La federazione norvegese non ha informato lo sponsor principale del caso Sundby per un anno e mezzo: accordo a rischio

Il gruppo ha infatti rivelato alla norvegese TV2 che la NSF avrebbe tenuto a lungo nascosta al nuovo partner la vicenda doping che riguardava Martin Johnsrud Sundby. La federazione era al corrente del caso già sette settimane prima della firma del contratto, ma ne avrebbe informato SpareBank 1 soltanto il 19 luglio 2016, il giorno prima dell’annuncio della condanna.

“Abbiamo sollevato la questione con la federazione, chiedendo quale fosse lo stato del caso nel marzo 2015”, ha dichiarato Jon Oluf Brodersen, dirigente di SpareBank 1. “Abbiamo ovviamente fatto sapere che non eravamo felici di non essere stati informati prima. Per noi, come sponsor, è fondamentale che ci sia un dialogo con la federazione, e che i nostri valori siano in armonia con i loro. Noi siamo per la trasparenza e l’informazione. Ci aspettiamo che la federazione rifletta sul suo modo di procedere”.

Il successivo scoppio del caso Johaug non ha ovviamente giovato al rapporto. SpareBank 1 ha confermato a TV2 la presenza nel contratto di una clausola che consente al gruppo di interrompere la sponsorizzazione prima del 2018.

“Prima di prendere decisioni al riguardo, vogliamo comunque aspettare di conoscere l’esito delle indagini sull’impiego degli anti-asmatici e su tutte le pratiche in uso all’interno della squadra”, ha affermato Brodersen.

La NSF si è di fatto astenuta da qualsiasi commento, affidando al responsabile della comunicazione Espen Graff la propria stringatissima replica: “Abbiamo discusso approfonditamente del caso Sundby con SpareBank 1. Non intendiamo rilasciare altre dichiarazioni al riguardo”.