Questa la dichiarazione rilasciata dal fuoriclasse norvegese: “Vorrei esprimere profondo rammarico per quanto accaduto. Sono molto deluso da quanto ho fatto, ma ho detto apertamente alla polizia come sono andate le cose. So di essere un esempio per molti giovani e riconosco di non aver agito come un modello dovrebbe. Chiedo scusa a tutti coloro che ho deluso, voglio imparare da questa situazione in modo da crescere come persona. Questa potrebbe essere la gara più dura della mia vita, ma sono pronto a scommettere sulla vittoria”. In seguito Northug si è rifugiato in una località segreta per ripensare a quanto accaduto.
Il fatto è stato commentato anche dalla Fedarazione Norvegese, pronta a perdonare il suo più grande talento: “È molto spiacevole quanto accaduto sia a Petter che a tutto il movimento dello sci di fondo. La squadra comunque lo contatterà per sostenerlo e siamo pronti a perdonarlo”.
Anche gli sponsor di Northug sono intervenuti in suo sostegno, come dimostrano le parole del sociologo ed esperto in questo campo Trond Blindheim: “Petter ha infranto il codice della strada, e non si deve agire così quando si è un modello per molti. Tuttavia non penso che gli sponsor si ritirino, abbiamo avuto in passato precedenti che hanno coinvolto politici e parlamentari, e sono stati tutti perdonati. Fondisti ed esploratori polari sono i più grandi eroi norvegesi, non vedo perché si debba agire diversamente, anche perché quando la stagione ricomincerà il fatto sarà dimenticato”.
Al di là delle conseguenze che potrebbe subire in seno alla squadra norvegese, comunque disposta a chiudere un occhio, Northug, in base al tasso alcolico presente nel suo sangue al momento dell’incidente, rischia fino ad un anno di carcere.
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