Anti-asmatici nel motorhome per i fondisti norvegesi

Anti-asmatici nel motorhome per i fondisti norvegesi
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Anti-asmatici nel motorhome per i fondisti norvegesi

Da tre anni, gli skiman della nazionale norvegese di fondo preparano i materiali in un motorhome da sei milioni di corone. Adresseavisen, quotidiano di Trondheim, ha però dedicato ieri un articolo a ciò che avviene appena sopra, nella stanza adibita al riposo degli atleti.

È infatti qui che i medici della squadra hanno collocato dei nebulizzatori, impiegati in occasione delle gare sprint, fra un turno e l’altro, per consentire agli atleti di inalare soluzioni saline e altre sostanze. Tra queste, gli anti-asmatici su cui tante parole sono state spese in estate.
Vidar Løfshus, direttore delle squadre nazionali norvegesi, ha confermato quanto riportato dal giornale. “Non so esattamente quanti atleti ne facciano uso, ma non sono molti", ha dichiarato Løfshus. "Vengono utilizzate soprattutto soluzioni saline, in special modo nelle gare sprint. Abbiamo intenzione di continuare con questo sistema. La WADA non lo ha mai vietato”. Løfshus ha precisato che sono i dottori a dirigere le operazioni e ad indicare chi deve farvi ricorso.
Poiché la pratica non è proibita, né lo sono le sostanze inalate dagli atleti, la Norvegia non infrange alcun regolamento. Se il fronte norge, nelle varie polemiche che hanno animato gli ultimi mesi, è stato quasi sempre compatto, in questa occasione si sono tuttavia alzate alcune voci discordanti.
Audun Kolstad, ex tecnico della nazionale e allenatore personale di Petter Northug, si è espresso in modo piuttosto critico: “Il fatto che tutto questo avvenga nella stanza sopra il motorhome non mi sembra sia rilevante. E può darsi che anche i migliori atleti stranieri facciano la stessa cosa. Devo dire però che è un sistema che non mi piace molto. Credo che si debbano eliminare alcuni degli elementi che hanno portato ai fatti e alle polemiche degli ultimi tempi, anche se magari sono nei limiti regolamentari”.
Fredrik Aukland, ex allenatore di Dario Cologna, si è allineato al collega: “È giusto che i fondisti ai quali è stato diagnosticato l’asma ricevano cure adeguate. Ho però l’impressione che, nel momento in cui atleti senza diagnosi usano farmaci contro l’asma, si entri in una zona grigia”.
Di altro avviso Øystein Pettersen, che, a partire dalla sua esperienza, ha spiegato più in dettaglio il processo: “Non è un segreto che io abbia utilizzato farmaci contro l’asma. Raramente ne ho fatto uso tra un turno e l’altro, ma dopo le qualificazioni spesso si ha una sensazione di infiammazione ai polmoni. In quel caso è consigliabile assumere qualcosa che plachi quella reazione”. Pettersen ha tuttavia chiarito che, da parte sua, l’utilizzo dei farmaci in questione è stato sempre dovuto ad una forma cronica di asma, diagnosticatagli durante l’infanzia.
Le parole di Pettersen hanno trovato eco in quelle di Kathrine Harsem, che ha però precisato di non avere mai utilizzato i nebulizzatori.
Il presidente del comitato dello sci di fondo della federazione norvegese, Thorbjorn Skogstad, ha preferito non rilasciare commenti, spiegando che è proprio per analizzare simili questioni che è stata avviata in estate un’investigazione. Posizione adottata anche da Løfshus, che non ha voluto esprimere opinioni personali.
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