Sci di fondo: la CdM maschile 2024/25 ha segnato un altro monologo norge con Klaebo capofila. Italia sufficiente

Norvegia a caccia di un altro en plein iridato a 'casa' di Klaebo, Pellegrino il faro azzurro: i borsini in campo maschile
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Sci Nordicocoppa del mondo 2024/25

Sci di fondo: la CdM maschile 2024/25 ha segnato un altro monologo norge con Klaebo capofila. Italia sufficiente

La stagione appena terminata ha visto un altro, prevedibile, dominio norvegese in campo maschile, con Johannes Klaebo vincitore della generale e della coppa sprint (per non parlare dei sei ori mondiali). Solamente in quattro occasioni lo squadrone scandinavo non è salito sul primo gradino del podio, oramai una costante dall'esclusione dei russi; inoltre la supremazia del classe '96 di Trondheim ha reso ancora più scontato l'esito di questa edizione in termini di classifica generale. L'Italia dipende ancora dal veterano Chicco Pellegrino, straordinario con tre podi, ma le notizie positive non mancano, come avere ritrovato Davide Graz ad alti livelli.

Sessantaquattro podi, di cui ventisei vittorie, in trenta gare individuali: l'inverno 2024/25 dello sci di fondo norvegese maschile non ha bisogno di descrizioni, sono sufficienti questi numeri. I norge hanno monopolizzato nuovamente un'altra stagione del massimo circuito, come oramai avviene dall'edizione 2022/2023, ovvero da quando gli atleti russi sono stati messi al bando dalla FIS per le questioni relative all'invasione dell'Ucraina.

Johannes Klaebo si è rifatto con gli interessi rispetto alla beffa che aveva subito la scorsa stagione dove, seppur dominando in lungo e in largo, aveva perso la coppa generale poichè aveva saltato il Tour de Ski, e il sistema di punteggio in vigore dal 2022 penalizza tantissimo chi salta delle gare, premiando molto di più la presenza rispetto al piazzamento. Il fenomeno di Trondheim, oltre all'en plein iridato, con sei ori in sei gare, nel massimo circuito ha conquistato tredici vittorie e tre podi (un 2° e due terzi posti), mettendo in bacheca così la sua quinta sfera di cristallo assoluta e la settima coppa sprint, oltre alla classifica generale del Tour de Ski (quarta della carriera).

Chi gli ha dato più filo da torcere? Senza dubbio gli attacchi più pericolosi sono arrivati dai connazionali, con l'ex detentore della coppa generale, Harald Amundsen, che fino al Tour de Ski ha lottato ad armi pari con il compagno di squadra. Il classe '98 di Asker ha ottenuto sei vittorie, raggiungendo così quota dieci centri nel massimo circuito, ma ha pagato, in ottica generale, il ritiro prematuro dalla kermesse di metà inverno e l'assenza in diverse tappe.

In casa Norvegia, ottima stagione anche per Martin Nyenget (tre vittorie), mentre gli altri successi targati Norvegia sono arrivati da Erik Valnes, Simen Krueger, Iver Andersen e Paal Golberg, ciascuno di loro capace di trionfare una volta in questa edizione della CdM. A Krueger è andata la coppa distance, in una stagione dove lo squadrone scandinavo ha fatto man bassa dei trofei in palio.

L'unica nazione che ha dato l'impressione di poter reggere l'onda d'urto norge è stata la Svezia, con Edvin Anger, vincitore della sprint di Les Rousses, e William Poromaa, in trionfo nella mass start 20 km nella località francese, che in alcune occasioni hanno dimostrato di poter battagliare allo stesso livello dei rivali scandinavi. Lascia ben sperare per un futuro più competitivo ed equilibrato la giovane età dei due fondisti svedesi, con Anger che ha vinto la generale U23, oltre al 2° posto in quella assoluta.

Le altre due vittorie extra-Norvegia, nel corso della stagione, sono targate Iivo Niskanen, con il classe '92 finnico che nelle prove in classico è sempre un atleta di altissimo livello, ma oramai da troppe stagioni accusa numerosi problemi fisici, come il malanno che lo ha tenuto fuori dai Mondiali di Trondheim.

Annata discreta per la Francia, ad eccezione dell'evento iridato: due podi per Hugo Lapalus, Lucas Chanavat e Jules Chappaz, più la crescita del giovane Mathis Desloges; grande delusione Richard Jouve, mai apparso in condizione. Bene anche gli Stati Uniti, con i podi di Ben Ogden e Gus Schumacher, per una squadra molto giovane che sta migliorando stagione dopo stagione. Da segnalare le presenze in top 3 del britannico Andrew Musgrave, del tedesco Friedrich Moch e dell'austriaco Mika Vermeulen, nonostante una stagione difficile per le due nazioni alpine. Non sono arrivati podi a livello individuale bensì a squadre, conditi da numerosi piazzamenti di livello, oltre all'argento nella staffetta iridata, per la Svizzera, guidata dagli sprinter Valerio Grond e Janik Riebli.

Capitolo Italia: Federico Pellegrino ha disputato l'ennesima stagione da assoluto protagonista per lo sci di fondo azzurro, con tre podi, ovvero due terzi posti nelle sprint di Lillehammer e Lahti, e un 2° posto da paura nello skiathlon a Lago di Tesero. La ciliegina sulla torta è stata la medaglia iridata nella sprint (argento), ma Chicco ha dimostrato di essere ancora competitivo ad altissimi livelli, nonostante l'età avanzi inesorabilmente. Ha sfiorato il podio nella generale, e la prossima stagione olimpica sarà la chiusura di un cerchio, per una leggenda degli sport invernali azzurri.

Oltre al valdostano segnali positivi anche dai giovani: abbiamo ritrovato un talento promettente come Davide Graz, capace di cogliere due top 10, bene anche la crescita del giovanissimo Martino Carollo, performante soprattutto al Tour de Ski, così come Giovanni Ticcò, alla prima vera stagione piena nel massimo circuito. Qualche passo indietro per Elia Barp, ma il classe 2002 veneto è stato martoriato da diversi guai fisici, e ha comunque dimostrato alcuni lampi di talento. Positiva anche la stagione di Simone Daprà, Paolo Ventura e Michael Hellweger, tutti atleti che possono ancora salire di livello, così come Lorenzo Romano, 10° nella final climb sul Cermis, che potrebbe avere un futuro da specialista nelle gare dure, come le 50 km.

Questa edizione della CdM di sci di fondo lascia un messaggio ben chiaro (come nelle precedenti stagioni): senza i russi, il copione di questa disciplina, in campo maschile, appare purtroppo scontato. Non bisogna assolutamente mettere in discussione i risultati dei norge, ma siamo sicuri che il team russo avrebbe potuto creare qualche grattacapo a Klaebo e compagni, con gare che nelle ultime tre stagioni hanno visto l'attendismo come protagonista principale.

La prossima stagione, che sarà quella olimpica di Milano-Cortina, potrebbe portare delle novità positive in merito a questo argomento, ma i tempi non sono ancora maturi per capire se lo sci di fondo potrà tornare quello ante febbraio 2022. Se nulla dovesse cambiare, l'unica speranza, per una concorrenza di alto livello nei confronti dei norge, sarebbe una crescita repentina degli svedesi citati in precedenza, ma ci auguriamo che venga percorsa un'altra strada.

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