Le Olimpiadi di Milano-Cortina una chance unica per l'Italia: come saranno i Giochi del 2026

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Le Olimpiadi di Milano-Cortina una chance unica per l'Italia: come saranno i Giochi del 2026

Nella puntata di "Puppo&Ambesi Summertime", che potete rivedere su NEVEITALIA, Dario Puppo e Massimiliano Ambesi hanno analizzato a fondo le varie tematiche legate ai Giochi Olimpici Invernali. Da Milano a Cortina, da Bormio alla Val di Fiemme sino a Livigno e Anterselva, potremo vivere un'edizione unica.

La strada verso Milano-Cortina 2026 è ancora lunga da percorrere, ma un anno dopo l'assegnazione dei Giochi Olimpici Invernali all'Italia, si può analizzare quanto è già stato fatto e cosa ci attenderà in quella che sarà la terza edizione a cinque cerchi, tra neve e ghiaccio, ospitata dal belpaese dopo Cortina 1956 e Torino 2006.

L'hanno fatto Dario Puppo e Massimiliano Ambesi, incentrando la seconda puntata di “Puppo&Ambesi Summertime” sui tanti temi legati ai Giochi, dall'analisi del cambiamento di ogni disciplina, sino a ciò che potrà offrire Milano-Cortina tra poco meno di 6 anni.

Saranno le vere Olimpiadi del centenario, seppur la ricorrenza non ricorrerà in maniera esatta da quella prima volta dei Giochi invernali a Chamonix 1924, ma soprattutto un'occasione straordinaria per creare qualcosa di unico che rimanga nella storia. Un evento sostenibile e che lasci qualcosa alle generazioni future, a differenza purtroppo di quanto accaduto con Torino 2006. Nella trasmissione (che potete rivedere su questa pagina e anche sul canale YouTube di NEVEITALIA), si è andati a fondo sulla situazione dei siti olimpici, a partire dall'atipicità delle distanze tra le varie località, ma al tempo stesso l'unicità dei luoghi che, seppur in maniera differente, hanno ospitato centinaia di gare tra Coppa del Mondo e Campionati del Mondo, vedi Bormio, Anterselva, Cortina e la Val di Fiemme su tutti.

Sarà la prima volta dello sci alpino diviso tra Bormio e Cortina, frutto anche di una candidatura nata per accontentare tutti, ma pensiamo al fascino di ammirare le gare maschili in un tempio come la “Stelvio” e quelle femminili sulla leggendaria “Olympia delle Tofane”. Il confronto con le edizioni precedenti, compresa quella che vedremo a Pechino, è oggettivamente impietoso in tal senso.

Potrebbe risultare complicato per alcuni atleti, vedi Ester Ledecka impegnata eventualmente in due discipline così differenti (ma rimane un caso unico), l'aspetto legato appunto agli spostamenti da Livigno a Cortina per snowboard e sci alpino, oppure per i pattinatori con speed skating e short track. La logistica non sarà semplice anche per i media, situazione che vedremo anche nel comparto delle specialità nordiche, solitamente unite e nel caso dei Giochi 2026 divise con il biathlon ad Anterselva e il fondo con salto e combinata nordica in Val di Fiemme.

Sarà cruciale il lavoro da svolgere sul budello di Cortina, per il resto parliamo di Olimpiadi che hanno quasi tutto pronto e soprattutto proporranno organizzazioni a livello locale con esperienza decennale su eventi di alto livello. Come ha sottolineato Ambesi, sarà cruciale la realizzazione del palazzo dello sport a Milano, a due passi dalla fermata dell'alta velocità di Milano Rogoredo, permettendo così un afflusso rapido da tutta Italia.

Saranno anche le Paralimpiadi del coinvolgimento di altri siti da valorizzare, come la splendida Valdidentro per il biathlon, nel cuore della Valtellina. E in generale saranno i Giochi di nuovi record a livello di gare disputate, con un'altra occasione unica rappresentata dal possibile inserimento dello sci alpinismo nel programma. Pensiamo solo cosa si potrebbe realizzare in tal senso nello scenario, unico, delle nostre Alpi.

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