Everest 1953. L'epica storia della prima salita
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2 giugno 1953: mentre la Gran Bretagna festeggia l'incoronazione di Elisabetta II, i media diffondono le prime notizie su un altro avvenimento epocale: la conquista dell'Everest, la montagna più alta della Terra. Il neozelandese Edmund Hillary e lo Sherpa Tenzing Norgay sono i primi uomini a salire sul tetto del mondo, grazie a una spedizione perfettamente riuscita sotto la guida del colonnello John Hunt. A sessant'anni da questa straordinaria impresa, Mick Conefrey ricostruisce, attraverso documenti inediti e interviste di prima mano con i protagonisti, le vicende che portarono al successo inglese. E rivela tutti i retroscena, le crisi e le polemiche - sia in parete che in patria che nessuno ha mai raccontato: dalla ricerca rocambolesca dei finanziamenti alla ribellione degli Sherpa, dalle condizioni meteo avverse all'ostilità della stampa nazionale. E Conefrey rimette nella giusta prospettiva, oltre alle grandi capacità organizzative unite a un carattere accomodante e a un sano spirito patriottico del colonnello Hunt, anche le personalità rimaste più in ombra nei resoconti ufficiali, come Eric Shipton, l'enigmatico "Mr Everest" a cui fu negata la guida della spedizione, o Tom Bourdillon e Charles Evans, che dovettero rinunciare a cento metri dalla vetta. Grazie alla sua appassionata ricerca tra le lettere, i diari e i ricordi dei protagonisti di allora, Conefrey ha scritto un libro su una delle pagine più epiche dell'alpinismo di tutti i tempi.
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