Incredibile ter Mors, dallo short track all’oro nei 1500 in pista lunga

Incredibile ter Mors, dallo short track all’oro nei 1500 in pista lunga
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Speed SkatingSpeed Skating - Sochi 2014

Incredibile ter Mors, dallo short track all’oro nei 1500 in pista lunga

Chiamatela Jorien ter Mors, l’eroina dei due mondi. O delle due piste. La 24enne olandese si laurea campionessa olimpica nei 1500 metri femminili. E si prende di diritto la palma di vincitrice più inaspettata all’Adler Arena olimpica di Sochi. I profani si chiederanno come abbia fatto a vincere un’Olimpiade non nella sua disciplina preferita, lo short track, ma bensì nella gara in pista lunga. Un avvenimento in parte clamoroso, se si pensa che la ter Mors si dedica soltanto da due stagioni (e non a tempo pieno, visto che dà la priorità alla pista corta) a gareggiare sull’anello lungo 400 metri. In poche parole è sbocciato ufficialmente un talento vero. Un talento capace di precedere sul podio, con tanto di nuovo record olimpico (1’53’’51), le due quotatissime connazionali Ireen Wüst, distanziata di 58 centesimi, e Lotte van Beek, a 1’’03. Arriva così anche la prima tripletta femminile oranje ai Giochi 2014. Aggiungendo alle tre donne a podio anche il quarto posto di Marrit Leenstra, l'Olanda centra anche il primo poker della sua storia ai Giochi invernali.

 

È commossa la nuova medaglia d’oro nei 1500. Nonostante l’emozione forte, riesce però a mantenere una freddezza tutta sua. Quasi difficile da comprendere per un’atleta che alla sua seconda Olimpiade invernale (e alla sua prima gara su un ovale a cinque cerchi) realizza un’impresa del genere. La sua dedica è evidente, però, il dito al cielo è per il padre Henk, scomparso un anno fa dopo una malattia incurabile. Ma non dopo averla sostenuta e lanciata nella sua carriera agonistica.

Oltre la sorpresa, però, c’era grande curiosità nel vedere la ter Mors in azione. Qualificatasi in extremis dopo i trials olandesi di fine dicembre. Poi aveva ripreso la concentrazione per i successivi Europei di short track (vinti con l’azzurra Arianna Fontana al terzo posto).La portacolori oranje in due sport a Sochi (aveva corso già 500, 1500 e staffetta nello short track) si dimostra un’atleta più che versatile.

L’interesse sommerso dalla relativa sorpresa per la prestazione di una pattinatrice definibile come la più “stakanovista del ghiaccio”. All’esordio olimpico in pista lunga riesce a piazzare subito il tempo stratosferico di 1’53’’51: crono che, da subito, si è svelato di rilevanza mondiale. Rappresenta infatti il nuovo record olimpico (precedente della tedesca Anni Friesinger, 1’54’’02 nel 2002), nonché suo personal best. Considerando che la 24enne ha corso (oggi compreso) solo dieci volte i 1500 in pista lunga. Ormai è certo: il ghiaccio è il suo habitat naturale. Il talento 24enne di Enschede domina letteralmente la gara una volta lanciatasi dopo i primi 500 metri. La sua progressione è stata spettacolare. Impareggiabile, oggi.

Non mostra la sua delusione d’argento Ireen Wüst, la prima a complimentarsi con la vincitrice. La regina dei 3000 cercava il bis, anzi il doppio bis. Dopo l’oro a Vancouver 2010 sulla distanza e quello di una settimana fa, il suo obiettivo non poteva essere assolutamente celato. E l’olandese di Goirle arrivava con il pedigree stagionale ideale: due vittorie su tre in Coppa del Mondo 2013-14 e uno show ai recenti Europei Allround (vinti, tra l’altro) ad Hamar. Sapeva di dover dare tutto sin dall’inizio. E così ha fatto, non lasciando nulla d’intentato. Prima ai 300 metri (-0’’03 dal crono della ter Mors), rimane agganciata ai 700 (+0’’13). Fino a cedere definitivamente lo scettro ai 1100 (+0’’36). Al traguardo arriverà in 1’54’’09, a oltre mezzo secondo di distacco.

Ma non c’era solo la nuova titolare dell’argento a tentare l’assalto. Dopo il record olimpico della ter Mors, arrivato nell’ultima serie prima del rifacimento ghiaccio, c’era tutto il tempo e le avversarie per l’assalto. Ci ha provato seriamente prova dapprima la sprinter Karolina Erbanova, davanti fino a metà gara, ma crollata a + 4’’72 (13esima). Tentano inutilmente le altre due connazionali Marrit Leenstra (chiuderà quarta e delusissima a + 2’’89) e Lotte van Beek (bronzo in 1’54’’54). Tentano il colpaccio, dopo un’Olimpiade piena di ombre, le dominatrici di Coppa, le americane Heather Richardson (solo settima al traguardo) e Brittany Bowe (lontanissima a + 4’’80). Non può nulla nemmeno la russa Yuliya Skokova, quinta dopo aver retto il confronto solo per metà gara.

Clicca qui per consultare la classifica ufficiale completa.

 

Archiviati stupore ed emozione arrivati dai 1500 femminili, il programma dello speed skating osserverà un giorno di stop. L’appuntamento è fissato per martedì 18, con i 10000 metri uomini. Da qui alla conclusione delle Olimpiadi invernali, non ci sarà nessun azzurro in gara. Ma gli argomenti d’interesse e le sorprese non mancheranno di certo.

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