TEST: Rossignol Bandit SC 80 - Il tuttofare!

Con questo nuovo Bandit, la casa transalpina ha colto nel segno, individuando l'esatta taratura dello sci per il pubblico a cui si rivolge: lo sciatore che non vuole fuoripista estremo ma un mezzo per divertirsi in ogni condizione di pista. Lo sci, come dice la sigla, è largo 80 mm al centro: oggi non è più una larghezza eccessiva e consente di destreggiarsi bene sia in pista che in un fuori pista moderato.

In pista lo sci rende veramente piacevoli tutte quelle giornate in cui ci si arrabbia con la visibilità, la neve o i propri sci: tutto sembra complicato e faticoso. Con i Rossignol Bandit SC 80 invece si scende con il sorriso: lo sci è leggero e galleggia bene sulla neve fresca rimasta in pista dopo una nevicata, ma è anche abbastanza reattivo da permettere rapide inversioni di spigolo, adeguandosi alla sciata di un vasto numero di persone. 

Ha una struttura parzialmente in legno che lo rende appunto reattivo ma non lo irrigidisce troppo, consentendo anche a chi ha meno forza o potenza di girarlo con calma e carvare in tranquillità. Ovviamente sul duro non si potrà chiedere la luna a uno sci con doppie punte e centro largo, ma consente in ogni caso di sciare in sicurezza, quello che viene a mancare è la precisione nell'impostare la curva e la cattiveria di altri modelli, ma non è quello che gli si chiede. 

Il raggio di curva prediletto è quello medio-ampio, seguendo il raggio di curva statico, nei corto raggi tende a scomporsi se non di è sempre su entrambi gli sci e se li si restringe troppo la base d'appoggio.

Fuori pista questo SC 80 potrebbe dare di più. Il meglio di sé lo offre con la neve fresca appena caduta, dove galleggia e rende facili le inversioni, in questo frangente sembra quasi di sciare in pista! 

Quando invece si incontra della neve che è già stata solcata da alcune tracce ghiacciate (ad esempio in fuori pista qualche giorno dopo una nevicata) diventa meno gestibile e perde in stabilità, costringendo chi lo conduce a stare sempre all'erta. Ma anche in questo caso vale il solito discorso: è perfetto per un fuori pista semplice o per la neve fresca, per spingersi oltre è consigliabile un altro attrezzo.

 

Le condizioni ideali per sfruttarlo al meglio non sono dunque i fuoripista esagerati, e nemmeno i park con evoluzioni degne di un videogioco, bensì la pista, in tutti quei giorni in cui la baita attira più che un'altra discesa ancora. 

La neve rovinata, le gobbe, la neve molto molle con questi sci non si sente... anzi, la si va a cercare! Nelle condizioni di tutti i giorni dunque è uno sci divertentissimo che consente a un enorme numero di sciatori di svagarsi rispetto agli attrezzi più convenzionali: dal garista che è stufo di tirare ogni pista al turista più calmo, che mai cercherà i fuori pista, ma che desidera uno sci facile e divertente.

 

Il consiglio è quello di non sceglierlo come unico sci se si adora la neve dura e compatta e quella delle 8 di mattina, ma di tenerlo come valido alleato nelle giornate in cui non si riesce a sfoderare il race carver o lo sci aggressivo, o ancora quando si hanno gambe molto stanche dai chilometri fatti il giorno prima. Se invece non si ha la possibilità di avere due sci nella rastrelliera personale, lo consiglio comunque: non eccelle in quasi nessuna situazione, ma libera la mente e si lascia sciare per ore e ore senza fatica e con molto divertimento, permettendo di fare di tutto, dai salti ai fuori pista nel bosco!

Note tecniche:

Sciancratura: 122/80/109
Lunghezza sci: 175cm
Durata del test: 2 giorni
Neve: rovinata e fresca il primo, ghiacciata il secondo