In una lunga intervista rilasciata al sito aftonbladet.se, Johan Olsson ha ufficializzato quanto era nell’aria da diverso tempo: la sua carriera in gare di primo livello è terminata.
Riportiamo uno stralcio delle dichiarazioni del campione del mondo della 15 Km: “Ho passato più tempo a sciare per la squadra nazionale che a scuola. Questi 15 anni hanno avuto un impatto incredibile su di me, hanno modellato l’uomo che sono oggi: provate ad immaginare tutti quei giorni e tutte quelle ore passate ad allenarmi. Ma ne è valsa la pena, rifarei tutto di nuovo. Se i miei figli dovessero chiedermi di fare lo stesso percorso, non avrei motivo di dissuaderli”
Olsson si è soffermato anche sul passato: “Mi mancheranno tutte le persone che hanno contribuito a svilupparmi come fondista e come uomo, soprattutto Marcus (Hellner, ndr) e Anders (Södergren, ndr); abbiamo passato così tanto tempo insieme che nutriamo un incredibile rispetto reciproco. Porterò con me per sempre i ricordi del primo anno: il freddo Niklas Jonsson, aveva 11 anni più di me, ma mi ha auitato molto. Durante la mia prima gara di Coppa del Mondo avevo un paio di occhiali da sole che indossavo comunemente, lui si è avvicinato e me ne ha dati un paio nuovi. È stato un gesto semplice che però mi ha fatto capire quanto i più esperti debbano aiutare i giovani”.
La svolta nella sua carriera è arrivata alla soglia dei 25 anni: “Non sapevo da che parte stare, sembrava tardi per esplodere ad alti livelli. Poi durante un incontro con il mio mental coach Stig Wiklund ho capito che non mi sentivo bene in termini di prestazioni. Gli obiettivi sono qualcosa di astratto, per raggiungerli occorre lavorare, per questo ho cambiato tipo di allenamenti, sperimentando qualcosa di nuovo. Sono stato molto più presente in quello che facevo e ho rimosso “l’ansia da prestazione”. Improvvisamente sono stato in grado di rilassarmi in maniera diversa, anche al di fuori delle competizioni”.
La sua carriera tuttavia ha rischiato di interrompersi presto: “Quando avevo 27 anni pensavo di non avere più niente da dire in questo sport, ed ero estremamente deluso dagli scandali doping che si erano scatenati fra Lahti e Salt Lake City, tanto che ho preso in considerazione l’ipotesi di passare al biathlon. Ne avevo parlato anche a Wolfgang Pichler (coach della Svezia, ndr), ma alla fine non se n’è fatto niente”.
Negli ultimi cinque anni Olsson ha ottenuto i suoi migliori risultati: “Nel 2011 ho subito un infortunio che mi ha costretto a cambiare completamente preparazione. Mi sono concentrato sulla forza, allenandomi duramente sul tapis roulant; non pensavo funzionasse, invece nella prima gara di Coppa del Mondo ho vinto con 32 secondi di vantaggio su Petter Northug”.
Sono due gli episodi che il 35enne svedese ricorda maggiormente: “Come prestazione, la 50 Km della Val di Fiemme è quella di cui vado più orgoglioso, anche perché nessuno ha mai fatto un’impresa del genere e sarà difficile da ripetere in futuro. Ricordo che non appena tagliato il traguardo anche i norvegesi si avvicinarono e mi abbracciarono di cuore. Invece, la staffetta di Falun è l’unico rimpianto che ho: se potessi trasformerei l’argento in oro, perché il percorso e la vicinanza del pubblico avrebbero meritato il nostro successo”.
In futuro Olsson potrebbe ricoprire un ruolo in seno alla squadra svedese: “La mia vita personale si riempirà di altre cose: innanzitutto avrò il pomeriggio libero, così potrò passare più tempo con i miei figli. Sembra una sciocchezza ma fino ad oggi ero impegnato fra le 6 e le 10 ore al giorno. Magari parteciperò a qualche gara di lunga distanza, mentre a lungo termine mi piacerebbe diventare allenatore o qualcosa che mi consenta di trasmettere agli altri quanto ho appreso in questi 15 anni, non mi ci vedo dietro a una scrivania. La decisione è comunque definitiva, ho riflettuto a lungo e non faccio niente senza convinzione. Quando ripartirà la Coppa del Mondo non avrò alcuna crisi di identità”.
Johan Olsson lascia così a 35 anni e dopo 15 passati sulle piste di Coppa del Mondo. In carriera vanta 7 vittorie e 14 podi in gare individuali di primo livello, 13 medaglie (4 ori, 5 argenti e 4 bronzi) fra Olimpiadi e Mondiali, delle quali 7 (2 ori, 2 argenti e 3 bronzi) individuali. Come ha ricordato egli stesso, la gara che lo ha già inserito nella leggenda dello sci di fondo è sicuramente la 50 Km a tecnica classica di Fiemme 2013, quando partì dopo una decina di chilometri giungendo in solitaria al traguardo al termine di una fuga ciclistica senza precedenti.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 11/15 | 60-150 cm |
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