Un fondista malato di asma, di questi tempi, viene guardato con sospetto. Merito (colpa) delle polemiche che negli ultimi mesi hanno riguardato l’utilizzo di anti-asmatici da parte della squadra norvegese, esplose sull’onda del caso Sundby.
Venerdì 4 Novembre 2016
Tra i principali promotori dell’equiparazione tra una diagnosi di asma e un indizio di doping sono stati molti mezzi di informazione svedesi. A farne le spese è però ora Calle Halfvarsson, che proprio per la Svezia ha conquistato due argenti iridati in staffetta.
Halfvarsson è reduce da un’annata molto negativa, martoriata dai malanni. “Non credo che fosse possibile una stagione peggiore”, ha commentato laconicamente il 27enne di Sågmyra.
I problemi potrebbero tuttavia cessare, ora che la loro origine asmatica sembra essere stata chiarita: “Se può servire a ripristinare la mia salute, ne sono felice. Non riuscivo a capire cosa mi facesse ammalare di continuo lo scorso anno. Ho sempre avuto frequenti mal di gola e fastidi alle vie respiratorie”.
Il contesto non è però dei più favorevoli per dare l’annuncio. “In un certo senso, è una brutta notizia”, ha ammesso Halfvarsson. “Arriva proprio in contemporanea con le polemiche sui norvegesi. In condizioni normali, sarei stato felice di avere scoperto la causa dei miei problemi, ma in questo momento ho sperimentato che è difficile andare in giro a dire che si hanno problemi respiratori”.
Halfvarsson continua tuttavia a condividere la politica svedese sul trattamento della malattia: “La strada che seguiamo in Svezia è quella di non curare con farmaci gli atleti sani. Se invece c’è una diagnosi, non c’è nessun problema. Non è una questione così complicata”.
Lo svedese si è dichiarato fiducioso per la prossima stagione, affermando di sentirsi finalmente del tutto recuperato dal punto di vista fisico.
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