Piccole stazioni sciistiche, quando conviene aprire gli impianti nei giorni feriali?

Piccole stazioni sciistiche, quando conviene aprire gli impianti nei giorni feriali?
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Davide Franchi

TurismoFinanza Funiviaria

Piccole stazioni sciistiche, quando conviene aprire gli impianti nei giorni feriali?

Nelle piccole stazioni sciistiche dove predomina il turismo di prossimità, le aperture degli impianti nei giorni feriali sono spesso un vero dilemma per i gestori: la voglia di garantire un servizio completo può trovarsi a fare i conti con le perdite economiche generate dalla scarsa affluenza. In quali casi aprire gli impianti nei giorni feriali può essere davvero un valore aggiunto per la stazione sciistica?

Nell’arco alpino esiste una moltitudine di piccole stazioni sciistiche che lavorano perlopiù grazie al turismo di prossimità e non dispongono di un rilevante numero di posti letto. In queste località l’affluenza nei giorni feriali è spesso critica, situazione amplificata dalle difficoltà a programmare con certezza i periodi di apertura degli impianti a causa delle ridotte dotazioni degli impianti di innevamento programmato. Nell’incertezza delle date di apertura risulta spesso difficile stilare con mesi di anticipo, ad esempio, un programma di giornate sulla neve delle scuole, attività che potrebbero garantire la certezza di un’affluenza sufficiente a coprire i costi di gestione di una giornata di apertura. In molti casi, queste piccole stazioni sciistiche dalle ridotte dotazioni tecniche scelgono di limitare l’apertura ai soli giorni festivi o di aprire con un numero più limitato di piste. Non mancano, infine, stazioni che decidono di aprire integralmente le proprie piste anche in settimana, lanciando promozioni con skipass “low cost” per accaparrarsi il maggior numero di utenti rispetto ai propri competitor.

Come spesso accade non esiste una scelta corretta a priori: ogni stazione sciistica presenta proprie peculiarità che possono essere attentamente delineate solamente con un’attività di pianificazione strategica e controllo dei costi di gestione. Questo tipo di analisi consente di evidenziare ad esempio l’ambiente di riferimento della località, delineando il bacino d’utenza di prossimità e analizzando i competitor nelle vicinanze. Fondamentale è, inoltre, la determinazione del punto di pareggio giornaliero, individuando il numero di skipass da vendere per coprire i costi di gestione di una giornata di apertura. Essi contemplano, ad esempio i costi del personale impiegato nelle attività di biglietteria, battitura, sicurezza piste, presidio degli impianti di risalita, i consumi energetici e di carburante.

Ridurre il numero di impianti e piste garantisce un risparmio sui costi di gestione, con conseguente abbassamento del punto di pareggio, tuttavia, aperture troppo ridotte potrebbero disincentivare l’utenza a scegliere una determinata località privilegiandone una con un’offerta maggiore. Tariffe promozionali degli skipass potrebbero avvicinare un maggior numero di utenti alla stazione sciistica: da un lato è un’operazione molto interessante, poiché incentiva nuovi clienti a frequentare la località, con la possibilità di fidelizzarli, dall’altro proporre con continuità prezzi degli skipass troppo ridotti potrebbe rendere impossibile raggiungere il punto di pareggio in queste giornate, con la generazione di conseguenti deficit di gestione, nonostante un’affluenza soddisfacente. In questo contesto risultano maggiormente favorite le stazioni con un modello di gestione integrato, in cui la società impianti si occupa anche dei punti di ristoro e delle attività di noleggio attrezzatura.

Le aperture parziali degli impianti possono essere più vantaggiose in alcune stazioni che, sviluppandosi su un unico versante, presentano una configurazione più razionale che rende fruibili gran parte delle piste anche aprendo un ridotto numero di impianti, consentendo un risparmio dei costi di gestione, senza scontentare l’utenza.

L’apertura limitata ai giorni festivi si rivela spesso vantaggiosa unicamente nelle microstazioni con un’offerta molto ridotta o nelle località che hanno attuato un forte programma di destagionalizzazione e diversificazione dei ricavi. In comprensori di maggiore dimensione, l’apertura nei soli giorni festivi può sicuramente garantire la certezza di un’affluenza superiore al punto di pareggio dei costi di gestione giornalieri, tuttavia, il numero di giornate di apertura potrebbe essere troppo ridotto, soprattutto se condizionato da scarso innevamento e maltempo, per consentire la copertura dei costi fissi annuali. Tali costi comprendono, ad esempio, le manutenzioni periodiche sugli impianti e le quote di ammortamento degli investimenti effettuati in impianti di risalita, impianti di innevamento e mezzi battipista.

Flessibilità e razionalità sono le parole chiave per le piccole stazioni sciistiche che intendono pianificare le proprie aperture feriali all’insegna della sostenibilità economica. Pianificazione strategica e controllo di gestione sono due attività imprescindibili per misurare attendibilmente le performance della propria stazione sciistica e consentire agli imprenditori di valutare la correttezza delle strategie adottate.

Le aperture feriali rappresentano, in molte occasioni, una grande opportunità da cogliere per le stazioni sciistiche prealpine: situate in prossimità delle grandi aree urbane della Pianura Padana, possono intercettare più agevolmente utenti in grado di ritagliarsi anche solo qualche ora di sci. La vicinanza alle grandi città potrebbe consentire un’apertura redditizia anche in giornate di bassa stagione, riducendo in maniera significativa l’impatto di inverni pregiudicati dallo scarso innevamento. Si ipotizzino, ad esempio, festività natalizie senza neve con impianti fermi e, come talvolta accade, un inverno nevoso a partire dal mese di febbraio: una stazione di prossimità in grado di offrire un servizio di qualità e sviluppare una strategia che consenta di attrarre, in breve tempo, una buona affluenza nei giorni feriali, potrebbe abbattere significativamente gli impatti economici negativi di una prima parte di stagione senza neve. Una località che, viceversa, decida di puntare unicamente sulle aperture nei fine settimana, (col rischio che alcuni di essi possano essere oltretutto compromessi dal maltempo) difficilmente disporrà di un numero di giornate sufficiente ad attenuare le perdite della prima parte di stagione, chiudendo il bilancio con un forte passivo.

Per maggiori informazioni sulle attività di pianificazione strategica, programmazione e controllo dei costi di gestione per impianti sciistici è possibile inviare un’e-mail all’indirizzo finanzafuniviaria@gmail.com all’attenzione di Davide Franchi, dottore commercialista e consulente direzionale specializzato in queste attività.

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