I bagni di fieno dalla tradizione contadina dello Sciliar e dell'Alpe di Siusi

Il segreto di questa cura sono le piante officinali contenute nella miscela di erbe: con il caldo umido che si sprigiona dal fieno i principi attivi contenuti in tale erbe vengono assorbiti dalla pelle.

Conosciuto probabilmente da secoli, il primo bagno di fieno è documentato alla fine del XIX secolo.  A 2000 m d'altitudine, dopo la falciatura, i contadini altoatesini trascorrevano la notte su cumuli di fieno, risvegliandosi la mattina riposati e carichi d'energia, nonostante il lavoro faticoso. Ben presto, furono imitati da altri, dapprima per l'effetto rigenerante e, di seguito, per lenire i dolori reumatici.
Oggi i bagni di fieno sono indicati per combattere le artrosi e i reumatismi, gli spasmi muscolari (contratture), le rigidità articolari, la gotta, la sciatalgia, la fibromialgia, l'insonnia, le condizioni di stanchezza fisica e mentale. 
Secondo alcuni esperti di trattamenti estetici, il bagno di fieno rinforza il sistema immunitario, stimola la vascolarizzazione, rilassa i muscoli ed ha effetti benefici di disintossicazione e purificazione.  Secondo osservazioni mediche persino le persone sofferenti di raffredore da fieno possono tranquillamente godere dei benefici effetti del bagno di fieno.

Vengono utilizzate alcune erbe che crescono spontaneamente in montagna contenenti erbe officinali. Vengono falciate, raccolte e poste a macerare naturalmente in grandi vasche per alcuni giorni. Perché le erbe siano in grado di avere un effetto positivo sull'organismo, il fieno non deve essere secco, ma umido, capace di fermentare: là dove il fieno stia fermentando, raggiunge temperature anche di 60 gradi.  Quando sono pronte, ci si immerge.
L'immersione nell'erba in fermentazione avviene a corpo nudo, eccetto il capo (che viene protetto), per 15-20 minuti la prima volta, fino ad arrivare, gradualmente, a 30. Dopo, la persona viene avvolta in coperte e sistemata per 40-60 minuti su un lettino di reazione, in una sala calda attigua a quella dei bagni.

Nelle regione dolomitica dello Sciliar e dell'Alpe di Siusi le miscele di erbe comprendono quasi sempre Foglie di alchimilla, genepì, arnica, lavanda, gramigna, loglio e festuca.
Naturalmente, tutti i pascoli delle Alpi presentano preziosi fiori di fieno, soprattutto erbe dolci, varietà di trifogli e piante da prato che contengono oli eterici, glicosidi di cumarina e tannini.
Utilizzate da secoli dalla popolazione contadina come un rimedio casalingo, erbe come l'arnica, la camomilla di montagna, millefoglie, la veronica e la piantaggine possono essere aggiunte ala miscela di erbe. Durante il bagno di fieno penetrano nella pelle, L'elevata temperatura del bagno facilita l'apertura dei pori permettendo così ai principi di agire nel miglior modo possibile.

In certi centri viene praticato un massaggio al termine della seduta, che facilita la diffusione dei principi attivi nella pelle.

Per riscontrare effetti benefici è consigliato di effettuare un ciclo di almeno cinque applicazioni, a giorni alterni.