Cesana, ipotesi riapertura parziale dell'impianto

Cesana, ipotesi riapertura parziale dell'impianto
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Cesana, ipotesi riapertura parziale dell'impianto

Continua la lunga telenovela sulla possibile riapertura della pista di bob, slittino e skeleton di Cesana, impianto costruito per ospitare i Giochi Olimpici di Torino 2006 e che a seguito degli elevati costi di gestione è stato chiuso. Il catino piemontese, unico budello artificialmente refrigerato situato sul territorio italiano, secondo alcune indiscrizioni raccolte dal sito del quotidiano La Repubblica, potrebbe riaprire anche se non completamente.

I "famosi" fondi stanziati grazie alla Legge 65 e destinati al mantenimento delle opere olimpiche, pare siano stati in gran parte già utilizzati per il salvataggio di diverse strutture e al momento di questi 40 milioni di euro ne rimarebbero solamente 15.

Con i soldi rimanenti, la Fondazione XX Marzo, che si è fatta garante della gestione del patrimonio, ha fatto intendere che si occuperà principalmente della città di Torino, pertanto l'impianto di Cesana, che negli ultimi due anni è stato dapprima completamente svuotato del liquido di refrigerazione (ammonica) e successivamente vittima del vandalismo, potrà ottenere solamente una quota limitata di questi finanziamenti con conseguente impossibilità di riapertura completa della struttura. 

Secondo il portale web del noto giornale italiano, il comune di Cesana vorrebbe mantenere in vita solamente il pistino di spinta posizionato nella parte conclusiva del tracciato. Quest'ultimo è una struttura indipendente rispetto al catino olimpico ed è già stato utilizzato nello scorso inverno dalle nazionali azzurre di bob e skeleton. 

Il progetto del comune piemontese è frutto di un attenta analisi dei costi, dato che la completa riapertura della pista costerebbe 6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti circa 400 mila euro di spese di gestione per un utilizzo della struttura di soli 3 mesi all'anno.

Il sogno di rivedere i funambuli di bob, skeleton e slittino scedere a forte velocità lungo la pista piemontese è sempre più destinato a svanire.

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