Introduzione alla Divina Commedia
Autore: Carlo Ossola
Prezzo: 14.88 EUR
Dante vive, più che nelle aule, nella diaspora e nel partage delle vie della speranza. Parte cospicua dei suoi versi si è fatta proverbio, detto morale o sentenza, come se ci rifugiassimo nella commedia per dar linfa ai nostri giudizi: "perdere il ben dell'intelletto", "senza infamia e senza lode", "ma guarda e passa", "mi fa tremare le vene e i polsi", "lasciate ogni speranza voi che entrate". La Commedia è commedia: è il poema più dialogico di tutta la nostra letteratura; sfilano comparse, protagonisti; come a teatro ci sono dialoghi e monologhi, duetti serrati; un'architettura di mondi, luoghi visti, immaginati, letti, percorsi nell'esilio o nei libri. Per leggere Dante oggi sostiene Ossola: "è necessario continuare ad avere, nella lettura, la sua sete d'essenziale, il suo anelito a varcare il relativo per porre i suoi versi come sigillo e fondamento di una parola detta per sempre". Per far questo la voce dei poeti è non meno importante di quella dei critici. Nel suo essere "testimone contro il tempo" Dante, nel Novecento, è stato, infatti, meglio interpretato e compreso da autori come Pound, Eliot, Mandel'stam, Beckett e Borges. Proprio oggi, quando più viva si avverte la necessità di attraversare, con una fiaccola, la notte che incalza, è tornato il tempo di Dante.
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