato nell’anno solare in corso, allora sarà un serio pretendente a provare a contrastare il rivale nipponico. Chiaramente difronte alla prepotenza fisica avversaria potrebbe accusare il colpo, ma l’innata qualità in fase di volo – non così tanto soggetta ai cali di forma – potrebbe essere nuovamente la sua arma vincente.
Markus Eisenbichler – Nella stagione passata ha capito che cosa significa vincere – nientepopodimeno che il titolo mondiale sul Large Hill –, ma allo stesso tempo ha dovuto incassare delle sconfitte brucianti – sempre sul Bergiselschanze ma durante la Tournée e successivamente nelle finali in Slovenia. La costanza di rendimento non è propriamente il piatto forte della casa, spesso inficiata da aspetti di natura caratteriale, però il talento c’è e i tempi sembrerebbero essere maturi per la definitiva consacrazione. Chissà che non decida di andare all-in sulla Vierschanzentournee per cercare di rompere la maledizione del grande slam di Sven Hannawald, ormai imperante da quasi 18 anni.
Timi Zajc – Grande protagonista della prima parte dell’estate, quando nel Summer Grand Prix si impose nelle tappe di Wisla e Courchevel, si è giocato la vittoria finale fino in fondo nonostante le tante gare disertate. Più che come uno dei grandi favoriti, parte in questa Coppa del Mondo con il ruolo di possibile crack: nei mesi scorsi ha dimostrato una maturità che non ci si attende da un ragazzo ancora in età juniores, limitando i danni in week-end in cui nulla sembrava girare per il verso giusto (vedi competizione del GP a Zakopane). Inizialmente non avrà grandi pressioni addosso, ma col passare del tempo andrà testata la sua attitudine alle situazioni tese ove i fuoriclasse dimostrano di avere il sangue freddo.
OUTSIDER
Tanti atleti rientrano nella categoria degli outsider, gli stessi Eisenbichler e Zajc non godono tutt’ora di uno status paragonabile agli altri tre mostri sacri sopra citati. Lo stesso Dawid Kubacki parte da una posizione ibrida come il tedesco e lo sloveno: fresco di seconda vittoria della carriera nel Grand Prix e reduce dalla miglior stagione della carriera culminata con il fortunato oro iridato dal Normal Hill di Seefeld, il ventinovenne di Zakopane vuole continuare a stupire, ma fino a che punto riuscirà a spingersi? L’anno scorso il polacco arrivò addirittura a collezionare podi in gare di volo ed in contesti teoricamente a lui non favorevoli, vedremo se avrà compiuto un ulteriore step in avanti grazie alla nuova guida tecnica di Doležal.
Fin ora si è parlato di saltatori provenienti da 5 delle 6 superpotenze attuali della disciplina: la sesta, ovvero la Norvegia, è alle prese con l’incognita di nome Daniel Andre Tande. Nell’ultimo anno e mezzo quello che sulla carta è il leader del movimento guidato da Alexander Stöckl ne ha viste di ogni, dalla sindrome di Stevens-Johnson a brutte cadute che gli hanno fatto osservare lunghi periodi di stop forzati. Un Tande in salute è uomo da battere sul salto secco, ma le incognite al momento non sono poche: chissà che un inizio di stagione in sordina gli possa permettere di presentarsi ai Mondiali di volo a Planica in buona forma per provare a difendere il titolo conquistato un paio di anni fa ad Oberstdorf. La formazione scandinava, già ricca di 3 campioni mondiali juniores delle ultime 5 stagioni, punterà forte anche sul veterano Robert Johansson che di tanto in tanto potrà provare a far saltare il banco sulla singola competizione.
Un altro oggetto misterioso è Karl Geiger, che rivelerà le proprie carte tra pochi giorni a Wisla. Il nuovo capo-allenatore della squadra tedesca Horngacher ha speso parole importanti nei confronti del bavarese, affermando che negli ultimi tempi sta saltando bene in allenamento, fatto atipico per colui che ci ha abituato ad esprimersi meglio nelle competizioni che nella quotidianità. Se il ventiseienne di Oberstdorf continuerà a portare in gara un livello più alto di quello mostrato di questi tempi allora sarà davvero un cliente molto scomodo per tutti. Chiudiamo la carrellata di atleti che possono provare seriamente ad ottenere risultati pesanti con il terzo polacco del lotto, Piotr Zyla: il coetaneo di Stoch è il piazzato per antonomasia, proprio questa caratteristica lo esclude quasi a priori dalla rosa dei grandi favoriti. Al di là dei meri dati statistici, nelle ultime tre annate Zyla ha tenuto un rendimento notevole e secondo a pochi; chissà che tra i tanti litiganti non sia proprio lui a trovare la stagione di grazia.
SUGGESTIONI-SORPRESE
Veniamo dunque all’ultima categoria di saltatori analizzata, coloro che partono più indietro nelle gerarchie ma che hanno discreti motivi per provare a dire la loro. Nell’estate scorsa uno dei protagonisti è stato senza dubbio il nipponico Yukiya Sato, ragazzo che senza dubbio ha da mettere in campo un talento intrigante, ma per riuscire a giocarsi fino in fondo il Summer GP ha avuto bisogno di prendere parte a tutte le gare in programma: il secondo posto finale resta un risultato di spessore sul quale può costruire l’inverno della definitiva consacrazione. Analogamente al ventiquattrenne asiatico anche Philipp Aschenwald, seconda forza in seno al team austriaco, è alla caccia della propria dimensione nel massimo circuito. Dal canto suo il tirolese dispone di qualche arma in più di Sato per cercare di raccogliere un elevato numero di top-ten in stagione e magari anche qualche podio.
Passiamo a coloro che i risultati di peso li hanno archiviati in passato, ma che sono stati offuscati dalla scarsa costanza di rendimento: emblemi in tal senso sono Johann Andre Forfang e Domen Prevc. Entrambi sono considerati talenti cristallini ma finora incompiuti, per tutti e due vale il discorso che se dovesse arrivare un’evoluzione nella prima fase del salto, riuscendo ad alzare maggiormente il baricentro senza che ne venga inficiata negativamente l’efficienza dell’intera prestazione, allora potrebbero seriamente diventare anche qualcosa più che semplici outsider. Il condizionale è d’obbligo in quanto l’effettiva riuscita di questo step in avanti non è per nulla banale.
Infine non si possono non dire due parole su colui che detiene il record di vittorie in Coppa del Mondo: Herr Gregor Schlierenzauer. Dopo tanti anni il fuoriclasse di Innsbruck è tornato ad avvalersi della preziosa collaborazione di Werner Schuster (i due avevano già lavorato insieme ai tempi dello Ski College di Stams, quando Gregor si stava apprestando ad illuminare con la propria classe l’intero mondo del salto). L’estate passata agli archivi ha detto bene a tratti al Rot-Weiß-Rot, ovvero quando ha potuto beneficiare di elevate velocità o saltare su trampolini particolarmente amici. Sicuramente Schlierenzauer rimane una suggestione importante, capace di portare elevati introiti alla disciplina con la sua sola presenza: dovesse riuscire a tornare l’atleta che fu ne beneficerebbe non solo il salto, ma l’intero sci nordico.
CASA ITALIA
È inutile nascondersi che l’Italia è destinata a soffrire in questa stagione nel massimo circuito del salto maschile: teoricamente la punta del movimento azzurro dovrebbe essere Alex Insam, ma l’estate ha recitato altro. Il gardenese infatti, dopo aver terminato la collaborazione con Łukasz Kruczek, si è affidato al tecnico sloveno Matjaž Zupan, ma nelle apparizioni su plastica non sono arrivati risultati molto incoraggianti. La speranza è che nella off-season si sia lavorato principalmente in vista dell’inverno e che quindi d’ora in poi possano essere raccolti i frutti dei sacrifici degli ultimi mesi.
Durante i campionati italiani disputati un mese fa a Predazzo, Giovanni Bresadola ha confermato i miglioramenti effettuati vincendo il titolo assoluto. Il trentino, l’unico italiano a punti in Continental Cup tra agosto e settembre, ha preceduto Federico Cecon ed appunto Insam. Vista la giovane età sarà difficile vedere in Coppa del Mondo con costanza il giovane Bresadola la cui stagione sarà improntata principalmente sui Mondiali juniores di Oberwiesenthal. Dunque nel massimo circuito spazio al gardenese titolare del primato italiano e più saltuariamente potremmo vedere anche il più navigato dei fratelli Cecon.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Breuil-Cervinia | 1/15 | 60-150 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88
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