La svolta di Primoz Roglic: dal salto con gli sci alla vittoria della Vuelta, la Slovenia ha un nuovo eroe

La svolta di Primoz Roglic: dal salto con gli sci alla vittoria della Vuelta, la Slovenia ha un nuovo eroe
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La svolta di Primoz Roglic: dal salto con gli sci alla vittoria della Vuelta, la Slovenia ha un nuovo eroe

Un'impresa storica, nata dopo un titolo iridato junior e una terribile caduta a Planica. La storia di una carriera speciale.

Primoz Roglic è il nuovo eroe della Slovenia sportiva, dopo aver conquistato per la prima volta nella storia del paese, uno dei tre grandi giri nel panorama del ciclismo mondiale.

Domenica sera a Madrid, il 29enne di Trbovlje ha festeggiato il successo nella Vuelta Espana, per completare un 2019 da campione assoluto dopo aver conquistato anche UAE Tour, Tirreno-Adriatico, Giro di Romandia e il 3° posto al Giro d'Italia. Una corsa letteralmente dominata dal corridore della Jumbo-Visma, che ha preceduto di oltre due minuti e mezzo il campione del mondo, Alejanadro Valverde, e il connazionale Tadej Pogacar, per un doppio podio sloveno semplicemente clamoroso.

Molti appassionati lo sapranno, Roglic è stato un ottimo saltatore con gli sci nella sua “prima carriera”, ma c'è stata una svolta nella vita di Primoz, legata al vento che tornerà a risultare un fattore determinante nella sua avventura ciclistica; a neppure 18 anni, nel gennaio 2007, il campioncino sloveno conquista con il quartetto nazionale il titolo mondiale junior nella prova a squadre andata in scena a Tarvisio. Due mesi più tardi, il dramma: è il 22 marzo 2007 e nel tempio di Planica, proprio il vento sarà determinante per scomporre in volo Roglic, che perde il controllo degli sci e cade malamente. Perderà i sensi anche se, una volta trasportato in elicottero all'ospedale, i danni non risulteranno così gravi per continuare a praticare sport.

La mente di Primoz, però, è già da un'altra parte: nei successivi 4 anni non arriveranno più grandi risultati, l'ultima gara disputata su un trampolino risulterà quella di Szczyrk, il 16 gennaio 2011, proprio in quella località nel distretto di Bielsko-Biala che, più volte, ospiterà una tappa del Giro di Polonia di... ciclismo.

La bicicletta era già stata un'ottima compagna di viaggio nel percorso riabilitativo, ed ecco che in quel 2011 arriva la decisione, dopo aver provato anche col duathlon, di fare sul serio con i pedali: Roglic disputa per un paio d'anni varie gran fondo, vincendo parecchio, e nel 2013 trova finalmente un contratto da professionista, nella squadra con maggior storia del ciclismo sloveno, l'Adria Mobil.

A quasi 24 anni, tutti pensano che le chances di imporsi in uno sport del genere siano nulle, ma la determinazione del futuro vincitore della maglia roja è fuori dal comune; nel maggio 2014 arriva il primo successo nel mondo dei grandi, seppur in una corsa di seconda fascia come il Tour de l'Azerbaijan (vittoria nella 2^ tappa), mentre la seconda svolta avviene nel 2016. Il passaggio ad una squadra World Tour come la Lotto NL-Jumbo significa preparazione e approccio ben differenti: subito convocato per il suo primo grande giro della carriera, Roglic sfiora la maglia rosa al Giro d'Italia già nel prologo di Apeldoorn, bruciato di un soffio solo da un campione come Tom Dumoulin. Basterà aspettare qualche giorno per festeggiare, visto che la cronometro di Greve in Chianti, corsa sotto il diluvio e dominata, svela a tutti le sue qualità contro il tempo.

Da quel giorno comincia un'escalation straordinaria, dalla prima vittoria nella storia della Slovenia in una tappa del Tour de France, firmata a Serre Chevalier nel 2017 planando letteralmente dal Galibier, all'argento nella crono mondiale di Bergen 2017 (di nuovo dietro a Dumoulin), passando per un 2018 di nuovo ricco (successi nelle classifiche generali di Paesi Baschi e Romandia, 4° posto al Tour de France con un'altra tappa vinta) e il 2019 dell'esplosione definitiva.

Una storia speciale che, probabilmente, vivrà dell'assalto alla maglia gialla del Tour 2020, dimostrando come un vero atleta possa emergere in vari contesti e portarsi dietro qualcosa dalle precedenti esperienze, come la straordinaria posizione aerodinamica di Roglic che gli ha donato l'avventura nel mondo del salto.

Un mondo che Primoz non ha certo dimenticato, non è raro vederlo a Planica a guardare saltare i suoi ex colleghi...

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